Pediatrico Bari, muore a 12 anni sotto i ferri. Svolta nell’inchiesta sul caso Zaray: disposta una nuova perizia

La piccola morì il 19 settembre 2017 per una ipertermia maligna durante un intervento di riduzione di una frattura al femore all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Il Tribunale, al termine di un lungo processo, non ha disposto una sentenza e ha disposto una nuova perizia medico legale. L’unico imputato resta Leonardo Milella, l’ex primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, che rischia una condanna a 2 anni di reclusione.

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Pediatrico Bari, bimbo di 13 mesi al Pronto Soccorso per 6 ore. La mamma: “Andati via senza cure è uno schifo”

“Ho deciso di scrivervi per rendere pubblico quanto accadutomi qualche sera fa quando ho portato d’urgenza mio figlio di 13 mesi all’ospedaletto”. Inizia così la denuncia di una mamma arrivata in redazione.

“Sono arrivata in Pronto Soccorso, alle ore 20.15, con mio figlio con problemi respiratori, febbre a 39, vomito e astenia completa. Effettuo accettazione e dicono di attendere il mio turno, consegnandomi il numero 37. Nel frattempo i minuti sono diventati ore, tante nelle quali ho visto passare avanti numeri in ordine sparso, con apparenza meno urgenza di un bambino di 13 mesi che alle 2 di notte attendeva ancora di essere visitato”, continua.

“Alle 2. Un bambino di 13 mesi, con problemi respiratori. Voglio denunciare quanto accaduto che mi ha portato ad andare via alle 2, senza aver ricevuto il minimo soccorso, pregando che mio figlio potesse non sentirsi peggio, sfinito e assonnato si è addormentato con fatica alle 4 del mattino. Il giorno dopo ho fatto visitare e curare privatamente il mio piccolino – conclude -. Questo è uno schifo totale. Un sistema che non funziona ed è grave, molto grave che il malfunzionamento si verifichi soprattutto nell’unico polo pediatrico, considerato d’eccellenza, in tutta la Puglia. Sono schifata”.

Pediatrico Bari, 12enne muore dopo frattura al femore: l’ex primario Milella rischia 2 anni

Leonardo Milella, ex primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, rischia una condanna a 2 anni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della 12enne Zaray Tatiana Coratella Gadaleta, avvenuta il 19 settembre 2017 a causa di un’ipertermia maligna dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore, procurata da una banale caduta mentre giocava in un parco.

L’accusa è di omicidio colposo per non aver diagnosticato in tempo la patologia congenita di cui soffriva la bambina. Alla 12enne fu somministrato in ritardo il farmaco salvavita (assente nella sala operatoria) e la 12enne fu trasferita in Terapia Intensiva con una febbre di oltre 43 gradi. La famiglia della piccola vittima, costituita parte civile con l’avvocato Michele Laforgia, ha chiesto un risarcimento danni di un milione di euro. Nell’ambito della stessa inchiesta, per il reato di omicidio colposo, l’anestetista ha già patteggiato la pena a 14 mesi di reclusione per aver in questo caso somministrato un farmaco controindicato per l’anestesia.

Bari, farmaco innovativo al Pediatrico: trattamento su due pazienti affetti dalla malattia rara SEUa

Avviata oggi in nefrologia pediatrica al Giovanni XXIII di Bari la somministrazione di un farmaco innovativo per il trattamento della Sindrome Emolitico Uremica atipica (SEUa). A due giovani pazienti è stato somministrato un farmaco di recente introduzione, che ha il grande vantaggio di richiedere una somministrazione ogni 2 mesi anziché ogni 2 settimane, come avveniva con il precedente. La Sindrome Emolitico Uremica Atipica (SEUa) è una malattia rara che colpisce i piccoli vasi sanguigni nei reni e in altre parti del corpo. È diversa dalla forma più comune della malattia la Seu, spesso causata da infezioni batteriche.

“La somministrazione di questa terapia consente un netto miglioramento della qualità di vita dei giovani pazienti e delle famiglie, riducendo accessi ospedalieri, evitando assenze scolastiche e dal lavoro da parte dei caregivers”, spiega il dottor Mario Giordano, direttore dell’unità operativa di nefrologia e dialisi pediatrica, Centro riconosciuto dalla Regione Puglia per il trattamento di questa patologia che ha in cura 6 tra bambini ed adolescenti.

Bari, potenziato il Pediatrico: nuovi macchinari e altri tre medici in Pronto Soccorso

Con il personale per il pronto soccorso, nuovi macchinari e ambienti più accoglienti, parte il potenziamento dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari Si comincia dal pronto soccorso dove sono arrivati tre nuovi medici per completare la dotazione organica e sono partiti i lavori di ampliamento dell’area dedicata all’emergenza che sarà dotata di una nuova sala d’attesa, nuovi ambulatori di visita e 10 posti letto.

“Serviranno – spiega il direttore medico di presidio, Livio Melpignano – ad alleggerire il carico dei reparti che potranno dedicarsi più all’attività specialistica e meno a quella di urgenza che avrà posti letto dedicati”. Ci sono poi le specialistiche transitate nell’ultimo anno dal Policlinico al Giovanni XXIII per le quali è stata recentemente completata la dotazione delle apparecchiature medicali.

Un nuovo riunito odontoiatrico mobile e due macchinari per l’analgesia sedativa con protossido d’azoto permetteranno di incrementare l’attività odontoiatrica in favore dei bambini e dei soggetti non collaboranti dirette dal professore Gianfranco Favia. Le apparecchiature per la sedazione potranno essere utili anche per gli interventi ambulatoriali di oculistica, che anche se a bassa complessità, necessitano nei bambini di leggera sedazione svolte negli ambulatori e nelle sale dall’equipe del dottor Ugo Procoli. L’otorinolaringoiatria, infine, sarà dotata di un orecchio elettronico e un apparecchio per otoemissioni acustiche necessari a migliorare l’attività ambulatoriale al pediatrico sotto la guida del professor Nicola Quaranta. “Procediamo a piccoli passi ma con una indicazione chiara verso il miglioramento dell’assistenza rivolta ai bambini e alle loro famiglie all’ospedale Giovanni XXIII di Bari”, spiega il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria, Antonio Sanguedolce.

Bari, al Pediatrico manca la fornitura di protossido di azoto. Amati: “Impedite le cure ai pazienti fragili”

“All’ospedale pediatrico Giovanni XXIII c’è una bellissima unità operativa di odontoiatria, che tuttavia non può eseguire le cure su pazienti fragili a causa della mancata fornitura di protossido d’azoto, un gas in grado di agevolare le prestazioni con sedazione conscia. Si tratta, in buona sostanza, di cure assicurate a bambini autistici, down, spastici, diabetici, epilettici, con patologie neurologiche, oncologiche, malattie rare, patologie da farmaci, anomalie di sviluppo e malformazioni vascolari e ossee, schisi ecc. Insomma, per la mancanza di una fornitura di gas medicale, con costi irrisori, centinaia di bambini non accedono alle cure. Inammissibile.” Lo dichiara il consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati.

“Questa è la prima battaglia di una strategia rivolta a rendere sempre più efficiente l’odontoiatria pediatrica pubblica, con un primo passo rivolto ai bambini con fragilità da patologia e un secondo passo indirizzato a bambini con fragilità economica – aggiunge -. Per fare questo occorre attivare ambulatori attrezzati, due posti letto per degenza notturna di pazienti complessi, perciò trattati con anestesia generale e campagne di prevenzione della carie, delle parodontopatie e delle malocclusioni, rivolte a bambini in età scolare. Il tutto con l’obiettivo di azzerare le conseguenze problematiche per la mancata erogazione di cure odontoiatriche, così come accade in altri paesi europei. In questo senso non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, occorre solo mettersi a lavoro”.