Pediatrico Bari, muore a 12 anni sotto i ferri: il primario Leonardo Milella assolto per il caso Zaray

Il Tribunale di Bari ha assolto “per non aver commesso il fatto” Leonardo Milella, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, imputato per l’omicidio colposo della 12enne di origini colombiane Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta.

La ragazzina morì il 19 settembre 2017 per una ipertermia maligna subito dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore. Al primario, intervenuto ad operazione chirurgica conclusa, la pubblica accusa contestava di aver erroneamente diagnosticato una “tromboembolia polmonare” e “ritardato” di altre tre ore “la somministrazione del farmaco salvavita”.

A processo era costituito parte civile il padre della vittima. “Dopo 6 anni di processo e l’audizione di diversi testimoni, e sopratutto consulenti di fama nazionale, il tribunale ha riconosciuto l’assoluta assenza di responsabilità del dott.Milella per il decesso della giovane paziente. Il lungo e complesso dibattimento ha reso giustizia al mio assistito – spiega il difensore di Milella, Angelo Loizzi – che sin dal primo momento ha rivendicato la correttezza del suo operato. Oggi, finalmente, gli è stata restituita la serenità che merita”.

Pediatrico Bari, l’annuncio dell’assessore alla Sanità Piemontese: “Siamo pronti a renderlo ente autonomo”

Essere autorizzati a procedere con la definizione di un percorso che porti direttamente al riconoscimento del Giovanni XXIII come polo pediatrico autonomo. Questa la richiesta avanzata dall’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, al tavolo convocato ieri a Roma dal Ministero della Salute.

La riunione con il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e la struttura operativa del Ministero, a cui ha partecipato ieri l’assessore Piemontese con il capo Dipartimento della Regione Vito Montanaro; il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce; il direttore amministrativo Gianluca Capochiani e il direttore generale della Asl Bari, Luigi Fruscio, ha aperto un confronto costruttivo per definire il percorso amministrativo che porti allo scorporo del pediatrico Giovanni XXIII, che oggi è un presidio ospedaliero del Policlinico universitario barese.

“Il nostro obiettivo – spiega l’assessore Piemontese – è sempre quello di offrire alle famiglie pugliesi un’assistenza sanitaria di alto livello dedicata alle esigenze specifiche dei bambini. Al Ministero abbiamo proposto di poter verificare direttamente le condizioni per procedere alla creazione di un ente pediatrico autonomo, compatibile con gli equilibri complessivi del bilancio regionale”.

Si punta a superare la fase transitoria per evitare le incertezze legate al doppio passaggio amministrativo, una problematica sollevata da diversi medici dopo la manifestazione di interesse conclusa dal Policlinico di Bari.

“Nel rispetto della legge regionale, vogliamo garantire un percorso chiaro di creazione di un ospedale di riferimento pediatrico per il Mezzogiorno, che metta al centro la salute dei bambini, e offra stabilità e riconoscimento a medici e personale sanitario”, ha concluso l’assessore Piemontese.

Bari, bimba di 3 mesi soffocata e uccisa dal padre. Definitiva la condanna a 29 anni: Difonzo torna in carcere

La Prima sezionale penale di Cassazione ha confermato la sentenza di appello bis emessa ad aprile dalla Corte d’Assise d’appello di Bari, rendendo così definitiva la condanna a 29 anni di carcere per Giuseppe Difonzo, il 36enne di Altamura accusato dell’omicidio volontario di sua figlia Emanuela, morta a 3 mesi per soffocamento al Pediatrico di Bari nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2016.

Difonzo tornerà in carcere. Ha già scontato 4 anni in cella, di cui 3 di una precedente condanna per violenza sessuale. In primo grado era stato condannato a 16 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale, riqualificata nel settembre 2020 in omicidio volontario premeditato con la condanna all’ergastolo.

Nel marzo 2022 la Cassazione ha annullato la condanna e ha disposto la scarcerazione. Nel secondo processo di appello l’uomo ha ottenuto la concessione delle attenuanti generiche che gli hanno evitato l’ergastolo.

 

Pediatrico Bari, Perrini: “Regione Puglia invii subito al Ministero della Salute e al MEF gli elementi per lo scorporo”

La nota del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia: “La Regione Puglia fornisca immediatamente tutti gli elementi informativi sui vincoli di spesa e il cronoprogramma della separazione del plesso pediatrico dal Policlinico, visto che lo scorporo non è stato incluso nella bozza del Piano Operativo regionale”.

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Bari, tutto fermo per lo scorporo del Pediatrico dal Policlinico. Romito: “Si acceleri sono passati già 60 giorni”

“A quasi 60 giorni dall’approvazione della Legge Regionale n. 42 del 2024, nessun atto concreto e formale è stato fatto dalle due Aziende Sanitarie coinvolte e dal Dipartimento alla Salute per concretizzare e dare avvio al processo di scorporo dal Policlinico dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII e alla trasformazione di quest’ultimo in Ente autonomo, dopo un (auspichiamo!) breve transito nella Aas Bari”.

È questa la denuncia del consigliere regionale Fabio Romito in seguito all’audizione congiunta della Commissione Sanità e della Commissione Bilancio, alla quale erano assenti il Direttore Generale del Policlinico di Bari, il Direttore Generale della Asl Bari, e – ancora peggio – il Dipartimento della Salute.

“La Politica – prosegue Romito – si è espressa fortemente e in maniera bipartisan sullo scorporo, finalizzato alla autonomia del Giovanni XXIII, ma i tecnici in due mesi non hanno prodotto nulla se non “interlocuzioni” e chiacchierate informali, visto che non ci sono atti consequenziali, che porteranno il solo passaggio alla Asl Bari a durare anni. Manca infatti un cronoprogramma che sia serio e rispettoso di chi la Legge l’ha approvata e, soprattutto, dei cittadini che continuano a chiedere un ospedale pediatrico che funzioni”.

“Non è stato chiesto, elaborato, validato e inviato – aggiunge il consigliere – un inventario dei beni, dei contratti in essere, dei servizi esternalizzati. Non è stato chiesto né inviato un prospetto dell’organizzazione dei servizi assistenziali, dei software utilizzati, dei finanziamenti in corso e di quelli richiesti, dei servizi non assistenziali garantiti a distanza dal Policlinico che verrebbero a cessare con il passaggio. Non è stato costituito un tavolo con l’Università per un nuovo atto di intesa Università-Regione che inserisca, come previsto dalla legge, il Pediatrico nella rete formativa. Non è stato fatto l’aggiornamento formale della Rete Ospedaliera, spostando l’unica UO universitaria da un presidio all’altro! Mi domando se tutto questo sia così complicato“

Romito sottolinea ancora come siano bloccati “i concorsi per dare finalmente un primario alla Anestesia e Rianimazione pediatrica, alla Chirurgia Pediatrica e alla Neurologia pediatrica nonché l’iter di istituzione di un Dipartimento pediatrico del Giovanni XXIII, l’istituzione di Unità Operative complesse, semplici e dipartimentali nuove che possano valorizzare le competenze e portare l’ospedale verso alte specialità, al pari di tutti gli altri ospedali pediatrici italiani”.

“Con la forza e determinazione che non ci è mai mancata – conclude Romito – chiediamo che si proceda speditamente e che, entro 15 giorni da oggi, il Dipartimento alla Salute faccia quanto di sua competenza e detti un cronoprogramma serio e affidabile affinché quelle azioni di cui sopra siano tutte quantomeno avviate. Entro e non oltre il prossimo giugno è necessario che questo scorporo sia concluso e siano poste serie basi perché entro un anno si possa parlare di autonomia del Giovanni XXIII”

Aeronautica Militare, volo salvavita da Bari: bimbo di un anno trasportato d’urgenza a Ciampino con un C-27J

Si è concluso il trasporto sanitario d’urgenza, dall’aeroporto di Bari Palese a quello di Ciampino, in favore di un bambino di poco più di un anno di vita effettuato con un C-27J della 46^ Brigata Aerea di Pisa. Il piccolo paziente, ricoverato presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, è stato imbarcato presso l’aeroporto di Bari Palese sul velivolo da trasporto militare. Durante il volo di trasferimento il piccolo è stato accompagnato da una equipe medica che lo ha costantemente assistito.

Il velivolo militare è successivamente atterrato all’aeroporto di Roma-Ciampino, sede del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, dopo circa un’ora di volo. Da qui il bimbo è stato trasferito a bordo di un’ambulanza, proseguendo il suo viaggio verso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Lo speciale volo sanitario, richiesto dalla Prefettura di Bari ed autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato tempestivamente disposto e coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea – 1a Regione Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti anche quello di attivare e gestire i trasporti sanitari urgenti, dando l’ordine di decollo ai velivoli che la Forza Armata tiene pronti, 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità.

Missioni di questo tipo richiedono di agire con la massima tempestività, garantita da una minuziosa organizzazione e da procedure ben rodate. Sono centinaia, ogni anno, le ore di volo effettuate dai velivoli dell’Aeronautica Militare per trasporti sanitari di urgenza, sia di persone in pericolo di vita sia di equipe e/o organi, per voli umanitari, per missioni di ricerca e soccorso. Equipaggi del 31° Stormo di Ciampino, del 15° Stormo di Cervia e dei Centri SAR (Search and Rescue) dipendenti, della 46^ Brigata Aerea di Pisa e del 14° Stormo di Pratica di Mare sono pronti 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, a decollare in brevissimo tempo, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per qualsiasi destinazione in Italia e all’estero su richiesta.

Stalking, calunnia e interruzione di pubblico servizio: ex primario del Pediatrico di Bari a processo

Leonardo Milella, ex direttore della terapia intensiva della cardiochirurgia pediatrica del Giovanni XXIII di Bari, è stato rinviato a giudizio per stalking, calunnia e interruzione di pubblico servizio. La prima udienza è fissata al 3 dicembre 2025. A chiedergli i danni il primario dello stesso reparto, Gabriele Scalzo, e il Policlinico, azienda di cui fa ancora parte il Pediatrico di Bari nonostante il via libera della Regione alla scorporazione. 

Secondo l’accusa nel 2018 Milella “avrebbe posto in essere condotte vessatorie e moleste» nei confronti del personale in servizio nel reparto di cardiochirurgia minacciando e utilizzando toni intimidatori nei confronti anche dei medici. Primo fra tutti il primario Gabriele Scalzo. In più occasioni lo avrebbe aggredito impedendogli di fare accesso alla terapia intensiva e quindi di seguire il decorso post operatorio dei piccoli pazienti operati”. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.

“Tu non sei nessuno. Questa è casa mia, è la mia terapia intensiva”, alcune delle frasi proferite da Milella nei suoi confronti. Lo avrebbe anche diffamato “riferendo falsamente ai genitori dei pazienti, il cui decorso aveva avuto esito infausto, che le cause del decesso fossero conseguenza della incapacità del cardiochirurgo” e calunniato “accusandolo di gravi fatti di reato prima con una diffida inviata alla direzione generale del Policlinico e poi con un ricorso al Tar”.