Cara sovraffollato, blitz della Polizia a Palese: fuori i migranti abusivi. Oggi i funerali di Bangaly Soumaoro

Fuori dal Cara di Palese tutti i migranti irregolari. Ieri c’è stato un blitz della Polizia, nei prossimi giorni verrà reso noto il numero delle persone trovate all’interno, ma molte di loro sono scappate via all’arrivo delle Forze dell’Ordine. Altre sono state portate in Questura per accertamenti. Si vuole tentare di arginare il fenomeno del sovraffollamento all’interno del Cara, dopo il decesso del 33enne Bangaly Soumaoro. Molte persone infatti scavalcano quotidianamente i muri di cinta.

In giornata saranno celebrati proprio i funerali del 33enne guineano, deceduto all’ospedale San Paolo di Bari poco prima di essere operato. Sono 9 le persone (4 medici e infermieri del San Paolo, 5 del presidio medico del Cara) iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. L’inchiesta dovrà stabilire eventuali responsabilità mediche.

Bari, 33enne ospite del Cara muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio colposo. Sono 9 gli indagati

Sono 9 le persone indagate nell’inchiesta per omicidio colposo aperta per fare chiarezza sulla morte di Soumaoro Bangaly, il 33enne guineano ospite del Cara di Palese deceduto all’ospedale San Paolo di Bari dopo aver ingerito diverse pile come atto di autolesionismo. Stava per essere operato, ma il suo cuore ha messo di battere prima dell’intervento. Le indagini dovranno stabilire se ha ricevuto le cure mediche sono state tempestive e se il trasporto in ospedale sia stato tardivo, quindi accertare un’eventuale responsabilità penale.

La morte di Soumaoro è stata all’origine della protesta dei migranti ospiti del Cara di Palese che hanno sfilato qualche giorno fa in città fino alla Prefettura. Una delegazione poi è stata accolta per chiedere migliori condizioni di vita nel Centro richiedenti asilo.

Bari, 33enne ospite del Cara muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio colposo. I dubbi sulla vicenda

Un’inchiesta per omicidio colposo è stata aperta per fare chiarezza sulla morte di Soumaoro Bangaly, il 33enne guineano ospite del Cara di Palese deceduto all’ospedale San Paolo di Bari dopo aver ingerito diverse pile. Stava per essere operato, ma il suo cuore ha messo di battere prima dell’intervento. Le indagini dovranno stabilire se il trasporto in ospedale sia stato tardivo e perché la vittima abbia ingerito gli oggetti metallici. Oggi potrebbe essere già effettuata l’autopsia sul corpo del 33enne, la morte di Soumaoro è all’origine della protesta dei migranti ospiti del Cara di Palese che hanno sfilato in città fino alla Prefettura. Una delegazione qui è stata accolta per chiedere migliori condizioni di vita nel Centro richiedenti asilo.

Bari, protesta dei migranti ospiti al Cara di Palese. Delegazione ricevuta in Prefettura: “Condizioni disumane”

È stata ricevuta in prefettura a Bari una delegazione dei migranti del Cara che questa mattina sono sfilati in corteo per chiedere migliori condizioni di vita nel Centro richiedenti asilo.

Una protesta cominciata la scorsa notte dopo la notizia della morte, in ospedale, di un ospite del Cara che aveva tentato il suicidio e, secondo i migranti, non avrebbe ricevuto cure adeguate. Solidaria e Sportello di autodifesa sindacale stanno seguendo le proteste dei migranti che, evidenziano le associazioni, denunciano “maltrattamenti, condizioni di vita disumane, vivendo e dormendo stipati nei cointaner”.

Muore ospite del Cara, scoppia la rivolta. Tensione per strada. I migranti: “Ci maltrattano”

Un centinaio di migranti ospitati nel Cara di Bari-Palese sta manifestando per le condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza con un corteo che al momento si sta dirigendo verso viale Europa, dopo la morte di un ospite in ospedale. Ci siamo recati sul posto con l’obiettivo di raccogliere la loro denuncia e non sono mancati momenti di tensione. 

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Attraversamenti sui binari, rinforzata la recinzione del Cara di Bari: qui ospitati i 12 migranti riportati dall’Albania

Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), d’intesa con la Prefettura di Bari, ha avviato i lavori per rinforzare e innalzare la recinzione del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari (Cara) che si trova a ridosso dei binari ferroviari a nord della città.

In passato quella tratta è stata più volte interessata, proprio all’altezza del centro, da incidenti e “pesanti ripercussioni sulla circolazione dei treni” perché in diversi casi i migranti scavalcavano la recinzione del centro e attraversavano i binari per andare in città. Si tratta del centro che da sabato scorso ospita anche i 12 migranti che sono stati portati in Italia dopo la mancata convalida del trattenimento del centro italiano di Gjader in Albania. “Da ottobre 2023 a gennaio 2024 – riferisce Rfi in una nota – si sono registrati molti episodi di attraversamento indebito che hanno coinvolto oltre mille treni determinando consistenti ritardi, cancellazioni e limitazioni di percorso. Questa misura di prevenzione, adottata da Rfi d’intesa con la Prefettura di Bari, mira a disincentivare tali comportamenti”. Rfi specifica che l’intervento, “che consiste nella realizzazione di una recinzione lunga oltre 300 metri dotata di un pannello superiore con profili antiscavalco, è stato in parte eseguito e se ne prevede il completamento entro il mese di novembre”.