Comunali a Bari, ora è ufficiale: 5 candidati sindaci per il dopo Decaro. Sono 26 le liste consegnate

Sono 26 le liste consegnate al Comune di Bari per le elezioni dell’8 e 9 giugno prossimi quando sarà rinnovata l’amministrazione comunale. La scadenza per il deposito era fissata alle 12 di oggi. Ad aspirare all’incarico di sindaco ci sono cinque candidati: Michele Laforgia, Vito Leccese, Fabio Romito, Sabino Mangano, Nicola Sciacovelli.

Continue reading

Lutto nel mondo della politica, Bari piange Mimì Ranieri: lo storico sindacalista della Cgil aveva 93 anni

“Mimì Ranieri non è più tra noi. È stato il baluardo della storia comunista barese. Operaio, segretario della CGIL Puglia, dirigente del PCI, del PDS e dei DS. Amico di Giorgio Napolitano e compagno di lotte di tanti grandi meridionali progressisti. È stato un maestro per intere generazioni, per me un punto di riferimento che lascia un vuoto incolmabile”. L’annuncio social è a firma di Domenico De Santis, segretario del Pd Puglia. Mimì Ranieri, storico dirigente della Cgil ed esponente del Partito comunista italiana, si è spento all’età di 93 anni.

“L’ultimo saluto al compagno Mimì Ranieri si svolgerà lunedì 13 Maggio alle ore 16 presso la sede della CGIL Puglia in via Vincenzo Calace 4 a Bari – si legge nel post -. La camera ardente sarà allestita dalle ore 9 sempre in via Vincenzo Calace 4. Mimì è stato compagno infaticabile di lotte. In CGIL ha rivestito l’incarico di: SEGRETARIO GENERALE CGIL BARI, Segretario CGIL PUGLIA, Dirigente INCA PUGLIA e infine segretario SPI CGIL PUGLIA. Nel suo impegno politico è stato dirigente del Partito Comunista Italiano e tra i fondatori del PDS, dei DS e infine del PARTITO DEMOCRATICO. Riferimento di tante generazioni. Mimì è stato inoltre da sempre convinto promotore del Comitato per la Pace di Bari. Chi ha COMPAGNI non muore MAI!!!”.

“Un attivismo che non si è mai fermato. Mimì Ranieri è sempre stato presente in tutte le battaglie che hanno coinvolto la sinistra. Era da sempre un paladino della pace, tanto da essere promotore del Comitato per la pace di Bari”, il ricordo della segreteria della Cgil Puglia, Gigia Bucci.

Messaggio su Whatsapp a Pisicchio prima dell’arresto, Emiliano pronto a parlare: c’è una terza persona coinvolta

La Procura di Bari vuole fare chiarezza attorno alle dimissioni di Alfonso Pisicchio, dall’incarico di commissario dell’Arti, arrivate poco prima del suo arresto nel pomeriggio del 10 aprile. Un giallo che ha sin da subito insospettito gli inquirenti viste le tempistiche. E nel mondo della politica non mancano le reazioni.

Continue reading

Arrestato l’ex assessore Pisicchio, il gip: “Ancora politicamente attivo nomine e contatti a livello nazionale”

“Alfonsino Pisicchio, anche se non più assessore regionale, è ancora politicamente attivo, così come sono politicamente attive le associazioni politico culturali in cui riveste il ruolo di coordinatore (Iniziativa Democratica e Senso Civico)”. Questa è la ricostruzione del gip Ilaria Casu che si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto del fedelissimo di Michele Emiliano con l’accusa di corruzione. La nomina come commissario dell’agenzia Arti, a cui Pisicchio ha rinunciato ieri poche ore prima dell’arresto, ha pesato nella decisione visto che si correva il rischio che potesse inquinare altri affidamenti pubblici. Il gip infatti parla di “attualità e concretezza del pericolo di reiterazione del reato a carico di Enzo e Alfonsino Pisicchio anche in ragione del ruolo recentemente rivestito da Alfonsino Pisicchio all’interno dell’ente regionale Arti e della sussistenza di occasioni prossime per condizionare l’agire della pubblica amministrazione”. “Le vicende esaminate hanno mostrato l’ampia capacità dei due indagati di sfruttare le relazioni costruite nel tempo tanto in ambito regionale che comunale per pilotare l’azione amministrativa e trarne vantaggio personale. È emerso, inoltre, che i Pisicchio vantano e godono di relazioni con enti pubblici e imprese anche di rilevanza nazionale”, si legge ancora. 

L’inchiesta coordinata dalla Procura di Bari, che prende vita dalle testimonianze della dirigente regionale Barbara Valenzano, riguarda presunti appalti truccati. In carcere è finito Cosimo Napoletano di 58 anni, di Monopoli. Agli arresti domiciliari oltre i fratelli Pisicchio, si trovano Francesco Catanese, 59 anni di Bari e Giovanni Riefoli, originario di Barletta ma residente a Bari, di 58 anni. L’interdizione dalla attività professionale per un anno riguarda invece Vincenzo Iannuzzi e Grazia Palmitessa.

Nell’ordinanza firmata dalla gip del tribunale di Bari, Ilaria Casu, si spiega che per i fratelli Pisicchio “l’unica misura proporzionale alla gravità degli addebiti adeguata a evitare il pericolo di reiterazione del reato è quella degli arresti domiciliari”. Nello specifico, il provvedimento chiarisce che per Alfonsino Pisiscchio le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti riguardano il periodo in cui era assessore della giunta Emiliano, quando avrebbe utilizzato “la sua influenza politica e le sue relazioni, tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito”.

Enzo Pisicchio, invece, avrebbe agito “quale esecutore delle direttive” del fratello “e quale schermo per impedire di risalire al ruolo e al contributo di Alfonsino”. Enzo Pisicchio avrebbe avuto un “ruolo chiave nella commistione dei reati che gli vengono ascritti” in quanto “intermediario e faccendiere nei rapporti, a vari livelli, tra funzionari della pubblica amministrazione – comunale e regionale – e imprenditori non solo a livello locale ma anche nazionale”. La gip evidenzia “la gravità delle sue condotte, la spregiudicatezza mostrata nella commissione dei reati finalizzata a soddisfare un incontenibile appetito di utilità”, spiegando che per utilità si intendono “pc, telefonini, mobilio per la casa, la finta assunzione di sua figlia, pagamento per mano di Riefoli della festa di laurea di sua figlia, ingenti somme di denaro contante”. “Le vicende esaminate hanno mostrato l’ampia capacità dei due indagati di sfruttare le relazioni costruite nel tanto tempo in ambito regionale e comunale per pilotare l’azione amministrativa e trarne vantaggio personale”, prosegue la gip.

L’alleanza Sandrino-Emiliano, le carte cantano: “Tra i due durevole rapporto di amicizia e collaborazione”

Il contenuto di un’informativa dei Carabinieri accende i riflettori sul rapporto instaurato e consolidato nel corso degli anni da Alessandro Cataldo, il marito dell’ex assessora Maurodinoia e il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’esempio chiaro e limpido delle Comunali del 2021 a Triggiano.

Continue reading