Taranto, si fanno bonificare 29mila euro da pensionato di Prato: 3 arresti per truffa

Con un raggiro sono riusciti a sottrarre 28.600 euro a un pensionato della provincia di Prato facendosi trasferire il denaro con un bonifico istantaneo su un conto corrente acceso da pochi giorni in un ufficio postale di Taranto. I tre presunti autori della truffa sono stati individuati e bloccati dai carabinieri nel capoluogo ionico.

Uno di loro – il 30enne intestatario del conto corrente – è stato condotto in carcere, gli altri due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Dai dettagli del bonifico, e in particolare dai dati dell’ordinante, i carabinieri sono riusciti a risalire all’intestatario dell’Iban. Contattato telefonicamente, l’uomo ha riferito di aver provato tramite il direttore della sua filiale, dopo essersi reso conto di essere stato raggirato, ad annullare il bonifico eseguito in mattinata, senza riuscirvi. Il pensionato ha poi spiegato di aver ricevuto un sms sulla propria utenza telefonica che lo informava dell’addebito di quasi mille euro sul suo conto, e che, nel caso non avesse autorizzato lui l’operazione, avrebbe dovuto chiederne immediatamente il blocco cliccando sull’apposito link. Non essendo stato lui ad autorizzare tale spesa, l’ultrasessantenne ha tentato di contattare la filiale della banca, senza però ottenere risposta.

Pochi istanti dopo, un uomo, spacciatosi per carabiniere, ha contattato telefonicamente l’anziano spiegandogli che, per evitare prelievi fraudolenti dal proprio conto corrente, avrebbe dovuto effettuare un bonifico istantaneo sull’iban da lui fornitogli con la causale “acquisto auto”. In tal modo avrebbe fornito una preziosa collaborazione a una delicata attività di indagine e successivamente avrebbe potuto sporgere denuncia per recuperare il denaro versato. L’uomo è stato così convinto a eseguire il bonifico. Grazie ai veri carabinieri, che hanno bloccato il conto corrente fraudolento e recuperato la somma contante, l’anziano è rientrato in possesso di una parte del maltolto in attesa di provare a recuperare gli altri risparmi.

Ceglie Messapica, pensionato supplica il personale del resort: “Fatemi incontrare la Meloni è simpatica”

“Io voglio vedere Giorgia. Vi prego. Mi è simpatica”. Ha cercato, così, di convincere il presidio di sicurezza all’esterno di masseria Beneficio che ospita la premier da quasi 10 giorni, Giuseppe, un pensionato di Ceglie Messapica che pochi minuti fa si è avvicinato davanti all’ingresso del resort. “Io questa masseria la conosco da bambino” ha raccontato alle forze dell’ordine il residente della zona nei pochi secondi di conversazione “ed ora sono felice del fatto che possa ospitare Giorgia Meloni”.

Alla fine Giuseppe si è adeguato, in un clima di convivialità, ai protocolli di sicurezza e ha deciso di ‘accontentarsi’ di un selfie davanti all’ingresso di masseria Beneficio. “Speriamo di poterla vedere in giro o per la manifestazione ‘La Piazza’. Vorrei – ha concluso il pensionato – stringere la mano alla premier. Solo questo”.

Manduria, banda perseguita anziano con raid in casa: un arresto e 3 indagati. Un complice in fuga

Un pensionato 76enne di Manduria, in provincia di Taranto, invalido al cento per cento, sarebbe stato perseguitato, minacciato e derubato più volte nel suo appartamento da una banda composta da un 38enne, che è stato arrestato dai carabinieri; un 19enne, per il quale è stato disposto un divieto di avvicinamento alla vittima; un minorenne, la cui posizione è stata stralciata ed è al vaglio del tribunale competente; e da un complice ancora da identificare. I militari della compagnia di Manduria hanno proceduto all’arresto del 38enne (accusato di rapina) e alla misura del divieto di avvicinamento nei confronti del 19enne, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Francesco Maccagnano su richiesta della procura. Sarebbero almeno quattro gli episodi contestati agli indagati a partire dal giugno scorso con raid nell’abitazione dell’anziano, minacciato di morte e costretto a consegnare denaro. Nel corso dell’ultimo episodio, la presunta banda era stata costretta a fuggire in seguito all’intervento dei carabinieri che erano appostati nelle vicinanze dopo aver raccolto la denuncia della vittima.