Il paziente attendeva, steso su una lettiga, di essere visitato dal medico di turno. È andato in escandescenza, ha aggredito il personale sanitario, ha raggiunto la sala triage e ha iniziato a scaraventare a terra diverse apparecchiature, tra cui computer e stampante, danneggiandole. Qui è intervenuto l’infermiere per calmarlo, senza successo.
Continue readingAggressioni negli ospedali pugliesi, l’annuncio del ministro Schillaci: “Arresto in flagranza o differito entro 48 ore”
“Ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito”. L’annuncio è del ministro della Salute, Orazio Schillaci, dopo la riunione che si è tenuta con tutti gli Ordini professionali sanitari. Negli ultimi giorni in Puglia si sono registrati diversi episodi di violenza in ospedale.
“A breve incontreremo i sindacati, oggi abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato. Come governo siamo intervenuti da subito contro questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente – le sue parole -. Voglio sottolineare che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale. Bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile”.
“Bene il ministro Schillaci sull’uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare. L’episodio gravissimo di Foggia dimostra che chiunque può entrare in un ospedale e arrivare alla sala chirurgica – il commento di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) -. Questo va impedito. Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria”.
Operatori sanitari aggrediti, rivoluzione in Puglia: un “comunicatore” in ospedale per calmare pazienti e parenti
La Giunta regionale ha approvato oggi un provvedimento per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari, adottando le “Linee di indirizzo per la prevenzione, protezione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari”, che integra gli elementi di sicurezza sul lavoro alle raccomandazioni ministeriali in ambito di rischio clinico.
Il documento, elaborato dal SiRGISL Puglia del Dipartimento Promozione della Salute, con il coordinamento scientifico del Dott. Danny Sivo (Coordinatore SiRGISL – Sistema Regionale di Gestione Integrata della Sicurezza sul Lavoro), è frutto di un’analisi delle criticità e dei rischi presenti nei luoghi di lavoro sanitari, come già emerso nel corso di una Survey effettuata dal Coordinamento dei Medici Competenti e dall’Università di Bari e mira a promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie regionali.
Le linee di indirizzo includono misure concrete per migliorare la sicurezza del personale, gestire episodi di violenza segnalati, e monitorare gli eventi sentinella per prevenire il ripetersi degli stessi lavorando sulla prevenzione degli stessi. In particolare, tra le azioni previste vi è l’introduzione di specifico personale nei Pronto Soccorso con il compito esclusivo di “comunicare” ed intrattenere relazioni con i parenti ed i pazienti per prevenire incomprensioni e tranquillizzare l’utenza sullo stato della presa in carico del paziente.
Viene introdotta l’assistenza psicologica alle vittime ed una particolare attenzione alla formazione del personale ed al raccordo con le linee guida Hospitality per migliorare l’accoglienza di utenti, visitatori e pazienti. Tra le iniziative previste, spicca l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie (ORSEPS), che avrà il compito di monitorare gli episodi di violenza, promuovere studi e analisi per ridurre i fattori di rischio, e implementare sistemi informativi per la raccolta e l’analisi dei dati relativi alle aggressioni.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti di questo provvedimento che rappresenta un argine necessario contro la violenza. Garantire la sicurezza dei nostri operatori sanitari è una priorità assoluta, e queste misure ci permetteranno di creare un ambiente di lavoro più sicuro e sereno per tutti . La delibera rappresenta un passo avanti fondamentale per la tutela degli operatori sanitari pugliesi, rispondendo in maniera concreta e strutturata alle esigenze di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro”.
La delibera prevede anche la promozione di corsi di formazione per il management e il personale sanitario, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto, nonché alla qualità della comunicazione con gli utenti. Tali corsi saranno inclusi nei piani formativi aziendali e finanziati attraverso fondi specifici.
Al Nord da 8 anni, medico vuole tornare in Puglia: “Ospedali in affanno ma la Regione blocca tutto”
Giovani ragazzi costretti a lasciare la propria terra e la propria famiglia per trovare un posto di lavoro. Una storia che si intreccia anche con i problemi che da tempo tormentano la sanità pugliese. Il medico è assunto a tempo indeterminato al Nord: in Puglia non si procede agli avvisi di mobilità per i trasferimenti e i concorsi prevedono solo posti a tempo determinato.
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Dei 250 pazienti soltanto 8 sono stati classificati come codice rosso e 32 quelli arancioni, cioè quelli più urgenti.
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Il provvedimento rientra nelle misure di contenimento e dei tagli alla spesa sanitaria adottati a marzo scorso dopo lo sforamento di 450 milioni di euro.
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Turni massacranti e mancato turn over hanno spinto i pediatri ospedalieri a dedicarsi alla libera professione.
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La denuncia di Fabiano Amati: “L’avanzamento dei lavori per il nuovo ospedale Monopoli-Fasano è in ritardo, a prescindere da ogni comunicazione edulcorata e accondiscendente”. Problemi anche per l’ospedale San Cataldo di Taranto.
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