Sulla carta d’identità torna “genitori”, scompaiono padre e madre: “Discriminatorio per coppie dello stesso sesso”

La Cassazione ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello di Roma di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, con il quale era stato eliminato il termine “genitori” sulla carta di identità dei figli per tornare alla dicitura “padre” e “madre”.

E’ quanto scrive il Sole 24 Ore che riferisce della sentenza delle sezioni unite civili secondo cui “l’indicazione ‘padre’ e ‘madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria – si legge sul quotidiano – perché non rappresenta le coppie dello stesso sesso che hanno fatto ricorso all’adozione in casi particolari”.

Non vogliono vicina trans, la svegliano di notte e la picchiano: indagati padre e figlio nella Taranto medievale

Non volevano come vicina di casa una ragazza transgender e per questo l’avrebbero minacciata, insultata, e avrebbero disturbato la sua serenità citofonando e suonando ripetutamente il campanello nel cuore della notte. In una occasione, la vittima sarebbe stata anche picchiata con un pugno e uno schiaffo dopo essere stata accerchiata da una decina di persone.

E’ accaduto a Taranto dove – secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno – una trans ha denunciato padre e figlio per stalking. In seguito al racconto della vittima e agli accertamenti dei carabinieri, il gip Elio Cincelli ha disposto il divieto di avvicinamento di 500 metri e il braccialetto elettronico nei confronti di un 28enne, indagato per minacce gravi e atti persecutori insieme al padre.

Quest’ultimo, la notte tra il 7 e l’8 dicembre, mentre era ai domiciliari, sarebbe uscito di casa intimando alla ragazza di rientrare in casa dopo che questa si era lamentata di sentire troppo rumore provenire dalla loro abitazione.

Secondo il racconto della ragazza, sarebbe stata accerchiata da una decina di persone che si sono scagliate contro di lei: le sarebbe stato strappato il cellulare dalle mani e sarebbe stata colpita con un pugno e uno schiaffo al volto. Per questo episodio il padre del 28enne è finito in carcere.

Per il giudice Cicinelli, che ha firmato l’ordinanza, la versione fornita dalla vittima – evidenzia il quotidiano – non ha contraddizioni e il 28enne è ritenuto in grado di mettere in atto comportamenti persecutori come dimostra il fatto di aver proseguito con le intimidazioni anche dopo che a suo padre è stata revocata la detenzione domiciliare.

Forzano il posto di blocco e tentano la fuga, in auto pistole e droga: arrestati padre e figlio a Bari

Due uomini, rispettivamente padre e figlio di 49 e 26 anni, sono stati arrestati ieri mattina a Bari dai carabinieri con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, detenzione e porto illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Secondo quanto accertato i due, entrambi con precedenti di polizia, avevano pistole e munizioni oltra a quattro chili di droga. L’arresto è stato eseguito nell’ambito delle attività di monitoraggio del territorio.

Intorno alle sei del mattino, i militari all’altezza di via Conenna stavano facendo i controlli a un posto di blocco e hanno intimato l’alt a un Suv a bordo del quale viaggiavano gli indagati. Questi, invece di fermarsi, hanno accelerato innescando un breve inseguimento. La corsa del fuoristrada è terminata in via Gentile contro una delle auto dell’Arma intervenute per supportare i colleghi.

Inutile è stato da parte di padre e figlio sia il tentativo di fuga sia quello di liberarsi di una pistola che è stata recuperata dai carabinieri. Le perquisizioni eseguite, anche a casa, hanno permesso di sequestrare anche una pistola semiautomatica con colpo in canna e altri 5 nel caricatore, oltre a 4 chili di sostanze stupefacenti di diverso tipo.

Al momento dell’arresto è stato necessario l’intervento del personale del 118 che si è occupato del 49enne finito in manette ma anche di uno dei carabinieri rimasto ferito. Nei prossimi giorni saranno svolti accertamenti sulle armi sequestrate.

Chiama i genitori dopo l’incidente: rissa a bastonate tra il padre e il nuovo compagno della madre

Resta coinvolta in un incidente stradale, chiama i parenti ma tra il padre e il nuovo compagno della madre finisce a bastonate. L’episodio ieri nel centro di Casarano dopo un tamponamento. La ragazza alla guida di una delle auto coinvolte ha allertato i genitori, la madre si è presentata sul posto con il suo nuovo compagno. Dalle parole si è passati subito ai fatti, tra i due “contendenti” è scoppiata una lite con l’utilizzo di bastoni, come raccontato da alcuni automobilisti in transito. Ad avere la peggio il padre della ragazza, soccorso dal 118.

Bari, viola il divieto di avvicinamento dal padre: figlio arrestato dopo la segnalazione del braccialetto elettronico

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha dato esecuzione, su richiesta della Procura Generale, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte di Appello di Bari, quale aggravamento della misura del divieto di avvicinamento, nei confronti di un uomo ritenuto responsabile di violazione delle prescrizioni imposte dalla misura cautelare di cui era destinatario.

L’uomo, a seguito di minacce e maltrattamenti, non poteva avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dal padre (tra cui abitazione e luogo di lavoro) ed aveva l’obbligo di mantenere dal medesimo una distanza di almeno 300 metri. Ai fini del monitoraggio di quanto prescritto dall’Autorità Giudiziaria, gli era stato anche applicato il “braccialetto elettronico”.

L’allarme del braccialetto e le segnalazioni del padre relative a ripetute violazioni delle prescrizioni imposte, hanno consentito l’emissione del provvedimento cui i poliziotti della Squadra Volante hanno dato esecuzione. Dopo le formalità di rito e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato accompagnato nel carcere di Bari.

Nasconde il cadavere del padre per mesi e percepisce la sua pensione: 56enne assolto per vizio totale di mente

Luigi Caracciolo, il 56enne di Corigliano d’Otranto accusato di aver nascosto per un anno e mezzo il corpo del padre 83enne morto in casa per cause naturali con l’obiettivo di continuare a riscuotere la pensione, è stato assolto per vizio totale di mente dalle accuse di occultamento di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e utilizzo indebito di carte di credito.

Il corpo era stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione nella casa dove viveva l’anziano il 15 marzo 2023, avvolto da lenzuola e coperte e con un ventilatore accesso vicino. Il gup ha anche disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni con ricovero presso la Crap dove si trova attualmente con l’obbligo di rispettare la terapia di cura.

Da Corato a Varese per un concorso, bus fa ritardo e lei viene esclusa per 20 minuti. Il padre: “Discriminata”

Viene esclusa da un concorso pubblico indetto dal Comune di Olgiate Olona (Varese), dopo aver viaggiato 13 ore in bus, perché il mezzo è arrivato in ritardo a causa di alcuni problemi registrati durante il tragitto. Protagonista una 25enne di Corato, a raccontare l’accaduto è suo padre.

“Mia figlia ha anche avvisato che sarebbe arrivata in ritardo a causa del ritardo dell’autobus. Dopo aver provato con l’ufficio personale del Comune che non rispondeva ha chiamato la Polizia locale dello stesso comune, chiedendo alla persona che ha risposto al centralino di avvisare i commissari del concorso di questo problema. Eppure non c’è stato niente da fare. Se non è discriminazione questa”, le parole del genitore in una lettera inviata alla redazione di Varesenews. Secondo il loro racconto il ritardo sarebbe stato di soli 20 minuti. 

Una versione però che è stata smentita dal Sindaco. “Il ritardo non era di 20 minuti ma di 40-45 minuti, tanto che la prova del concorso era già iniziata. Dispiace certamente per la ragazza, dispiace molto, capiamo anche l’amarezza, ma non avremmo potuto fare nulla di diverso. Ammettendola quando gli altri candidati avevano già iniziato la prova saremmo sicuramente incorsi in un’invalidazione del concorso. Qualunque altro candidato avrebbe potuto fare ricorso. È un’eccezione che giuridicamente non potevamo permetterci”, la sua spiegazione. La 25enne ha ripreso poi un altro bus in prima serata ed è tornata in Puglia, senza aver partecipato alla prova, ma la vicenda non è destinata a chiudersi qui. Il padre della 25enne avrebbe infatti annunciato l’intenzione di chiedere il rimborso dei danni morali e materiali.