Pegaso Security rileva Etna Police e si espande in Sicilia e Catania, l’azienda: “Operazione in linea con la legge”

“Pegaso Security S.p.A., nell’esprimere massimo rispetto per i media e i sindacati, intende fornire necessari chiarimenti in merito alle recenti dichiarazioni diffuse da SAVIP riguardo l’acquisizione di Etna Police S.r.l“. Inizia così la nota a firma di Carlo De Nigris, amministratore delegato Pegaso Security Spa.

“Contrariamente a quanto riportato, l’operazione di acquisizione è stata condotta seguendo secondo la legge, e utilizzando le stesse metodologie usate standardmente nel nostro settore e come già applicate in precedenti acquisizioni. Abbiamo proceduto al fitto di ramo di azienda con Etna Police srl ad Aprile, a cui seguirà dopo un accurato processo di due diligence una probabile acquisizione. Questa modalità permetterà di consolidare il debito di Etna Police srl, e procedere nelle prossime settimane al pagamento dei fornitori e, infine, ci auspichiamo, procedere con l’acquisizione definitiva della società”, si legge nella nota.

“In passato quando abbiamo acquisito altre società di vigilanza, abbiamo sempre rispettato i nostri impegni nei confronti delle società creditrici e dei lavoratori e lo faremo anche questa volta”, afferma De Nigris. “Desideriamo smentire categoricamente le affermazioni secondo cui questa operazione avrebbe delle anomalie o sarebbe stata gestita senza le dovute garanzie per i lavoratori. Le informazioni e le consultazioni previste dalla legge sono state puntualmente rispettate. La cauzione depositata presso le autorità competenti, come da obblighi normativi, è adeguata e conforme a quanto previsto per entità di nostra dimensione e responsabilità – aggiunge -. Le accuse di mancata trasparenza e di inadeguatezza nei confronti della nostra operatività sono infondate e danneggiano ingiustamente la reputazione di Pegaso Security S.p.A. Pertanto, e nuocciono senza alcun fondato motivo alla nostra immagine e alle nostre operazioni. Siamo aperti a ulteriori dialoghi e chiarimenti con tutte le parti interessate per garantire trasparenza e fiducia”.

Pegaso Security rileva Etna Police e si espande in Sicilia e Catania, SAVIP: “Autorità facciano chiarezza”

“Spesso i disastri sono annunciati e l’incontrollata espansione della pugliese Pegaso Security S.p.a., azienda del ramo della sicurezza privata, in Sicilia e Calabria ha tutte le caratteristiche per riuscire tale. In questi casi, a pagare il prezzo più duro, se le Autorità non intervengono in via preventiva, sono sempre i lavoratori. È per questo che il 5 maggio scorso il SAVIP, a seguito del trionfale annuncio di ‘definitiva acquisizione del ramo d’azienda’ della catanese ETNA Police S.r.l. da parte della Pegaso (diffuso il precedente 24 aprile dall’Amministratore della Pegaso, Carlo De Nigris), ha inviato una circostanziata lettera ai Ministeri delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali, ai Presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, a quindici Prefetture e ad altrettante Questure, all’INPS, agli Ispettorati del lavoro e alla Guardia di Finanza”. Inizia così il comunicato stampa a firma del segretario nazionale del SAVIP, Sindacato Autonomo Vigilanza Privata, Vincenzo del Vicario

“Gli indici di anomalia dell’operazione sono molti e si rilevano direttamente dallo stesso, trionfale comunicato della Pegaso alle medesime Autorità: dalla decorrenza degli effetti dell’atto (19 aprile 2024 e non il 1 maggio 2024) alla sua natura di affitto quinquennale e non di cessione (come invece dichiarato); dal forte indebitamento e perdita di esercizio della società cedente (Etna Police S.r.l.) alla più volte contestata incapacità della cessionaria. Pegaso Security, di adempiere puntualmente le sue obbligazioni con i lavoratori; dall’espressa esclusione della cessione dei debiti aziendali (che, compresi quelli vantati dai lavoratori, restano in capo all’Etna Police) a una cauzione oggi del tutto inadeguata versata dalla Pegaso per le sue obbligazioni (200 mila euro, secondo la licenza rilasciata dal Prefetto di Bari, che, per il numero di Guardie dipendenti – 800 dichiarate sul sito aziendale più le nuove 156 dell’Etna Police – dovrebbe per legge almeno essere di 364 mila euro) – si legge nella nota -. Non è un caso, allora, che con antisindacale elusione degli obblighi di legge, l’affitto del ramo d’azienda non sia stato preceduto dalle previste informazioni e consultazioni con i Sindacati, una sede nella quale questi e altri indici di anomalia sarebbero emersi. E nella quale avremmo preteso le necessarie garanzie per i lavoratori. Ci attendiamo, allora, che i Prefetti di Bari e Catania e tutte le altre Autorità mettano subito sotto una lente d’ingrandimento questa operazione, per non dovere, in un prossimo futuro, incontrarli esordendo con un ‘lo avevamo detto'”.