Omicidio Mimmo Capriati, il pentito Maselli in aula: “Mi hanno detto di aver visto Domenico Monti sparargli”

Michelangelo Maselli, soprannominato Miki occhi blu, è stato ascoltato in videoconferenza come testimone in aula nella Corte d’Assise di Bari nel processo in cui sono imputati Maurizio Larizzi e Domenico Monti con l’accusa di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio di Mimmo Capriati, il 49enne nipote del capoclan Tonino, avvenuto il 21 novembre 2018 davanti alla sua abitazione.

Maselli, vicino al clan Palermiti, ha deciso da poco di diventare un collaboratore di giustizia. “Mi hanno riferito di aver riconosciuto Domenico Monti che sparava a Mimmo Capriati. Mi hanno detto che lo hanno visto”, le parole riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno. Poi ha parlato dei rapporti con la famiglia Capriati, soprattutto con i nipoti della vittima, Bino e Cristian. Sono stati proprio loro a svelare, secondo quanto raccontato dal pentito, i dettagli dell’omicidio. “Dopo circa un anno che ci eravamo conosciuti. Il cugino gli aveva detto che quella sera aveva visto Mimmo u’biund (Domenico Monti) nascosto fra i cespugli”, ricostruisce. Larizzi invece lo aspettava dall’altro lato della strada a bordo di una macchina.

Il presidente della Corte d’Assise ha convocato successivamente i fratelli Sabino e Christian Capriati. Il primo si trova in carcere e ha negato di conoscere Maselli, prima di ripetere più volte di non essere interessato alla vicenda e chiedere di andar via dall’aula. Il secondo ha confermato di averlo conosciuto ma di non aver mai parlato in famiglia dell’omicidio dello zio. Si tornerà in aula il 23 luglio per la requisitoria del pm. Il 27 settembre è invece prevista la sentenza.

Omicidio Lello Capriati, oggi l’interrogatorio di Angela De Cosmo. Si cerca la pistola portata via: ipotesi vendetta

Nella giornata di oggi è previsto l’interrogatorio di Angela De Cosmo, la 35enne arrestata per aver portato via la pistola di Lello Capriati dal luogo dell’omicidio consumato nella serata di Pasquetta a Torre a Mare. La donna, amante della vittima, si trova rinchiusa nel carcere di Trani dal 5 giugno e potrebbe svelare altri dettagli sull’agguato e dove si trova l’arma.

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Omicidio Lello Capriati, agguato in perfetto stile Gomorra: indagini parallele con la sparatoria a Carbonara

L’inchiesta va avanti per cercare di risalire all’identità del killer e del suo complice. Le dichiarazioni della donna che era in compagnia di Capriati non hanno fin qui rivelato nulla di utile alle indagini. Al momento la pista seguita dagli inquirenti è quella che porta ad alcuni discussioni avvenute in locali e discoteche tra i giovani rampolli delle famiglie criminali baresi.

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Omicidio Lello Capriati, oggi i funerali privati al cimitero di Bari. Chi ha sparato è allenato ad uccidere

Si sono svolti al cimitero di Bari questa mattina, in forma privata, i funerali di Lello Capriati, il 41enne ucciso la sera di Pasquetta a Torre a Mare. Ieri è stata firmata un’ordinanza dal vicario del Questore, presenti sul posto questa mattina anche le Forze dell’Ordine.

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Omicidio Capriati, riunito il Comitato di ordine e sicurezza a Bari. Rossi e Decaro: “Rafforzato controllo in città”

Si è tenuto questa mattina l’incontro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Bari dopo l’omicidio di Lello Capriati avvenuto la sera di Pasquetta a Torre a Mare. Il Procuratore: “Chiediamo la collaborazione di tutti: se qualcuno nota qualcosa di particolare o di strano, deve segnalarlo alle forze di polizia”-

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Omicidio Lello Capriati, rintracciata la donna che era con lui in auto: scappata dopo aver chiamato il 118

Sarebbe stata rintracciata dalla polizia la donna che con ogni probabilità era alla guida dell’utilitaria a bordo della quale la sera del primo aprile scorso è stato ucciso Raffaele Capriati, nipote del boss di Bari vecchia Antonio Capriati, in un agguato in perfetto stile mafioso. La donna è quasi coetanea della vittima e si sta cercando di capire l’entità del rapporto tra i due. Non si esclude possa essere stata l’amante della vittima. Dopo l’agguato, nonostante lo spavento, ha composto il 118, atteso l’arrivo del personale sanitario che ha portato Capriati in ospedale, per poi svanire nel nulla a bordo della vettura.

I poliziotti della squadra mobile stanno mettendo assieme i dettagli finora raccolti anche grazie ai rilievi dei colleghi della scientifica, che saranno compiuti anche sulla vettura sulla quale non vi sono conferme che sia stata sequestrata. La donna non sarebbe parente della vittima, ma di certo era accanto all’uomo quando è stato raggiunto da tre colpi di pistola alla testa e uno alla spalla. Ha chiesto aiuto e poi è scappata.

Dalla notte di pasquetta ad oggi la polizia ha ascoltato parenti e persone vicine alla vittima. Sul movente gli investigatori non si sbilanciano e sostengono che tutte le piste legate alla criminalità organizzata sono percorribili: dalla vendetta dopo l’agguato compiuto nella piazza centrale di Carbonara, a Bari, con due giovani feriti con colpi di pistola in una zona controllata dal clan mafioso degli Strisciuglio, ad un regolamento di conti legato a contrasti nella gestione degli affari illeciti in città.

Omicidio a Torre a Mare, ritrovata l’auto su cui viaggiava Lello Capriati: la guerra tra clan spaventa Bari

Gli investigatori della Squadra Mobile di Bari, coordinati dalla Dda, stanno seguendo varie piste, la più seguita è quella della guerra tra gli Strisciuglio e Capriati per la gestione dei traffici illeciti e per il controllo della città. Non si esclude niente, anche il fatto che l’omicidio sia avvenuto dopo recenti litigi tra giovanissimi rampolli. Possibile collegamento con la sparatoria avvenuta venerdì scorso a Carbonara.

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