Bari, assunzioni a tempo indeterminato per “rispetto”: le mani del clan Parisi sull’Amtab – I NOMI

Tommaso Parisi, Michele De Tullio e Tommaso Lovreglio, coinvolti nella maxi inchiesta di oggi, rispondono anche di estorsione aggravata e rapina con il metodo mafioso per pressioni esercitate sull’azienda del trasporto pubblico barese. Tramite la società di lavoro interinale “Lavorint spa agenzia per il lavoro” avrebbero imposto assunzioni a tempo indeterminato in occasione della Fiera del Levante 2018 e anche successivamente.

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Vito Lorusso e l’accordo con i Parisi: cure mediche gratis in cambio di voti per la figlia Maria Carmen

Risponde di concorso in scambio di voti politico-mafioso anche Vito Lorusso, l’ex primario di Oncologia medica dell’Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, arrestato lo scorso 12 luglio con le accuse di concussione, peculato, truffa e accesso abusivo al sistema informatico sanitario per aver chiesto soldi ad alcuni pazienti per accedere a prestazioni garantite dal Sistema sanitario nazionale, per abbreviare i tempi delle liste d’attesa o per facilitare dei ricoveri in ospedale. È il padre di Maria Carmen Lorusso, la consigliera comunale finita ai domiciliari e moglie di Giacomo Olivieri. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Dia, Il medico “al fine di ottenere voti per la figlia” avrebbe preso accordi con Massimo Parisi, fratello di Savinuccio, per prendere in cura il nipote dello storico capoclan barese, poi deceduto.

 

Mafia nel Barese, il report della Dia: “Clan condizionano l’economia e la pubblica amministrazione della città”

“La criminalità barese si conferma la mafia degli affari”. E’ quanto si legge nella relazione del ministero dell’Interno al Parlamento riguardo l’attività della direzione investigativa antimafia (Dia) nei primi sei mesi del 2022, con riferimento alla criminalità organizzata in Puglia. “I principali sodalizi baresi avrebbero evidenziato avanzate strategie di investimento e spiccate capacità di insinuarsi all’interno degli enti locali condizionando i flussi economici, il libero mercato e l’attività della pubblica amministrazione”, prosegue il documento ricordando l’operazione “Levante” 1, conclusa dalla Dia il 15 febbraio 2022, che ha documentato come il clan Parisi si fosse bene inserito “nel contesto imprenditoriale, economico e sociale, in particolare nel settore della macellazione e lavorazione delle carni attraverso il controllo di società cooperative ed a responsabilità limitata” operanti anche nel settore della ristorazione. Proprio il clan del quartiere Japigia risulterebbe “il principale artefice delle commistioni fra business criminali e ambiti politico-amministrativi, conseguite tramite la ricerca di circuiti collusivi nel settore della funzione pubblica”. Secondo la relazione, il sodalizio barese avrebbe “manifestato la capacità di interagire con soggetti apicali di altre matrici criminali come quella camorrista dei Moccia di Afragola (Napoli), le cui proiezioni affaristiche hanno interessato anche la province di Lecce e Foggia grazie al coinvolgimento di amministratori locali e imprenditori”.