La Corte Costituzionale dà torto al governo Meloni: “Legittimo il vaccino Hpv obbligatorio in Puglia”

“La legge regionale da me promossa, approvata per contrastare la diffusione del Papilloma virus, è legittima! Ad affermarlo non è soltanto il buon senso e la volontà di tutelare la salute pubblica, ma a dichiararlo in modo chiaro è anche la Corte Costituzionale, che ha respinto le questioni di illegittimità sollevate dal Governo”.

Inizia così la nota del consigliere Luigi Lopalco (PD). “Sapevamo di essere dalla parte della ragione, ma la decisione assunta dalla Suprema Corte conferma la correttezza delle nostre intenzioni e la solidità di una scelta legislativa pensata nell’interesse della prevenzione e della salute dei giovani e delle donne – aggiunge -. Adesso è fondamentale compiere un ulteriore passo avanti. Auspichiamo che il Dipartimento Salute si attivi senza indugi per predisporre le linee operative necessarie all’applicazione della norma, con particolare attenzione alla tutela dei dati personali, onde evitare ulteriori contestazioni e osservazioni da parte dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali”.

“La legge può essere applicata nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, evitando qualunque trasferimento di dati sensibili fra autorità sanitarie e scolastiche – conclude -. La salute pubblica e la prevenzione non possono attendere. Ora che la legittimità è stata confermata, è il momento di passare con determinazione all’attuazione”.

Sesso per curare il papilloma virus, ascoltata dirigente medica: “Chiesi spiegazioni a Miniello mi diede dell’ignorante”

“Dopo aver saputo che a mia nipote era stata proposta la terapia del sesso per curare un presunto tumore al collo dell’utero, chiamai immediatamente il ginecologo Giovani Miniello e gli chiesi spiegazioni. Gli dissi che questa terapia che aveva proposto era inverosimile. Mi rispose che ero un’ignorante e che dovevo aggiornarmi alle linee guida moderne”.

Così, in tribunale a Bari, una dirigente medica ascoltata come testimone nel processo a carico di Giovanni Miniello, il ginecologo barese imputato per violenza sessuale (tentata e consumata) e lesioni personali su 20 sue pazienti, 19 delle quali costituitesi parte civile. Alle sue pazienti, secondo l’accusa, avrebbe proposto di avere dei rapporti sessuali con lui per curare il papilloma virus ed eventuali tumori all’utero.

La dirigente medica ascoltata ieri è la zia di una delle presunte vittime. “Mia nipote era affetta da papilloma virus e quindi decise di consultarsi con il dottor Miniello, ritenuto un esperto del settore. Si recò in visita da lui più volte, sempre accompagnata, all’ultima andò da sola e Miniello, dopo una visita scrupolosa, evidenziò delle lesioni al collo dell’utero ascrivibili a lesioni tumorali”. A quel punto, secondo il racconto della testimone, sarebbe stata proposta la terapia del sesso.

Il caso di Miniello divenne di dominio pubblico a novembre 2021, dopo la pubblicazione di due servizi telefonici della trasmissione ‘Le Iene’ di Italia Uno. La prossima udienza del processo si terrà il 20 febbraio.

Sanità Puglia, il Governo impugna la legge regionale sulla vaccinazione contro il papilloma virus: l’ira di Emiliano

“L’impugnativa del governo nazionale nei confronti della legge regionale pugliese che promuove la vaccinazione contro il papilloma virus e introduce misure di prevenzione per il carcinoma del collo dell’utero rappresenta non solo un attacco alle competenze legislative della Regione Puglia, ma anche una chiara disconnessione dalla realtà sanitaria e sociale che viviamo. La legge regionale n. 22 del 30 maggio 2024 si fonda su un principio etico: proteggere la salute dei cittadini, in particolare dei più giovani. È inaccettabile che il governo, guidato da una visione miope, scelga di opporsi a iniziative che mirano a garantire una vita più sana ai pugliesi”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“La legge pugliese non impone obblighi, ma richiede un’informazione consapevole e responsabile, stabilendo che l’iscrizione scolastica sia subordinata alla presentazione di documentazione riguardante la vaccinazione contro l’HPV, con la possibilità che ci si rifiuti di presentarla, nel rispetto, perciò, del diritto di scelta – le parole del vice presidente Raffaele Piemontese -. Questo approccio educa e informa, elementi fondamentali per combattere la disinformazione e promuovere una cultura della prevenzione. Ci saremmo aspettati cooperazione non l’ennesima impugnazione di legge regionale”.