Oncologico Bari, soldi dai pazienti: l’ex primario Vito Lorusso torna in carcere

Vito Lorusso, l’ex primario dell’Oncologico di Bari, torna in carcere. L’uomo si trova da qualche giorno nell’istituto di Turi dopo che la sua condanna a 5 anni, patteggiata il 14 maggio scorso, è diventata definitiva.

Lorusso è stato accusato di peculato e concussione perché avrebbe chiesto soldi a pazienti malati di cancro per visite, ricoveri e per velocizzare pratiche burocratiche. Nei suoi confronti è stata disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione. L’oncologo, padre dell’ex consigliera comunale di Bari, Maria Carmen Lorusso, arrestata lo scorso 26 febbraio con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019, era stato arrestato la scorsa estate ed era tornato in libertà. Nell’ambito dell’indagine in cui è coinvolta la figlia, lo stesso Vito Lorusso era stato nuovamente arrestato perché – secondo l’accusa – per favorire l’elezione della figlia avrebbe stretto un accordo con Massimo Parisi, fratello del boss ‘Savinuccio’: in cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.

Bari, soldi dai pazienti. Vito Lorusso patteggia 5 anni di reclusione: c’è l’interdizione perpetua dai pubblici uffici

Vito Lorusso, l’ex primario dell’Oncologico di Bari accusato di peculato e concussione perché avrebbe chiesto soldi a pazienti malati di cancro per visite, ricoveri e per velocizzare pratiche burocratiche, ha patteggiato 5 anni di reclusione. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione.

L’oncologo, padre dell’ex consigliera comunale di Bari, Maria Carmen Lorusso, arrestata lo scorso 26 febbraio con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019, era stato arrestato la scorsa estate ed era tornato in libertà. Nell’ambito dell’indagine in cui è coinvolta la figlia, lo stesso Vito Lorusso è stato nuovamente arrestato ed è attualmente ai domiciliari perché – secondo l’accusa – per favorire l’elezione della figlia avrebbe stretto un accordo con Massimo Parisi, fratello del boss ‘Savinuccio’: in cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.

Aesthetic Franco, convenzione col medico legale: “Capisco il dramma. Visita e perizia a 100 euro”

La nostra inchiesta non si ferma e va avanti. Come sempre facciamo, oltre a denunciare quello che non va, proviamo anche a trovare soluzioni concrete. Pasquale Bacco e Dike Medicina si sono proposti di seguire il caso e di aiutare le vittime dell’allegro chirurgo.

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Aesthetic Franco: “Ricattato da giornalista”. Antonio mette in riga il chirurgo: “Rovini i pazienti”

È bastata una sola delle decine di testimonianze raccolte sui suoi disastrosi interventi e la telefonata scomposta del suo legale, per far perdere le staffe al piccolo chirurgo estetico Antonio Francesco Franco. L’inchiesta continua.  Vi faremo scoprire cos’ha combinato, le denunce che sta ricevendo, non solo per il suo operato, ma per la prassi di farsi pagare in nero.

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Castellaneta, ubriaco semina il panico al Pronto Soccorso del San Pio: aggrediti pazienti e operatori sanitari

“Gli episodi di aggressione e di minacce che subiscono gli operatori sanitari presso i Pronto Soccorso della provincia Jonica, sono ormai all’ordine del giorno. Lo scorso anno, il personale sanitario dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto, è stato minacciato e aggredito, riportando lesioni e traumi e solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine che la situazione si placò. Situazione analoga è successa la notte tra il 9 e il 10 gennaio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Pio di Castellaneta”. Inizia così la nota del consigliere regionale Antonio Scalera (La Puglia domani).

“Un uomo di origine marocchina in evidente stato di alterazione psicofisica, si sarebbe reso responsabile di danneggiamento aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale, inoltre, avrebbe molestato i pazienti ed il personale sanitario presente in infermeria, pretendendo di far visitare immediatamente una donna in sua compagnia, anche lei in evidente stato di ebbrezza. Solo l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Castellaneta impedirono il peggio – si legge -. Ed è proprio per questi motivi che, ho inviato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta regionale, Dott. Michele Emiliano e all’assessore alla sanità, Dott. Rocco Palese, per sapere se intendano valutare l’opportunità di rafforzare la presenza del personale di vigilanza per mettere in sicurezza gli operatori sanitari in servizio presso i Pronto Soccorso e per evitare che simili episodi possano nuovamente accadere compromettendo anche la salute dei pazienti, dei paramedici e dei medici che già lavorano in condizioni di estremo disagio psicofisico”.

Oncologico Bari, soldi per saltare le liste d’attesa: il primario Vito Lorusso sospeso dal servizio

Vito Lorusso, il direttore dell’unità operativa di oncologica medica dell’Istituto Tumori di Bari, arrestato con l’accusa di concussione e peculato per aver chiesto soldi ai pazienti, è stato sospeso dal servizio. A riferirlo è il direttore generale Alessandro Delle Donne. “Consapevoli che il procedimento si trova nelle fase delle indagini preliminari e vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato, è bene ribadire che bisogna essere inflessibili con chi, in cambio di denaro, promette vie preferenziali – le sue parole -. Non faremo sconti a nessuno, ai pazienti è dovuta assistenza, ma anche rispetto e attenzione. C’è massima disponibilità e collaborazione per fare luce sulla vicenda. Non possono e devono essere tollerate condotte denigratorie nei confronti di un sistema sanitario pubblico che garantisce cure gratuite a tutti e non possono scalfire il percorso inarrestabile di crescita dell’Istituto”.