Truffa delle orecchiette, prima denuncia 6 anni fa. Le signore: “Qui non vengono a fare i controlli”

Ora tutti parlano della truffa delle orecchiette a Barivecchia. C’è chi cita l’inchiesta di Quinto Potere e chi no, ma siamo ben consapevoli di essere stati i primi ad aver scoperchiato il caso di Pandora. Già anni fa eravamo andati lì sul posto e, come si può vedere nel video allegato e rispolverato, l’atteggiamento delle signore di Barivecchia era totalmente diverso rispetto a quello mostrato qualche giorno fa.

I banchetti allestiti erano apprezzabili e le orecchiette erano fatte in casa. Eravamo andati sul posto dopo l’annuncio di Decaro sulla lotta agli abusivi. Quello che ci colpì all’epoca, al netto già delle problematiche evidenziate come la mancanza di etichette e scontrini, fu proprio l’atteggiamento delle signore di Barivecchia. Non erano impaurite di eventuali controlli e le risposte date non sono cambiate nel corso del tempo: “Abbiamo famiglie da mantenere”.

Se da un lato era stata annunciata la lotta agli abusivi, dall’altro si è tollerato tutto. Soprattutto a Barivecchia e la situazione oggi è degenerata. Sui banchi il cambio è stato radicale, le orecchiette vendute ora sono di un colore improponibile. La vendita folkloristica è stata trasformata in un mercimonio qualunque. La tradizione è venuta meno e i responsabili sono proprio coloro che dovrebbero essere i baluardi della tradizione. Ci siamo preoccupati per la trasformazione della situazione e siamo tornati a denunciare tutto con la nostra inchiesta. Non va smantellato nulla, ma il mercimonio sì. Va recuperata e regolarizzata la tradizione. Proprio come l’Amministrazione Comunale si augura di fare, almeno a parole.

Truffa delle orecchiette, previsti controlli: “Tutelare i turisti”. Lo sfogo: “Irriso Quinto Potere”

Questa mattina ci siamo risvegliati con l’articolo della Repubblica di Bari in cui viene si parla della truffa delle orecchiette a Barivecchia, un’inchiesta molto cara a Quinto Potere. Una situazione denunciata da mesi e ignorata da tutte le altre testate giornalistiche, almeno fino a questa mattina. “A sollevare il caso è stato prima il video di un turista che a luglio, ha fatto il giro dei social”, si legge nell’articolo. Non possiamo restare in silenzio.

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Truffa delle orecchiette, “Signore” fuori controllo. Aggrediti a Barivecchia: il patto con Nunzia

Un’altra aggressione a Barivecchia. Ancora una volta perché siamo gli unici a denunciare a gran voce la truffa delle orecchiette, mentre la politica e altre testate giornalistiche continuare a celebrare sui social le signore delle orecchiette, tanto da farle diventare vere e proprie star. Parolacce, minacce e offese di ogni tipo, tutto questo mentre sui banconi continuano ad esserci bustoni pieni di orecchiette industriali, spacciate ai turisti come artigianali. 

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Truffa delle orecchiette homemade, delirio nei cassonetti a Barivecchia: tutti con le mani in pasta

Le signore delle orecchiette di Barivecchia, tanto acclamate sui social e sui giornali (fatta eccezione per noi), sono state multate per aver buttato cartoni e plastica nei cassonetti della carta posizionati alle spalle del Castello Svevo di Bari. È bastato? Ovviamente no, a quanto pare la raccolta differenziata non è di loro gradimento. La truffa delle orecchiette industriali, spacciate ai turisti come artigianali, intanto procede a gonfie vele.

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Truffa delle orecchiette homemade, se ne accorgono gli influencer: signore di Barivecchia “in fuga”

Torniamo ad occuparci della “truffa” delle orecchiette di Barivecchia. Diversi influencer sui social hanno denunciato quanto accade: orecchiette industriali vendute ai turisti ma spacciate per “homemade” e “artigianali”. Una grandissima figura di me*** che provoca danni pesanti all’immagine della città di Bari e costa dirlo con il benestare dell’Amministrazione comunale. Siamo tornati sul posto a noi ostile con una petizione da firmare.

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Da Ostuni a Roma, Papa Francesco riceve le orecchiette fatte da giovani autistici: “Grande emozione”

Il sorriso di Papa Francesco nel ricevere le speciali orecchiette. L’emozione di chi questo progetto lo ha creato e lo alimenta ogni giorno regalando serenità e speranza a ragazzi autistici impegnati nella preparazione della tipica pasta pugliese. A Roma, nel corso dell’ultima udienza generale, il Pontefice ha ricevuto dalle mani di Giuseppe Primicerio, presidente della ‘Yuri srl benefit corporation’ che ha sede ad Ostuni, una confezione della pasta creata dal laboratorio d’inclusione sociale ‘Orecchiette-La pasta che vorrei’. Un progetto che può beneficiare del know-how dello chef stellato Massimo Bottura che, solo pochi giorni fa, ha cucinato per i grandi della Terra durante i giorni del G7 che si è tenuto a Borgo Egnazia, sul litorale di Fasano.

A consegnare a Papa Francesco le orecchiette c’era anche Yuri, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto. Altri dieci chili sono stati donati alla Città del Vaticano. Inoltre, per il 2025, anno del Giubileo, a Roma ci sarà un corner dei prodotti realizzati dai ragazzi a Ostuni. “Per noi è stata un’emozione immensa – spiega Primicerio – poter donare al Papa le nostre orecchiette che rappresentano l’impegno dei ragazzi e delle loro famiglie che hanno voluto darci fiducia nel portare avanti questa iniziativa che ha come obiettivo quello di alimentare nella nostra comunità il sentimento dell’inclusione. Vorrei ringraziare lo chef Bottura, l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace e l’illustre cardiologo Fabio Sgura per aver sposato il nostro progetto”.