Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la mozione presentata dal consigliere Paolo Pagliaro (Puglia Domani), con cui si impegna la Giunta regionale a stanziare subito le risorse necessarie per ristorare i pescatori pugliesi durante il periodo di fermo pesca previsto dalla legge regionale.
Continue readingStop alla pesca dei ricci in Puglia, dopo 7 mesi arrivano le sanzioni: cosa rischiano i trasgressori
“Dopo sette mesi dall’entrata in vigore della mia legge per il fermo pesca triennale dei ricci nei mari pugliesi, la giunta regionale ha approvato oggi le sanzioni per i trasgressori. Dal 5 maggio la legge è stata in vigore, con tutte le sue prescrizioni. Ora saranno applicate le sanzioni previste dall’art. 11, comma 1 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4 (Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell’articolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96): una sanzione amministrativa pecuniaria da 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni. È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris. In caso di prelievo involontario di esemplari di riccio di mare da parte di qualunque soggetto, la cui natura accidentale deve essere debitamente giustificata e comprovata, gli esemplari devono essere immediatamente rigettati in mare nel luogo in cui sono stati pescati”. Inizia così la nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Questo quadro sanzionatorio, che doveva essere pronto entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge e che ho più volte sollecitato, finalmente ha superato le pastoie della burocrazia, anche grazie al pungolo dell’assessore all’agricoltura e alla pesca Donato Pentassuglia. Per supplire a questa mancanza, avevo proposto un emendamento per dare un quadro di riferimento alle Capitanerie di Porto che sono tenute ad erogare le sanzioni nei confronti dei trasgressori, attenendosi a quelle previste durante il periodo di fermo pesca biologico. Le sanzioni approvate oggi dalla giunta danno finalmente una bussola e ribadiscono la gravità del prelievo di ricci di mare durante tutto il periodo di fermo triennale votato dal Consiglio regionale. Resta impellente la necessità di cercare di salvare una specie ormai in estinzione, da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema marino. La legge – che vieta il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci di mare e dei relativi prodotti derivati freschi – è stata figlia di un lavoro lungo e complesso di concertazione con pescatori e ristoratori, mondo scientifico e ambientalisti. Siamo tutti chiamati a rispettarla e a farla rispettare. E chi trasgredisce, sappia che va incontro a sanzioni severe – aggiunge -. Ma il mio impegno per dare completa esecuzione a questa legge, sottoscritta da 49 consiglieri regionali, non si ferma qui. Il 3 aprile scorso ho presentato una mozione per impegnare la giunta regionale a stanziare le risorse necessarie a ristorare i nostri pescatori con licenza durante lo stop triennale, attraverso un avviso pubblico. L’impianto originario della legge prevedeva anche risorse per il monitoraggio dei fondali per misurare gli effetti del fermo, e fondi per la comunicazione e sensibilizzazione su questo provvedimento a tutela del nostro mare. E continuerò a premere affinché anche queste misure vengano finanziate e applicate”.
Bif&st, l’edizione 2024 è a rischio. Pagliaro “interroga” Emiliano: “Bilanci alla mano serve trasparenza”
“Trasparenza sugli importi finanziati dalla Regione per la realizzazione del Bif&st, dal 2009 al 2023: è la domanda che pongo al presidente Emiliano nella interrogazione urgente che ho presentato. Sul Bari Film Festival ho acceso i riflettori già ad aprile scorso, con una richiesta di audizione in Commissione Cultura che non è stata mai convocata. Essendo passati quasi otto mesi, e alla luce delle recenti dichiarazioni del direttore artistico che dà un ultimatum alla Regione a confermare il proprio impegno finanziario per la rassegna del 2024 entro il prossimo 15 dicembre, ho voluto presentare un’interrogazione per vederci chiaro in questa manifestazione pagata con i soldi dei cittadini pugliesi, le cui ricadute positive sono tutte da provare. Da qui la mia richiesta, nell’interrogazione che ho presentato, di fornire i bilanci consuntivi di ciascuna edizione del Bif&st, con dettaglio di entrate e uscite relativamente alle ultime tre edizioni. Chiedo anche di sapere se la Regione intenda finanziare l’edizione 2024 del festival, e per quale importo”. Inizia così la nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Lo stesso direttore artistico ha dichiarato pubblicamente che la rassegna si avvale di un budget di poco superiore a un milione di euro, iva inclusa, anche se a noi risulta che costi notevolmente di più, e per questo vogliamo sapere i costi esatti e come i finanziamenti vengano spesi nel dettaglio. Per ragioni di trasparenza è doveroso che vengano resi pubblici i bilanci consuntivi di ciascuna edizione, ed in particolare delle ultime tre nel dettaglio di ogni singola voce di entrata ed uscita, al fine di poterne valutare la gestione e le effettive ricadute in favore della Regione, al di là dei vaghi riferimenti diffusi nei comunicati stampa circa il numero di spettatori e l’indotto generato. È opportuno dar conto in modo preciso delle spese sostenute dalla Regione Puglia per una manifestazione che richiede un finanziamento cospicuo, analizzandone in maniera approfondita gli impatti complessivi sotto il profilo socio economico”.
Covid Hospital in Fiera, Pagliaro chiede chiarezza: “Rispetto verso i cittadini”
“Sul grande pasticcio dell’Ospedale Covid in Fiera del Levante, la Regione deve fare chiarezza per dovere di trasparenza verso i cittadini, a prescindere dalle inchieste giudiziarie in corso. È quello che chiedo nella mia interrogazione urgente, che ricostruisce l’iter della vicenda mettendone in evidenza i punti oscuri. Innanzitutto i costi, lievitati da 9 a 25 milioni di euro, e poi le procedure di gara degli appalti per la realizzazione dei lavori e per la dotazione dei macchinari. Ma non solo: chiedo un report dettagliato sull’attività sanitaria erogata in quell’ospedale, il numero esatto dei pazienti presi in cura e assistiti (visto che si parla genericamente di un migliaio) e con quale esito terapeutico. La domanda, insomma, è chiara: è servita davvero la mega struttura pagata con soldi pubblici ed ora destinata allo smantellamento, con una spesa ulteriore di 4-5 milioni di euro? Quante vite umane sono state salvate, quante persone sono guarite grazie alle cure ricevute nell’ospedale Covid in Fiera?”. Se lo chiede il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“È vero che la fase emergenziale della pandemia richiedeva interventi rapidi e decisioni coraggiose per strappare alla malattia e alla morte il maggior numero di pazienti possibile, ma le scelte politiche e amministrative vanno valutate anche alla luce dei risultati e non solo delle buone intenzioni, al netto delle ombre di mala gestio tutte da chiarire. Non sarebbe stato più utile, oltre che più equo ed economico, potenziare i reparti ospedalieri già esistenti e diffusi su tutto il territorio regionale, in prima linea e in affanno nel fronteggiare la pandemia? Perché concentrare tante risorse su Bari, allestendo in un mese e mezzo un ospedale in quattro padiglioni della Fiera che sono stati requisiti con l’intervento del prefetto di Bari e il cui affitto, ancora oggi, costa 113mila euro al mese, pagati dallo Stato fino a marzo 2022 e poi dalla Regione, essendo cessato lo stato di emergenza sanitaria?”.
“Dopo il Covid ereditiamo una sanità pubblica disastrata, che soprattutto a Lecce e in Salento deve fare i conti con una carenza di personale spaventosa e con dotazioni strumentali inadeguate a rispondere al bisogno di salute sul territorio. Su questo riceviamo continue segnalazioni e denunce, e la nostra attività di verifica andrà avanti per portare alla luce ogni problema e sollecitare interventi risolutivi. Governare vuol dire amministrare, e questo compito dev’essere prioritario per garantire la migliore assistenza sanitaria ai cittadini”.
Abbonamento annuale a 20 euro sui bus, dalla Regione l’attacco a Bari: “Un lusso solo perché città metropolitana”
“Abbonamenti scontati a soli 20 euro per i mezzi pubblici, per 20mila baresi. Questa opportunità, offerta dal sindaco Antonio Decaro grazie all’impiego di 5 milioni di euro dei fondi PON Metro, non sarebbe possibile se Bari non fosse una città metropolitana e, come tale, beneficiaria di queste ingenti risorse stanziate per lo sviluppo urbano sostenibile. Peccato che questo sviluppo sia riservato esclusivamente alle città metropolitane, mentre viene negato alle altre città capoluogo di provincia, che non hanno i mezzi per poter incentivare buone pratiche come l’utilizzo dei mezzi pubblici a costi accessibili a tutti. Un modo per far respirare le città e per aiutare le famiglie che si trovano a fare i conti con gli aumenti anche nel trasporto pubblico locale”. Ad affermarlo in una nota è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Ecco un esempio lampante di quello che denuncio da sempre: la iniqua disparità di finanziamenti e vantaggi fra città metropolitane e province, figlia di quella sciagurata legge Delrio che ha spogliato le province di competenze e risorse materiali e umane, fino a ridurle all’immobilismo – aggiunge -. Perché riservare alle sole città metropolitane i mezzi per poter raggiungere gli obiettivi di innovazione e sviluppo previsti dall’Agenda Urbana europea? Perché escludere i cittadini delle province periferiche, già penalizzati da infrastrutture deficitarie e servizi di serie B, sudditi alla corte delle città metropolitane che fanno da asso pigliatutto e continuano a progredire, lasciando indietro le altre? Le politiche europee – e i fondi che le finanziano – dovrebbero servire a colmare i divari fra territori, e non a scavare solchi sempre più profondi. Nel caso del PON Metro parliamo di quasi 600 milioni di euro tra fondi Fesr e Fse, a cui se ne aggiungono 300 di cofinanziamento nazionale. Una torta divisa in sole 14 fette, mentre i territori periferici restano a bocca asciutta. A questa distorsione è arrivato il momento di porre un argine ed anzi un freno, rimettendo in equilibrio politiche strabiche ed inique”
Regione Puglia, la proposta di Pagliaro: “Ricci di mare quasi estinti stop alla pesca per tre anni”
Il capogruppo in Consiglio regionale de La Puglia Domani: “La mia proposta di legge, che ho predisposto e presentato dopo aver ascoltato biologi ed esperti, mira ad un’azione forte che preservi la sopravvivenza dei ricci di mare”.
Continue readingSanità, la denuncia di Pagliaro: “Nel Salento si muore di liste di attesa cure brevi solo a chi paga”
Il post di denuncia su Facebook del consigliere regionale: “Ricevo continue segnalazioni e appelli di gente disperata e indignata, soprattutto anziani e malati cronici ma anche persone disabili di ogni età”.
Continue readingOperai Arif Puglia senza dpi, Pagliaro: “Interrogazione urgente su sicurezza sul lavoro”
Il consigliere regionale e capogruppo di La Puglia Domani: “Ho scritto un’interrogazione urgente per capire quante risorse vengono effettivamente destinate alla sicurezza degli impianti e del personale Arif”.
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