Il processo d’appello per la morte di Michele Cilli, il 24enne scomparso nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2022 a Barletta, il cui corpo non è stato ancora ritrovato, si è aperto con la richiesta di una nuova perizia. A farlo sono stati i legali di Dario Sarcina, condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio e di occultamento di cadavere. Cosimo Damiano Borraccino, accusato solo di occultamento di cadavere, è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione.
La richiesta di una nuova perizia tecnica è stata richiesta sui filmati di videosorveglianza che avrebbero immortalato Cilli, la sera della scomparsa, uscire da un bar per salire a bordo dell’auto di Sarcina. La difesa continua a sostenere, come fatto nel processo di primo grado, che sul lato passeggero della macchina dell’imputato in realtà non ci sarebbe nessuno. Il sostituto procuratore generale ha chiesto invece di far entrare nel processo la perizia sulla presenza del Dna della vittima di un paio di occhiali da vista recuperati dagli investigatori in una campagna dove per alcune ore si era fermato l’imputato Cosimo Damiano Borracino. In alternativa è stata chiesta una nuova perizia sugli occhiali. La Corte si è riservata su entrambe le richieste e la decisione verrà resa nota nella prossima udienza in programma il prossimo 10 aprile.