Policlinico Bari, un virus sotto la retina per recuperare la vista: operata bambina di 11 anni

Affetta da una malattia genetica degenerativa della retina e destinata a diventare cieca, una piccola paziente di 11 anni è stata sottoposta al Policlinico di Bari a un delicato intervento chirurgico. Un virus che agisce come un cavallo di troia è stato immesso sotto la retina per favorire la ripresa della vista. Tecnicamente si tratta un adenovirus associato, cioè non patogeno, che agisce da vettore di trasferimento genico; alla retina viene fornita una copia sana del gene malato che riprende a funzionare normalmente.

Ad operare è stata l’equipe di Oculistica e Oftalmologia universitaria del Policlinico di Bari coordinata dal professor Giovanni Alessio. Si tratta della prima volta in Puglia di un’operazione chirurgica che sfrutta un virus per il recupero della vista: il Policlinico di Bari è uno dei sei centri autorizzati in tutta Italia. “La terapia genica è il futuro della medicina” commenta il professor Alessio, primario di Oculistica. “Per arrivare a questo risultato è stato necessario lo sforzo congiunto dell’unità operativa di genetica medica, della farmacia, degli anestesisti, del rischio clinico, della direzione sanitaria e del centro malattie rare del Policlinico nonché tutta l’equipe dell’unità operativa di oculistica. Uno speciale ringraziamento va all’Associazione Pugliese per la retinite pigmentosa”.

la paziente, a causa della patologia ereditaria, aveva già subito una importante compromissione del campo visivo. Attraverso un visore collegato alla realtà virtuale avverrà il monitoraggio delle capacità visive per valutarne il corretto recupero.

“L’eccellenza del Policlinico di Bari e della sua clinica oculistica fa oggi un grande passo in avanti. Le nuove tecnologie e la ricerca scientifica sono fondamentali per sviluppare terapie innovative che vedono i nostri medici impegnati in prima linea e all’avanguardia nelle sperimentazioni” dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.

Policlinico Bari, lenti telescopiche intraoculari contro la cecità: primi due interventi in Puglia

Una lente telescopica intraoculare che permette ai pazienti ormai prossimi alla cecità di tornare a vedere da vicino è stata impiantata per la prima volta in Puglia al Policlinico di Bari.

I primi due interventi sono riusciti con successo e nelle prossime settimane le pazienti potranno effettuare in autonomia spostamenti e tornare a svolgere attività quotidiane come utilizzare il cellulare per comunicare.

A eseguire gli impianti è stata l’equipe del professore Francesco Boscia, ordinario di oftalmologia, con le dottoresse Maria Oliva Grassi, Valentina Pastore e l’ortottista Marina Piepoli.

Il sistema tecnicamente impiegato è il SING IMTTM (Smaller-Incision New-Generation Implantable Miniature Telescope). La lente telescopica consente un ingrandimento di 2,7 volte e si impianta all’interno dell’occhio al posto del cristallino con cataratta, in anestesia locale. L’innovazione in campo tecnologico è stata fortemente voluta da Giovanni Alessio, direttore dell’unità operativa di operativa di Oculistica e Oftalmologia universitaria.

“Questa particolare lente intraoculare – spiega Alessio – potrebbe costituire una svolta nella qualità di vita di tantissimi pazienti. L’intervento con lente telescopica è per ora destinato a pazienti resi ipovedenti dalla degenerazione maculare senile nella sua forma secca, che costituisce la principale causa di cecità nel mondo”