Orrore a Lucugnano, cattura gatti randagi perché lo infastidiscono e li impicca: denunciato pensionato

Un pensionato di Lucugnano (frazione di Tricase) è stato denunciato dalle guardie zoofile perché era solito catturare dei gatti per poi impiccarli. Diverse le segnalazioni da parte dei cittadini che hanno permesso di avviare le indagini e ricostruire lo scenario macabro.

Dopo averli attirati con dei bocconcini posizionati in una gabbia trappola, sistemata nel proprio giardino, l’uomo li intrappolava con una fune attorno al collo e li giustiziava. Il motivo? I gatti randagi lo infastidivano. Ora la palla passa all’autorità giudiziaria, secondo la legge l’uomo rischia una condanna dai 3 ai 18 mesi e una multa salata tra i 5mila e i 30mila euro.

Orrore a Ostuni, gatti chiusi in gabbie e legati alla corda: denunciati madre e figlio

Il Nucleo di Guardie Zoofile di Stop Animal Crimes Italia è intervenuto a Ostuni (Brindisi) dove una famiglia deteneva gatti alla corda e in gabbie in condizioni igienico-sanitarie precarie e incompatibili con la loro natura. Si è così proceduto al sequestro penale di 7 gatti – tutti sprovvisti di microchip – e degli oggetti di costrizione.

Due persone, madre e figlio, sono state denunciate per il reato di abbandono di animali, previsto dall’art. 727 del codice penale, che punisce “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. In particolare, una gatta adulta, che stazionava su un cumulo di feci con 3 gatti di circa 50 giorni, si trovava legata con una corda fissata al muro. Altri tre gatti, di circa 4 mesi, si trovavano rinchiusi in una piccola gabbia tra i propri escrementi.

Il sequestro, convalidato dal pubblico ministero del tribunale di Brindisi Giovanni Marino, è stato già notificato dalle guardie zoofile ai due indagati su delega del magistrato. Non appena i tempi lo permetteranno i gatti saranno affidati a famiglie. Il Nucleo di Guardie Zoofile ricorda “che i gatti sono per natura animali liberi e che ogni modalità di detenzione coercitiva e in danno della loro etologia costituiscono reato”.

Orrore a Massafra, violenza sessuale di gruppo in campagna: vittima una 23enne. Arrestati tre uomini di Palagiano

Una 23enne ha denunciato di aver subito una violenza sessuale di gruppo, la notte tra il 30 e il 31 agosto scorsi, nelle campagne di Massafra, in provincia di Taranto. Dopo il racconto della giovane, raccolto dai carabinieri in ospedale dove la 23enne è andata subito dopo gli abusi, sono stati fermati e portati in carcere un 23enne, un 27enne e un 34enne con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.

La notizia è pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Secondo quanto ricostruito, la ragazza stava tornando a casa verso le due di sabato mattina, in compagnia di due amici, un uomo e una donna. Durante il tragitto sono stati avvicinati da un’auto con a bordo i tre arrestati che hanno offerto loro un passaggio. L’invito è stato accettato perché il gruppetto conosceva uno dei ragazzi nell’auto.

Gli amici della 23enne sono stati accompagnati a casa per primi mentre la giovane, rimasta sola in auto, è stata portata in campagna dove è stata violentata. Dopo avere abusato di lei, i tre l’hanno riportata a casa, facendola scendere dall’auto poco prima di arrivare, intimandole di non raccontare nulla. La ragazza, però, ha chiamato suo fratello e con lui ha raggiunto l’ospedale dove i medici hanno accertato la violenza sessuale e hanno attivato il protocollo previsto in questi casi contattando le forze dell’ordine. I carabinieri hanno raccolto la testimonianza della ragazza e sono riusciti a individuare l’auto dei tre mentre erano ancora in giro.

Orrore a Monte Sant’Angelo, cucciolo ucciso brutalmente da un uomo in pieno giorno: LNDC chiede l’autopsia

“Circa due settimane fa, a Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, si è verificato un episodio di una crudeltà impressionante. Un uomo, in pieno giorno e al centro del paese, ha lanciato un cucciolo dalla strada facendolo precipitare lungo la scalinata sottostante. Nel vedere questa scena, un’attivista vicina alla Sezione locale di LNDC Animal Protection è scesa dall’auto e ha iniziato a gridare contro l’uomo che nel frattempo era sceso per la scalinata e aveva iniziato a sbattere con forza il povero cucciolo a terra, prima di scappare con il corpicino in braccio lasciando tracce di sangue sui gradini”. Inizia così la nota di LNDC Animal Protection.

“L’attivista e testimone oculare di questa brutalità ha chiamato le forze dell’ordine e dopo poco tempo sono arrivati i vigili urbani, ma le ricerche del cagnolino non hanno dato alcun risultato. Il corpo è stato ritrovato il giorno seguente e, nonostante fosse già stata sporta denuncia per la sua uccisione, sarebbe stato inviato allo smaltimento se la Presidente nazionale di LNDC Animal Protection non avesse scritto una lettera alla ASL di Foggia, ai Carabinieri e alla Polizia Municipale di Monte Sant’Angelo chiedendo di procedere con l’esame autoptico necessario ai fini della denuncia e pertanto di non procedere con lo smaltimento di quello che era a tutti gli effetti il corpo del reato. LNDC Animal Protection sollecita quindi le autorità preposte a fare quanto necessario per dare il giusto corso alle procedure investigative necessarie per circostanziare la denuncia già formalmente depositata a carico dell’uomo”, si legge nella nota.

“Da quanto ho appreso dai nostri attivisti locali, il corpo martoriato del povero cagnolino è stato depositato nel congelatore del canile convenzionato con il Comune di Monte Sant’Angelo. Tuttavia, a distanza di 10 giorni dalla mia lettera e dalla denuncia presentata dall’attivista locale e dalla sottoscritta, non si è ancora proceduto al trasferimento del corpo presso l’Istituto Zooprofilattico che dovrà effettuare la necroscopia, fondamentale ai fini probatori e dunque per accertare quanto accaduto. Premesso che era assurdo già dal principio pensare di smaltire la prova di un reato così efferato, è anche assurdo che debba passare tutto questo tempo prima di poter effettuare l’autopsia mentre l’assassino è libero di circolare e continuare a fare del male indisturbato., le parole di Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection.

Orrore a Bari, 14enne violentata al Libertà. Due giovani a processo: chiesti 9 anni di reclusione

La vittima, oggi 16enne, ha raccontato i retroscena di una vicenda orribile. Dopo aver conosciuto uno dei due ragazzi su un’app, inizia con lui una relazione che in poco tempo si rivela aggressiva. Dalle liti si passa agli insulti e alle minacce, fino alla violenza consumata il giorno di San Nicola nel 2022 in un appartamento al Libertà di Bari.

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Orrore a Taranto, abusi sulla fidanzatina del figlio di 12 anni: arrestato farmacista 46enne

Un farmacista di 46 anni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver abusato sessualmente della fidanzatina del figlio di soli 12 anni. I rapporto infatti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero avvenuti contro la volontà della ragazzina che ha trovato il coraggio di raccontare e denunciare il molestatore ad una maestra e alla Polizia.

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