Crolla palazzo a Bari, colpo di scena. Lo studio dell’Università contraddice l’Arpa: “C’è amianto nelle polveri”

“Ci sono numerose fibre di amianto, in particolare crisotilo e numerose fibre di vetro nelle polveri provenienti dal crollo del palazzo di via De Amicis”. La tesi è del Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Bari dopo la perizia effettuata su richiesta di alcuni residenti di un immobile situato in zona.

L’esito, tramesso agli uffici comunali, contraddice al momento quello delle analisi dell’Arpa Puglia che avevano escluso la presenza di amianto nell’aria pochi giorni dopo il crollo della palazzina. Il Comune ha già chiesto all’Arpa di effettuare nuovi prelievi.

AGGIORNAMENTO 15.15 – Alle ore 14.30 di oggi, Arpa Puglia ha prelevato un campione di polvere da uno dei balconi prospicienti l’area del crollo in via De Amicis per avviare le analisi finalizzate a verificare la presenza di fibre di amianto. Contestualmente, Arpa sta procedendo ad installare nuovamente le centraline per proseguire le indagini sulle polveri derivanti dalle attività di demolizione in corso. Questi ulteriori interventi sono stati richiesti dall’amministrazione comunale a seguito della ricezione dei risultati di una relazione prodotta dall’Università degli studi di Bari, dipartimento di Scienze della terra e Geoambientali, relativa alle indagini SEM effettuate su un campione in polvere, prelevato dal pavimento del balcone su mandato di una condomina del civico 2 di via Edmondo De Amicis.

Il campione in questione, osservato in microscopia elettronica, avrebbe evidenziato la presenza di fibre di amianto e di vetro. Si ricorda che, come da ordinanza del sindaco Vito Leccese, firmata ieri, mercoledì 12 marzo 2025, è vietato l’affaccio all’esterno delle finestre, è imposto l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività. A questo si aggiunge l’attività di monitoraggio ambientale continuativo, predisposta dall’amministrazione comunale, attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali – categoria 10 (sottocategoria 10A-10B), al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica; nonché le attività di nebulizzazione attiva per contenere la dispersione delle polveri durante gli interventi di demolizione controllata in corso.

AGGIORNAMENTO 19 – Nella “matrice cementizia” di alcuni detriti (probabilmente di una tubatura) della palazzina di via De Amicis crollata il 5 marzo scorso a Bari erano presenti “fibre di amianto”.

Lo comunica l’Arpa Puglia, che nei giorni scorsi aveva escluso la presenza di fibre di amianto nell’aria interessata dal crollo, sulla base delle analisi svolte per 24 ore (dal 6 al 7 marzo) attraverso le proprie centraline proprio sulla qualità dell’aria.

Le indagini dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente saranno estese anche alle polveri, e per questo sono stati prelevati dei campioni nel cortile della ex scuola Carlo del Prete, nella vicina via Pinto, e dal balcone di un appartamento di via De Amicis 2. Proprio dall’esame di un campione prelevato dal balcone, l’università di Bari aveva rilevato, in una relazione, la presenza di fibre di amianto da un campione di polvere.

“La relazione in questione – scrive l’Arpa in un comunicato – non proviene da un laboratorio inserito nell’elenco dei laboratori qualificati del ministero della Salute”. “Arpa Puglia – si legge ancora – si riserva valutazioni sui contenuti della relazione dell’ università di Bari, di cui si è avuta notizia in giornata odierna, relativa ad un ‘campione di polvere’ che sarebbe stato prelevato da un balcone nei pressi del palazzo crollato”. Le analisi di questi ultimi campioni prelevati inizieranno domani.

Crollo palazzo a Bari, haters contro Catucci. Auto rimosse e custodia gratuita: “Dolore immenso”

Nei momenti concitati di terrore, in seguito al crollo del palazzo in via De Amicis a Bari, c’è anche chi è sceso in campo per rimuovere tutte le auto danneggiate e distrutte dalle macerie.

Un aiuto fondamentale che ha permesso anche di agevolare le operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco. Il soccorso stradale Catucci ha un appalto per lo spostamento e per la rimozione con il Comune di Bari, ma il loro impegno è andato ben oltre durante l’emergenza.

È stata fornita assistenza ai malcapitati, c’è chi, impossibilitata a rientrare nell’abitazione situata nell’edificio adiacente al palazzo crollato, ha potuto lasciare gratuitamente la propria vettura nell’officina.

Crolla palazzo a Bari, Rosalia ringrazia i suoi eroi: “Meritate ogni bene siete il nostro orgoglio” – LA LETTERA

“Vogliamo esprimere tutto il nostro più sentito ringraziamento per il vostro eroico impegno profuso nelle operazioni di soccorso messe in atto subito dopo il crollo della palazzina di via Pinto, 6 a Bari”.

Inizia così la lettera di ringraziamento che Rosalia De Giosa, la 73enne sopravvissuta dopo 27 ore sotto le macerie del palazzo crollato in via De Amicis a Bari, e il figlio Gaetano Papagna, hanno inviato al comando provinciale dei vigili del fuoco di Bari.

“Un impegno il vostro di alto spessore professionale e grande caratterizzazione umana che hanno fatto sì che una vita potesse essere salvata dopo oltre un giorno dalla tragedia – si legge -. Una indefessa attività profusa sull’onda della più alta generosità altruistica che è un esempio di grande civiltà e spirito di abnegazione che sono l’orgoglio del nostro Paese del quale voi come corpo dei Vigili del Fuoco, rappresentate una solida colonna portante, sempre, pronta ad agire coraggiosamente buttando oltre gli ostacoli in vostro cuore”. 

“Meritate ogni bene, così come meritate un vero riconoscimento formale dal nostro Paese, noi possiamo solo dirvi grazie per aver creduto ed essere riusciti a salvare una vita in quella che sembrava essere una missione impossibile. Che Dio vi benedica e renda merito e vi protegga insieme ai vostri cari e ai vostri affetti. Non ci sono parole che possano amplificare il nostro sentimento di gratitudine per quanto avete fatte. Grazie”, concludono Rosalia e Gaetano. 

Crolla palazzo a Bari, via libera alla rimozione delle macerie: poi la demolizione della palazzina residua

Nel cantiere del palazzo crollato mercoledì scorso a Bari, in via De Amicis, sono iniziati questa mattina i lavori di rimozione controllata di parte delle macerie.

Il via libera è stato dato dopo gli ultimi rilievi, effettuati ieri, e l’ordinanza del sindaco Vito Leccese che ha imposto fra le altre cose di chiudere le finestre e indossare le mascherine all’esterno durante i lavori.

Queste opere serviranno a creare spazio per l’escavatore che, materialmente, procederà con la demolizione controllata della parte di palazzina rimasta pericolante. Gli operai stanno anche bagnando le macerie con acqua per ridurre la dispersione delle polveri.

Crolla palazzo a Bari, ordinanza del sindaco Leccese. L’edificio confinante è inagibile: “Gravi dissesti statici”

Alle prime ore del mattino il sindaco Vito Leccese ha firmato un’ordinanza per la messa in sicurezza della palazzina al civico 16 di via Pinto, confinante con l’edificio crollato il 5 marzo scorso. Il provvedimento si è reso urgente e necessario a seguito dei sopralluoghi effettuati nella giornata di ieri dai Vigili del fuoco e dai tecnici del settore Immobili Comunali, per eseguire le verifiche tecniche necessarie sugli edifici confinanti con la palazzina crollata di via Pinto 6 (angolo via De Amicis), prima di partire con i lavori di demolizione controllata della porzione residua di palazzina rimasta, con direzione lavori e coordinamento sicurezza affidati dal Comune all’ingegnere Francesco Leo.

Agli esisti di queste si è potuto constatare che il crollo della palazzina di via De Amicis avvenuto la scorsa settimana ha fortemente compromesso la stabilità dell’ edificio limitrofi. Pertanto, con il provvedimento si ordina ai soggetti proprietari delle unità immobiliari e agli aventi l’obbligo della vigilanza sul fabbricato di via Luigi Pinto 16:

il permanere dell’inibizione all’accesso e all’utilizzo di tutte le unità immobiliari costituenti l’immobile già evacuato e inagibile, consentendo il solo accesso agli operatori, dotati delle necessarie cautele, all’esclusivo fine di installare le opere di presidio statico ritenute necessarie, successivamente alle operazioni di demolizione e messa in sicurezza del relitto di fabbricato oggetto di crollo, come autorizzate dalla Procura di Bari;

di effettuare una scrupolosa verifica, a cura di tecnico competente abilitato all’esercizio della professione, delle condizioni statiche di tutti gli elementi strutturali dell’immobile, finalizzata alla messa in sicurezza definitiva del fabbricato;

di comunicare l’inizio effettivo delle attività di cui ai punti precedenti, entro sette giorni successivi al completamento delle operazioni di demolizione e messa in sicurezza del relitto di fabbricato di via Pinto 6;

di depositare al Comune idonea documentazione attestante l’esecuzione degli interventi entro trenta giorni successivi al completamento delle operazioni di demolizione e messa in sicurezza del relitto di fabbricato di via Pinto 6, con Certificazione di Insussistenza di Pericolo per la Pubblica Incolumità redatta da tecnico professionista;

il Comune di riserva di consentire l’agibilità delle unità immobiliari inibite solo dopo l’avvenuto adempimento degli obblighi previsti dall’ordinanza.

In caso d’inottemperanza o ingiustificato ritardo nel dare esecuzione a quanto disposto dall’ordinanza, si procederà in via sostitutiva e in danno dei soggetti obbligati. Il provvedimento non costituisce titolo autorizzativo per l’esecuzione di opere di ripristino e consolidamento, per le quali dovranno essere osservate le relative procedure autorizzative vigenti.

L’ordinanza si è resa urgente e necessaria a seguito delle attività svoltesi nel corso dell’intera giornata di ieri, da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari che ha comunicato l’urgenza di adottare ulteriori provvedimenti per la messa in sicurezza dello stabile al civico 16 di via Pinto, confinante con la palazzina crollata. I Vigili del Fuoco hanno constatato che l’edificio ha subìto gravi dissesti statici. Più precisamente, il solaio del terzo e del quarto piano della palazzina di via Pinto 16 si appoggia sulla muratura in adiacenza a quella della palazzina crollata in via Pinto 6, muratura che versa in condizioni di equilibrio instabile. Ne consegue, dunque, che anche l’edificio di via Pinto 16 non risulta essere in condizioni di sicurezza. Effettuata la valutazione tecnica speditiva nell’ambito dell’attività di soccorso tecnico urgente, si è provveduto da parte dei Vigili del fuoco ad attuare alcuni provvedimenti temporanei e contingenti di messa in sicurezza, con l’inibizione all’uso e all’accesso dell’intero edificio, fino al ripristino delle ordinarie condizioni di sicurezza. I Vigili del fuoco hanno evidenziato, inoltre, con comunicazione inviata al Comune di Bari che particolare attenzione dovrà essere posta durante le fasi di messa in sicurezza dell’area oggetto del crollo, non potendo escludere l’evoluzione del dissesto statico anche nell’edificio sito in via Pinto 16, a causa della possibile connessione strutturale con il relitto dell’edificio crollato.

Al riguardo, i Vigili del Fuoco hanno raccomandato di confermare l’inibizione all’accesso e all’uso dell’edificio di via Pinto 16, e durante le operazioni di demolizione e messa in sicurezza del relitto dell’edificio di via Pinto 6, di far sgomberare la palazzina al civico 22.

I tecnici della Po.E.Q. Progettazione e Manutenzione Strutture del Settore Immobili Comunali hanno, inoltre, rilevato una serie di fattori di rischio, constatando che il crollo del fabbricato di via Pinto 6, in particolare l’assetto fuori piombo della muratura di confine, ha innescato un evidente dissesto statico sull’adiacente fabbricato di via Pinto 16. E’ stata verificata la presenza di un quadro lesionativo diffuso sulle murature delle unità immobiliari ispezionate ai vari livelli sul lato sinistro del fabbricato di via Pinto 16, una generalizzata precarietà delle condizioni di equilibrio della parte sommitale del fabbricato, dove parte degli elementi strutturali risultano privi dell’originaria funzione statica, costituendo esclusivamente un carico permanente, con conseguente sovraccarico degli elementi resistenti adiacenti. Considerando che il dissesto statico rilevato sul fabbricato di via Pinto 16 è stato causato esclusivamente dal crollo del fabbricato di via Pinto 6 e all’attualità non possono escludersi ulteriori effetti progressivi dei dissesti riscontrati, in considerazione altresì di un eventuale collasso progressivo e a catena sulle strutture contermini, si è ritenuto necessario evitare ogni ulteriore evoluzione del dissesto adottando il provvedimento urgente.

Crolla palazzo a Bari, indaga la Procura: l’amministratore di condominio ascoltato in Questura

È stato nuovamente ascoltato come testimone dalla polizia Michelangelo Di Chiaro, l’amministratore condominiale del palazzo crollato il 5 marzo scorso in via De Amicis, a Bari. Di Chiaro non è indagato ed è stato sentito (nei giorni scorsi, ma la notizia si è appresa oggi) in Questura su delega della Procura, che procede per crollo colposo a carico di ignoti.

Il fascicolo è nelle mani del procuratore aggiunto Ciro Angelillis e della pm Silvia Curione, le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Bari. Di Chiaro – a quanto è dato sapere – è stato sentito a lungo e a lui sono state chieste informazioni sulle condizioni dello stabile, sul progetto di ristrutturazione e adeguamento affidato ai tecnici, sui vari passaggi che hanno portato all’affidamento dei lavori alla srl Dell’Aera Costruzioni (dopo la dichiarazione di inagibilità fatta dal Comune di Bari il 24 febbraio 2024) e se lo stabile avesse un’assicurazione.

Il palazzo è stato dichiarato inagibile quando, dopo un allagamento, fu scoperto lo stato di ammaloramento di un pilone centrale presente in un piano seminterrato. La Procura di Bari ha nominato come consulente il professor Antonello Salvatori dell’università dell’Aquila, che dovrà svolgere uno studio per accertare le cause del crollo.

Nella giornata di oggi, nell’area attualmente sottoposta a sequestro, sono iniziati i lavori che porteranno alla demolizione controllata della parte di palazzina ancora in piedi e pericolante.

Crollo a Bari, rischio polveri aerodisperse durante lavori di demolizione: finestre chiuse e mascherine obbligatorie

Il sindaco Vito Leccese ha firmato questa mattina una nuova ordinanza per garantire misure di prevenzione per l’eventuale esposizione della popolazione alle polveri aerodisperse nella fase della demolizione della parte residua della palazzina di via De Amicis crollata la settimana scorsa.

Il provvedimento impone il divieto di affaccio, l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività.

Questa ulteriore misura di prevenzione si è resa necessaria considerando che la demolizione del relitto di fabbricato e le attività di movimentazione delle macerie genereranno polveri che si aerodisperderanno. A seguire il Comune, attraverso ditta specializzata, e previa autorizzazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, procederà alla demolizione controllata, eseguita sotto la direzione lavori e coordinamento sicurezza dell’ing. Francesco Leo. La successiva fase di rimozione delle macerie presenti in loco e la definizione della loro destinazione sarà sottoposta alle indicazioni della Procura inquirente.

Ad oggi l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria ambiente da parte di ARPA Puglia, ha rilevato “assenza di fibre di amianto aerodisperse”, come comunicato con nota prot. n. 0014852 dell’11/03/2025, ciò nonostante durante l’intera fase di lavorazioni sarà effettuato un monitoraggio ambientale continuativo attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali – categoria 10 (sottocategoria 10A-10B), al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica.

Nel caso di rilevata presenza di elementi in fibrocemento amianto, si procederà con la bonifica per il tramite di impresa specializzata nella gestione di manufatti contenenti amianto, secondo le migliori tecniche operative da applicarsi per la mitigazione della dispersione di polveri potenzialmente nocive, tra cui materiali contenenti amianto (MCA): operazioni di confinamento con teli oppure bagnatura preventiva e continuativa delle macerie mediante nebulizzatori o spruzzatori a bassa pressione, al fine di limitare il consumo di acqua ed evitare fenomeni di ruscellamento; utilizzo di schiume umidificanti o soluzioni stabilizzanti, in particolare nei casi in cui sia accertata la presenza di MCA o di altre sostanze pericolose e adozione di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) da parte degli operatori, con particolare riferimento a maschere filtranti FFP3 o equivalenti.

Crollo a Bari, al via cantiere per demolizione della palazzina residua: piattaforma aerea di 50 metri – FOTO E VIDEO

Sono partite all’alba le operazioni di allestimento del cantiere per la demolizione controllata della porzione residua della palazzina crollata in via De Amicis il 5 marzo scorso, come stabilito dall’ordinanza firmata ieri sera dal sindaco Vito Leccese. Le attività urgenti di demolizione controllata, frantumazione e spandimento delle macerie si sono rese necessarie per evitare che lo stato dei luoghi pregiudichi l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.

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Il mezzo d’opera principale è un escavatore con braccio di 25 metri, dotato di pinza demolitrice che riesce a frantumare le porzioni da rimuovere con estrema precisione. L’attività di demolizione controllata partirà dalle porzioni più instabili di quel che resta del prospetto di via de Robertis, per continuare con le parti di solaio riverse in verticale.

L’escavatore con la pinza sarà coadiuvato da un altro escavatore, che si occuperà della movimentazione a terra e della sistemazione delle macerie, anche per garantire gli opportuni spazi di manovra a tutti i mezzi all’opera. Il cantiere è diretto dall’alto, grazie alla presenza di una piattaforma aerea alta 50 metri. Dal mattino è in corso la videoispezione dell’area con il drone in dotazione della Polizia Locale, per monitorare le condizioni in sorvolo.

Per tutta la durata delle operazioni, si procederà con l’ispezione diretta dalla piattaforma aerea, necessaria a fornire indicazioni e ausilio dall’alto ai mezzi a terra impegnati nella demolizione della porzione di fabbricato. In mattinata è stato, inoltre, disalimentato il palo della pubblica illuminazione vicino all’edificio crollato. In caso di necessità, si procederà con la bagnatura per evitare l’innalzamento della polvere nel corso della demolizione e della movimentazione a terra del materiale.

L’intervento di somma urgenza è stato affidato alla Gesmundo Demolizioni srl. Oggi si concluderà la fase di allestimento del cantiere, con la preparazione di tutti i mezzi d’opera. La prima fase di lavori si concentrerà sulla demolizione controllata con sistemazione delle macerie di via Pinto 6. Tutte le attività sono coordinate con un’interlocuzione costante con il consulente tecnico della Procura, il professore Salvatori, per indicazioni in tempo reale e future. Sul posto sono presenti i tecnici del settore Immobili Comunali, un tecnico esterno cui il Comune ha affidato la direzione e il coordinamento delle attività di demolizione, la Polizia locale, la squadra mobile della Questura, i Vigili del fuoco. Prima dell’avvio delle attività di demolizione, è previsto un sopralluogo congiunto con i Vigili del fuoco in via de Robertis 4 e via Pinto 16.

STATO DEI LUOGHI

Le attività urgenti di demolizione controllata, frantumazione e spandimento delle macerie si sono rese necessarie dopo i sopralluoghi dei tecnici comunali e dei Vigili del Fuoco, per evitare che lo stato dei luoghi pregiudichi l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, anche in considerazione del fatto che la porzione residua della palazzina crollata confina con edifici adibiti a uso residenziale, evacuati su disposizione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari. All’attualità, appare infatti probabile un’imminente evoluzione del dissesto con un collasso progressivo e non controllato delle porzioni non crollate, dunque è urgente evitare ogni ulteriore evoluzione del cedimento.

I tecnici del settore Immobili Comunali, avendo svolto sopralluoghi ispettivi, hanno rilevato infatti una generalizzata precarietà delle condizioni di equilibrio della porzione di relitto di fabbricato, dove parte degli elementi strutturali risultano privi della originaria funzione statica, sovraccaricando gli elementi resistenti adiacenti. Eventuali e ulteriori perturbazioni, indotte dall’accidentale e incontrollato distacco di altre porzioni di fabbricato o dal susseguirsi di azioni variabili non controllate (quali ad esempio perturbazioni climatiche in corso), potrebbero mutare repentinamente le condizioni di carico e quindi di equilibrio, innescando un pericoloso collasso progressivo degli elementi resistenti restanti, e configurando un grave rischio per la pubblica incolumità e la sicurezza urbana.

Crollo a Bari, via alla demolizione della palazzina residua. Leccese: “Mi assumo le responsabilità”. Tempi incerti

“Dobbiamo concordare con la Procura ogni attività da svolgere nell’area sottoposta a sequestro. Da sindaco mi sono assunto la responsabilità di iniziare i lavori di demolizione per evitare altri crolli e per rimuovere le macerie, in modo da consentire alle palazzine che non hanno lesioni di poter continuare a ospitare i residenti”.

Lo ha detto il sindaco di Bari Vito Leccese, presente sul luogo del crollo della palazzina in via De Amicis, avvenuto una settimana fa. Il Comune ha firmato un’ordinanza per le demolizioni controllate della parte della palazzina che è rimasta in piedi. Ora sono in corso le ispezioni dei luoghi e le operazioni propedeutiche.

Inoltre le persone che abitavano nella palazzina adiacente, che è stata sgomberata per motivi di sicurezza, stanno accedendo per recuperare alcuni effetti personali. L’accesso avviene sotto il controllo dei Vigili del fuoco.

“Siamo in attesa di montare le centraline per il rilievo delle polveri – ha riferito il direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino – sono in arrivo i nostri droni per documentare tutte le attività. Cominceremo con un’ispezione e poi successivamente con le demolizioni. I tempi dipendono molto da come si mette il cantiere”.

Crolla palazzo a Bari, il retroscena: chiesta archiviazione su precedente inchiesta. La denuncia dei residenti nel 2024

Le condizioni critiche dei pilastri del palazzo crollato mercoledì scorso a Bari erano già finite al centro di un’inchiesta della Procura aperta dopo la denuncia presentata da quattro famiglie lo scorso aprile.

Ma per quell’inchiesta, a carico di ignoti, è stata recentemente chiesta l’archiviazione. La denuncia dei condomini, arrivata a due mesi dalla dichiarazione di inagibilità dello stabile del 24 febbraio 2024, faceva riferimento a criticità già messe in luce da una perizia tecnica di qualche anno prima, necessaria per la vendita all’asta del locale del seminterrato in cui terminavano i pilastri. Proprio da quella perizia sarebbe emerso l’ammaloramento dei pilastri e la necessità di ristrutturarli.

Non è escluso che gli elementi raccolti nel fascicolo per il quale è stata chiesta l’archiviazione confluiscano anche in quello sul crollo colposo dell’edificio, indagine al momento in corso ancora a carico di ignoti.

Gli accertamenti che portarono alla dichiarazione di inagibilità del palazzo furono disposti dopo che, a causa di un allagamento del seminterrato, emerse la condizione molto critica dei pilastri. Il crollo del palazzo è avvenuto pochi giorni dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio alla ditta Dell’Aera di Casamassima (Bari) per 570mila euro.