Pretende ricovero in Psichiatria, ingerisce graffette e danneggia stanza del Policlinico di Bari: arrestato 51enne

La Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 51 anni, barese con precedenti di polizia, senza fissa dimora, che avrebbe devastato una stanza dell’Ospedale Policlinico di Bari. Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, l’arrestato risponde del reato di danneggiamento.

L’uomo, la sera del 6 gennaio, si sarebbe presentato presso il pronto soccorso dell’Ospedale Policlinico di Bari riferendo di aver assunto sostanze psicotrope e di voler essere ricoverato nel reparto di psichiatria. Soccorso dal personale sanitario, è stato sottoposto a consulenza psichiatrica da cui è risultato essere vigile, lucido e ben orientato. Indispettito dal diniego al ricovero, il 51enne avrebbe ingerito alcune graffette metalliche presenti sulla scrivania del medico che lo stava valutando, motivo per cui è stato ricoverato nel reparto di chirurgia.

Un’ora dopo il ricovero, quando una dottoressa si è recata nella sua stanza per convincerlo ad assumere la terapia prescritta, rifiutata precedentemente, l’uomo avrebbe dato in escandescenza ed iniziato a minacciare i medici e danneggiare gli oggetti presenti all’interno della stanza, mettendola a soqquadro. Ricevuta la richiesta di intervento tramite 112, la Sala Operativa della Questura ha inviato sul posto due pattuglie della Squadra Volante; i poliziotti, entrati all’interno della stanza ove l’uomo si era barricato, sono riusciti a fermare la sua azione e lo hanno riportato alla calma.

L’uomo è stato tratto in arresto e condotto presso il Reparto Ospedaliero Detentivo. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura pre-cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza in ordine al reato contestato dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Neonato trovato morto a Poggiofranco, il Policlinico smentisce: “Culla non collegata con noi”. Mercoledì l’autopsia

Sul sito della parrocchia San Giovanni Battista di Bari, che ospita la culla termica in cui il 2 gennaio è stato trovato morto un neonato di circa un mese, c’è una informazione che sarebbe errata. C’è scritto infatti che “quando il neonato vi viene posto, si attiva un allarme collegato con l’ospedale Policlinico di Bari.

Sarà poi cura del reparto di Neonatologia del Policlinico”. Ma il direttore del Policlinico, Antonio Sanguedolce, interpellato dall’ANSA, spiega che “non c’è mai stato un allarme collegato con il reparto, ma solo con il cellulare del parroco”.

Il parroco, don Antonio Ruccia, ieri è stato sentito dagli inquirenti come persona informata dei fatti. Il giorno del ritrovamento il sacerdote era a Roma e spiegò che il suo cellulare non aveva squillato. Le indagini, infatti, si concentrano sul sistema di allarme e sulla eventualità che il sistema di riscaldamento di cui è dotata la culla non abbia funzionato. Nel pomeriggio in parrocchia si terrà un momento di preghiera, mercoledì l’autopsia sul corpo della piccola vittima.

Da Sassari a Bari, al Policlinico il primo trapianto di cuore del 2025 in Italia: a riceverlo un 68enne

Il primo trapianto di cuore eseguito in Italia nel 2025 è stato realizzato il 1° gennaio al Policlinico di Bari dall’equipe della cardiochirurgia diretta dal prof. Tomaso Bottio. Il ricevente, un uomo di 68 anni, con una storia clinica caratterizzata da una lunga lotta contro una grave insufficienza cardiaca: nel 2020 era stato sottoposto a un intervento di bypass aorto-coronarico e, tre settimane fa, aveva affrontato un episodio critico di scompenso cardiaco, che lo aveva costretto a terapie farmacologiche inotropiche continue.

“Il paziente è stato inserito in lista d’attesa a luglio del 2024, a causa proprio di questa cardiopatia infartuale evoluta in dilatazione ipocinetica refrattaria ai trattamenti convenzionali. Il trapianto di cuore in questi casi è l’unica strada per ripristinare una funzionalità adeguata e migliorare la qualità della vita del paziente”, spiega il prof. Bottio.

L’intervento è stato reso possibile grazie a una donazione effettuata a Sassari. La macchina del Centro nazionale trapianti si è attivata e il centro trapianti della Puglia, coordinato dal prof. Loreto Gesualdo, verificata la compatibilità del donatore ha fatto partire il volo sanitario che ha portato l’equipe cardiochirurgica di Bari in Sardegna per il prelievo dell’organo cuore. Nel pomeriggio di ieri è stato poi eseguito il trapianto e il paziente è attualmente in terapia intensiva cardiochirurgica per la fase di degenza post operatoria.

Bari, a 6 anni si sottopone a tutte le sedute di radioterapie contro il tumore: come premio un giro in Lamborghini

Una promessa è una promessa. Andrea è un paziente di 6 anni dell’oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari che per il trattamento del suo tumore deve sottoporsi periodicamente alle sedute di radioterapia. Per il corretto posizionamento dei pazienti, fondamentale per garantire la massima accuratezza nell’esecuzione della terapia nelle diverse sedute, vengono utilizzate delle maschere termoplastiche di immobilizzazione.

Immaginate come per i più piccoli comunque non sia facile stare fermi per tutta la durata del trattamento, in cui l’acceleratore lineare irradia millimetricamente le cellule tumorali pur non causando dolore al paziente. E allora i radiologi dell’unità operativa diretta dal dottor Michele Piombino, hanno promesso ad Andrea che se si fosse sottoposto con pazienza a tutte le sedute, avrebbero realizzato il suo desiderio: fare un giro in Lamborghini.

Così prima dell’ultima seduta di radioterapia Andrea ha trovato sotto il padiglione del reparto di oncoematologia, diretto dal dottor Nicola Santoro, una spettacolare Lamborghini Huracán ad accoglierlo. Ed è stato un momento di grande gioia per tutti. L’auto da sogno è stata messa a disposizione da un privato che vuole restare anonimo ma che non si è tirato indietro alla richiesta arrivata grazie al coinvolgimento dell’associazione Apleti, nata quant’anni fa proprio dalla volontà di genitori di bambini oncologici di sostenere i bambini e le famiglie nel difficile percorso di cura del tumore, oggi è presieduta da Gaetano Ciavarella.

Bari, affetta da epidermolisi bollosa dà alla luce una bimba: parto eccezionale al Policlinico. È il quarto caso in Italia

Evento raro ed eccezionale al Policlinico di Bari, dove una donna affetta da epidermolisi bollosa distrofica recessiva, nella sua forma grave, ha portato a termine con successo una gravidanza, dando alla luce una bambina sana. Si tratta di uno dei soli quattro casi documentati in Italia. L’epidermolisi bollosa, conosciuta anche come “sindrome dei bambini farfalla”, è una malattia genetica rara che colpisce circa un neonato su 82mila, rendendo la pelle estremamente fragile e soggetta a lesioni anche a causa di minimi traumi o frizioni. Affrontare una gravidanza in queste condizioni rappresenta una sfida particolarmente complessa.

A distanza di un anno dal parto, la paziente è tornata al Policlinico con la sua bambina, la quale fortunatamente non ha ereditato la malattia, per ringraziare l’équipe multidisciplinare che l’ha assistita durante tutto il percorso, ossia la professoressa Antonella Vimercati, dell’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia, la dottoressa Katarzyna Trojanowska, dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione II, e la dottoressa Lucia Lospalluti, responsabile del centro malattie rare epidermolisi bollosa adulti dell’unità operativa di Dermatologia universitaria, diretta dalla professoressa Caterina Foti.

“L’eccezionalità di questo parto, di cui ci sono solo altri 3 casi documentati in Italia, non rappresenta solo un esempio di resilienza da parte della paziente – spiega la prof. Vimercati – ma anche un messaggio di speranza per tutte le persone che convivono con malattie rare, dimostrando che, con il giusto supporto medico, è possibile affrontare le difficoltà più impegnative. La gravidanza è stata gestita con una cura e un approccio multidisciplinare, che si rivelano essenziali per il trattamento di patologie complesse come l’epidermolisi bollosa”.

 

Bari, aggredita dal compagno il giorno di Natale: 27enne ricoverata in terapia intensiva al Policlinico

Una donna di 27 anni è stata aggredita a Bari e si trova ora in osservazione nel reparto di terapia breve intensiva del Pronto soccorso del Policlinico della città.

L’aggressione risalirebbe a ieri e sarebbe stata compiuta dal compagno della donna la cui posizione è al vaglio degli inquirenti che potrebbero disporre nei suoi confronti una misura restrittiva. La vittima è accudita dai medici e infermieri che le hanno curato le numerose ferite provocate dalle percosse subite. Per lei il personale sanitario ha attivato il binario rosa ovvero una corsia preferenziale prevista per le vittime di violenza di genere.

Bari, terrore al villaggio di Babbo Natale in piazza Umberto: giovane vigilante accoltellato da 50enne

Attimi di terrore questa sera nel villaggio di Babbo Natale allestito in piazza Umberto a Bari dove un vigilante di 20 anni è stato accoltellato da un 50enne. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, dopo un diverbio con il giovane sfociato in una rissa, ha estratto un coltello e lo ha colpito al ventre. Il vigilante non è in pericolo di vita e si trova al Policlinico di Bari. Il 50enne è stato condotto nel comando della polizia locale che sta indagando sul caso. Ascoltati diversi testimoni. 

Bari, lettera anonima al Politecnico: “Non ho più voglia di vivere”. Docente cerca lo studente per aiutarlo

Inizia così il post pubblicato sui social dalla professoressa Anna Castellano con la speranza di rintracciare l’autore della lettera anonima. “Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho molta voglia di farlo. Non ho più voglia di combattere per ciò che desidero. Please, let me fly away”, si legge all’interno della lettera.

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Bari, al Policlinico somministrato il primo vaccino al mondo contro le recidive del tumore alle vie urinarie

Un vaccino creato in base alle mutazioni genetiche che caratterizzano un paziente oncologico ad alto rischio di recidiva. Un modo per consentire a chi è malato di poter pensare al proprio futuro. Al Policlinico di Bari “per la prima volta al mondo”, è detto in una nota, una paziente di 75 anni affetta da neoplasia delle vie urinarie, è stata avviata “dopo chirurgia alla combinazione terapeutica del vaccino a mRNA (RNA messaggero) personalizzato, autogene cevumeran, e nivolumab (immunoterapia approvata dall’autorità regolatorie internazionali, ad oggi non ancora rimborsata nel Nostro Paese in questo scenario terapeutico)”. Un vaccino progettato sulla base delle mutazioni individuate sul suo campione tumorale.

La donna lo scorso agosto è stata sottoposta a intervento chirurgico che ha comportato “la resezione completa di una neoplasia dell’alta via urinaria ad alto rischio di recidiva sulla base delle caratteristiche istopatologiche”, si legge nel comunicato diffuso dal policlinico.
Il campione chirurgico e il sangue periferico della 75enne sono stati analizzati con sequenziamento di nuova generazione da un’azienda di biotecnologia e biofarmaceutica esterna per “identificare e quantificare – continua la nota – le mutazioni somatiche caratterizzanti la sua neoplasia e per generare molecole di Rna messaggero codificanti per i neoantigeni specifici del tumore della paziente”. In questo modo, con la vaccinazione si previene la recidiva a cui la donna era esposta.

“Fino a oggi abbiamo potuto usare solo la chemioterapia convenzionale ed è difficile trovare le parole per esprimere la gioia di essere riuscita, grazie al duro e costante lavoro di tutto il team, a offrire questa rivoluzionaria strategia terapeutica alla nostra paziente”, spiega Mimma Rizzo, investigatore principale dello studio per l’Oncologia medica del Policlinico di Bari.
“Al policlinico di Bari si sta scrivendo una pagina importante della medicina del futuro, orientata sempre di più verso cure individualizzate”, ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Policlinico Bari, tagli al servizio di vigilanza armata. Caprio (Ugl): “Uno scempio attivata la Task Force”

“Una notizia che ci aspettavamo”, a lanciare l’allarme è il Segretario Provinciale della UGL di Bari Antonio Caprio. “Abbiamo appreso dalla Società Securpol Spa che gestisce i servizi di vigilanza armata presso il nosocomio più importante della Puglia, ovvero il Policlinico di Bari, che a partire dal 1° Gennaio 2025, la Direzione Generale intende sopprimere alcuni sevizi di vigilanza armata, provocando almeno 25/30 esuberi”, annuncia.

“Questa iniziativa è frutto di un bando di gara scellerato in fase di aggiudicazione, dove sono previsti dei tagli del 40% dei servizi di vigilanza armata, bando che la UGL ha più volte contestato sia nel merito che nei fatti , attraverso una serie di iniziative – aggiunge -. La soppressione del controllo degli accessi, del piantonamento al Pronto Soccorso Oculistico, al reparto di Psichiatria e alla Farmacia interna, eliminando la figura della Guardia Giurata Armata, va contro quanto previsto dal Regolamento di Attuazione al TULPS, il quale, prevede che in detti servizi possono essere adibite esclusivamente Guardie Particolari Giurate Armate, le quali durante l’espletamento delle lori funzioni, rivestono il ruolo d’incaricato di Pubblico Servizio”.

“L’idea di sostituire le Guardie Giurate Armate con Operatori Fiduciari oltre ad avere una ricaduta occupazionale, abbassa i livelli di sicurezza, mettendo a serio rischio l’incolumità del personale sanitario cosi come della intero P.O.. E’ nostra intenzione che su questa vertenza il Presidente Emiliano possa esprimersi personalmente, visto la sua tanta decantata vicinanza ai lavoratori del settore dell’intero comparto della Sanità, come più volte da lui espresso sugli organi di stampa – conclude -. Noi della UGL non intendiamo permettere che questo scempio possa essere effettuato, abbiamo attivato la Task Force Regionale, la quale ha già dichiarato per le vie brevi, che aprirà un tavolo di crisi, convocando le parti il giorno 17 dicembre al fine di trovare una soluzione positiva”.