Cerignola, parroco aggredito da ubriaco si sfoga sui social: “Era peggio di una spugna satura è uno scempio”

Don Ignazio Pedone, parroco della Chiesa ‘Buon Consiglio’ di Cerignola, nel Foggiano, ha denunciato con un post su Facebook di essere stato aggredito da un cittadino straniero in stato di ebbrezza.

“Concludere la giornata – scrive Don Ignazio – con un’aggressione da parte di uno straniero strafatto, pieno di alcol peggio di una spugna satura, all’interno dei locali della parrocchia, non è proprio il massimo. Purtroppo la pattuglia della Polizia, che ringrazio per l’intervento, è arrivata in ritardo. Ci è mancato poco per finire in ospedale. Ma io mi chiedo, possiamo assistere a questo scempio? Ogni anno sappiamo che arrivano gli stagionali ma la situazione è recidiva, ogni anno la stessa storia. Chiediamoci perché? Cosa non funziona?”.

“Condanniamo fermamente l’aggressione subita da don Ignazio nei locali della parrocchia, luogo che da sempre è rifugio per i più deboli e, tra questi, per tanti migranti che lavorano nei nostri campi”, afferma la vice sindaca e assessora alle politiche sociali Maria Dibisceglia, che sottolinea come “appena qualche giorno fa, su iniziativa dell’assessora alla sicurezza Teresa Cicolella, abbiamo effettuato un sopralluogo all’insediamento di via Pavoni. Abbiamo verificato la notevole riduzione del numero di migranti presenti e di tende, segno che l’accampamento si sta svuotando”.

La vice sindaca ritiene che ” l’aggressione subita da don Ignazio sia da ricondurre alla nota e problematica presenza di un ristretto gruppo di cittadini stranieri nella zona di via Melfi e non alla comunità informale dei lavoratori stagionali di via Pavoni. La priorità sarà quella di sollecitare ulteriormente le forze dell’ordine ad intensificare i controlli. Tuttavia, la risposta più significativa è attesa dal governo, che appare troppo impegnato a varare misure estemporanee sull’immigrazione, trascurando – sostiene – soluzioni serie e ben strutturate per l’integrazione e l’inclusione sociale e urbana”.

Ruvo, ruba 900 euro in sacrestia. Parroco pubblica sui social il furto: “Servivano per aiutare i più fragili” – VIDEO

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“La cosa che più mi dispiace è che il furto che abbiamo subito ha conseguenze sui bisogni di chi vive in condizioni di fragilità sociale ed economica. Vorrei che l’autore lo capisse e che possa redimersi”. Dalla voce di don Ignazio Gadaleta, parroco della chiesa dedicata a San Michele arcangelo di Ruvo di Puglia emerge il dispiacere per quanto avvenuto dieci giorni fa quando, una persona ha portato via quasi 900 euro conservati nel cassetto della scrivania nella sacrestia. Don Ignazio ha pubblicato il breve filmato del furto. Dura poco più di un minuto. Si vede un uomo distinto, vestito di scuro, con un borsello a tracolla, che entra nella stanza mentre parla al cellullare.

In chiesa è appena finita una messa e ne sta per iniziare un’altra. “C’era molta confusione e io sono stato imprudente: avrei dovuto chiudere la porta a chiave”, commenta don Ignazio, 38 anni e tono pacato. Il ladro cammina su e giù per la stanza, si avvicina dopo un po’ alla scrivania, apre il cassetto, acciuffa qualcosa, lo richiude e va via. “Ho subito sporto denuncia ai carabinieri a cui, naturalmente ho consegnato il filmato. L’ho guardato più volte ma non so chi sia quell’uomo”, continua don Ignazio che ha postato sui social i frame senza oscurare il volto di chi gli ha portato via il malloppo. “L’ho fatto per mettere in guardia, per sensibilizzare chiunque lo riconosca a fare attenzione”, spiega.

I carabinieri stanno effettuando le indagini e pare che il responsabile del furto non sia inserito nei database delle forze dell’ordine. “Mi dispiace che questa persona non si sia resa conto che quanto ha rubato sarebbe servito per aiutare gli ultimi della comunità oltre che per le tante spese ordinarie e straordinarie”, conclude con rammarico.

Brindisi, abusi sessuali su chierichetto di 9 anni. Ricorso respinto: confermata condanna a 8 anni per ex parroco

La Cassazione ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione nei confronti di Francesco Caramia, ex parroco del rione Bozzano di Brindisi. L’uomo è accusato di atti sessuali nei confronti di un chierichetto di 9 anni compiuti dal 2008 al 2009. L’inchiesta partì dopo il racconto della vittima alla madre. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex sacerdote, originario di Mesagne e arrestato il 15 giugno 2016. Caramia nel frattempo si è dimesso dalle funzioni di parroco dopo l’avvio dell’indagine a suo carico e si è sempre professato innocente. Ora è a piede libero.