Liste d’attesa infinite nel Barese, la denuncia di una paziente oncologica: “Uno scempio o paghi o muori”

Torniamo ad occuparci della malasanità barese e dei tempi infiniti delle liste d’attesa. Ieri vi abbiamo documentato la denuncia di una paziente oncologica dal reparto di Endocrinologia del Policlinico di Bari, dove diversi esami sono stati annullati per la mancanza di reagenti. Anche questa volta a scriverci è una paziente oncologica con diverse patologie.

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In Endocrinologia non ci sono i reagenti, esami annullati. La denuncia: “Io paziente oncologica lasciata a morire”

La denuncia in redazione: “Mi sono recata in Endocrinologia del Policlinico di Bari dopo aver prenotato alcuni esami da diversi mesi. Con me c’erano altre persone, una paziente era arrivata da Cosenza. La Sanità sta andando a rotoli, qui c’è gente che rischia di morire e invece di salvarti ti danno l’estrema unzione”.

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Bari, protesi di carbonio su paziente oncologica. Primo intervento al Di Venere: “Passo avanti importante”

L’esordio del carbonio in un intervento di chirurgia vertebrale oncologica. Il delicato intervento, eseguito per la prima volta nell’ospedale Di Venere di Bari, è stato articolato in due momenti: l’asportazione di una neoplasia a livello della vertebra lombare, seguita dal posizionamento dei mezzi di sintesi in carbonio per dare stabilità alla colonna vertebrale e favorire il percorso di cura. Questo tipo di materiale, infatti, permette una migliore risposta al trattamento radioterapico successivo, in quanto il carbonio non presenta l’interferenza tipica dei metalli come il titanio. Nello stesso tempo, l’impiego di sistemi protesici in carbonio non provoca alterazioni sui successivi controlli diagnostici, soprattutto tac e risonanza magnetica. La procedura effettuata con successo dall’équipe di Neurochirurgia, in collaborazione con il personale del blocco operatorio e il team di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Claudio Petrillo, ha riguardato una paziente oncologica, peraltro già operata anni prima nello stesso centro per un raro tumore del midollo spinale cervicale.

“Per la Neurochirurgia del Di Venere – commenta il direttore dell’unità operativa, dottor Bruno Romanelli – si tratta di un passo avanti importante, che qualifica l’attività specialistica del nostro personale e consente a pazienti affetti da patologie complesse di affrontare meglio il percorso di cura, oltre che poter usufruire di una qualità di vita più soddisfacente”. L’intervento si è reso necessario poiché la paziente presentava una metastasi da carcinoma mammario localizzata ad una vertebra lombare, con importante compressione del canale vertebrale e delle strutture nervose, nonché con conseguente instabilità della stessa colonna vertebrale e limitazioni della mobilità.