Contromano sotto effetto di droga e alcol uccise il 23enne Andrea Maggio: in appello pena più che dimezzata

La 39enne di Trepuzzi che il 19 giugno 2019 travolse con la propria auto lo scooter guidato dal 23enne Andrea Maggio, all’altezza dell’incrocio tra le strade provinciali 296 e 100, in territorio comunale di Trepuzzi, ha ricevuto uno sconto di pena di 6 anni.

Da 10 anni a 4 anni di reclusione, la Corte d’Appello di Lecce ha ridotto la condanna inflitta in primo grado escludendo tutte le aggravanti. La donna viaggiava contromano e risultò positiva ad alcol e cannabinoidi. In più è stato riconosciuto anche un concorso di colpa della giovane vittima per la velocità con cui procedeva. Il 23enne studente di medicina di Squinzano stava tornando a casa con la sua Kawasaki quando fu travolto in pieno dalla Fiat Panda condotta dalla donna e che aveva invaso la sua corsia. Trasportato in gravi condizioni in ospedale, Andrea Maggio morì due giorni dopo.

Va precisato che la donna, condannata per omicidio stradale colposo, non ha trascorso alcun giorno in carcere. I genitori invece hanno deciso di costruire sul luogo del tragico incidente una rotatoria ed un parco, con annesso centro per l’educazione stradale, per onorare la memoria del figlio e prevenire future simili tragedie.

Bari, sequestra e violenta turiste francesi al Libertà: sconto di pena in Appello per Loris Attolini

Torniamo ad occuparci della condanna inflitta a Loris Attolini, il 21enne ritenuto colpevole di aver violentato, picchiato e derubato due turiste francesi di 17 e 18 anni in un appartamento del quartiere Libertà nella notte tra l’8 e il 9 agosto 2022. Il giovane è stato condannato alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione dal gup del Tribunale di Bari, Giuseppe Battista. La sentenza è stata pronunciata a luglio al termine del processo celebrato con rito abbreviato. In Appello la condanna è stata ridotta a 7 anni di reclusione, la difesa ha rinunciato a quasi tutti i motivi d’appello e la Corte ha confermato le responsabilità per tutte le accuse. Le motivazioni verranno depositate entro 15 giorni.

Attolini, che si trova ai domiciliari con il permesso di uscire due pomeriggi a settimana per frequentare un centro di ascolto dove collabora con l’associazione di volontariato che gestisce la struttura, è stato dichiarato colpevole di tutti i reati contestati: duplice violenza sessuale aggravata dalla minore età di una delle vittime, sequestro di persona, lesioni, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. “Una violenza sessuale in danno di due persone, consumata per un considerevole lasso di tempo e con modalità ripugnanti”, la ricostruzione dei giudici. “Attolini è meritevole delle attenuanti generiche in ragione della giovane età, dell’assenza di precedenti penali e delle problematiche vicende esistenziali che, se pure non sono idonee a incidere sulla sua imputabilità, vanno prese in considerazione quali fattori oggettivamente criminogeni”, si legge nelle carte.

Le due ragazze, in vacanza in Puglia, avevano conosciuto il 21enne quella sera stessa. “Certamente è superfluo rimarcare che l’approccio apparentemente disponibile delle ragazze e il consenso mostrato alle prime avance non scriminano minimamente le condotte successive”, la ricostruzione della magistratura nella prima condanna. Le vittime sono state violentate, picchiate, derubate, minacciate, spogliate, fotografate e riprese in video a turno. Attolini avrebbe poi “sbattuto una delle due contro la porta di ingresso colpendola al volto con almeno cinque gomitate”.

“La circostanza che alle ragazze fosse stato impedito di uscire è confermata dal fatto che esse avevano persino offerto del denaro per guadagnare la libertà. D’altronde, il fatto che si fossero letteralmente catapultate in strada seminude, lascia chiaramente intendere che approfittarono di un momento di distrazione di Attolini per allontanarsi, mentre in precedenza era stato loro impedito di farlo, lasciandole andare solo dopo aver picchiato una di loro, più volte colpita al volto con gomitate anche al fine di indurla a non porre ulteriore resistenza alla violenza sessuale”, si legge ancora nelle carte. Alle due vittime è stato anche riconosciuto il risarcimento danni, da quantificare in un processo civile, con provvisionali immediatamente esecutive di 10mila euro per ognuna.

 

Morte Palazzotto a Bitritto, Francesco Assunto sceglie il rito abbreviato: potrà ottenere uno sconto di pena

Il 33enne Francesco Assunto, il gestore del bar Coffee Time di Bitritto, indagato per l’omicidio volontario con dolo eventuale di Giovanni Palazzotto, avvenuto all’alba del 20 novembre 2022 davanti all’attività, ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato nell’udienza preliminare che si è tenuta il 4 aprile scorso. Potrà ottenere uno sconto di un terzo sulla pena inflitta. Si tornerà in aula il 4 luglio per la discussione. I familiari della di Palazzotto si sono costituiti parti civili.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Assunto avrebbe causato intenzionalmente la morte di Palazzotto bloccandolo a terra per circa 16 minuti, comprimendogli il torace con le ginocchia per impedirgli di entrare e danneggiare il suo bar. Arrestato per omicidio, fu scarcerato dopo pochi giorni dal gip che ha ritenuto come il 32enne avesse agito per legittima difesa o, al massimo, per un eccesso colposo in legittima difesa. La Cassazione ha però respinto il ricorso della difesa, confermando la misura cautelare (domiciliari) e la tesi della Procura.

Nell’ordinanza emanata il Riesame aveva invece ritenuto l’esistenza dei “gravi indizi di colpevolezza”, relativi al reato di omicidio volontario, e ipotizzato anche il dolo eventuale e il pericolo di reiterazione dello stesso reato. “La violenza, l’assenza di alcuna remora morale, la spietata freddezza e il gratuito accanimento mostrati da Assunto nei confronti della vittima non possono dirsi sopiti e pertanto, secondo i giudici, c’è il pericolo che l’indagato possa commettere altri delitti della stessa specie – si legge nelle carte -. Assunto avrebbe infierito in maniera continuativa con la forza fisica e con continui insulti contro il Palazzotto, non mostrando pietà nemmeno quando quest’ultimo era in fin di vita e avrebbe evidenziato totale insensibilità perfino dinanzi al cadavere alla presenza dei carabinieri intervenuti”.

Brindisi, abusi sessuali su chierichetto: confermata pena di 8 anni all’ex parroco Francesco Caramia

Condanna confermata di 8 anni per Francesco Caramia, 48enne di Mesagne ed ex parroco della chiesa Giustino De Jacobis di Brindisi, condannato già in primo grado per aver abusato di un chierichetto. I presunti abusi sarebbero stati compiuti tra il 2008 ed il 2009 quando il piccolo aveva solo 8 anni. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, l’ex prete nel frattempo si è dimesso dalle funzioni di parroco dopo l’avvio dell’indagine a suo carico. Caramia si è sempre professato innocente ed è a piede libero.