Taranto, aggredito per strada da passante dopo aver fatto una multa: agente di Polizia Locale finisce in ospedale

Un agente della Polizia Locale è stato aggredito nel pomeriggio del 5 aprile, al quartiere Paolo VI, da un passante, entrato in scena per difendere un giovane appena multato in via Cavour.

Dalle parole ai fatti, è nata una colluttazione e uno dei due agenti sul posto ha riportato contusioni ed è stato portato all’ospedale Moscati. “Un’aggressione che non può e non deve passare sotto silenzio. Serve una risposta forte e immediata – così Patrizia Catucci della UIL FPL Taranto – Un fatto gravissimo che colpisce direttamente la professionalità e l’incolumità di chi ogni giorno opera per la sicurezza della nostra città. Non possiamo assistere in silenzio a simili episodi: ogni aggressione agli agenti è un colpo inferto all’intero sistema delle istituzioni pubbliche”

“Quanto accaduto riporta l’attenzione sulla drammatica carenza di organico e sull’insufficienza di risorse che affligge il corpo della Polizia Locale. Servono interventi concreti: è urgente avviare un piano straordinario di assunzioni e procedere allo scorrimento della graduatoria esistente, per dare respiro a chi è in prima linea e garantire un servizio efficace e sicuro alla cittadinanza”, ha aggiunto.

 

Trasferiti perché “vicini ai clan”, il mistero dei 9 vigili urbani: pagati per non fare niente

Nove agenti della Polizia municipale di Bari sono stati trasferiti ad altre mansioni che non richiedono l’uso della pistola perché – secondo gli accertamenti della commissione nominata dopo il blitz Codice Interno che ha portato a più di 130 arresti per voto di scambio politico-mafioso – avrebbero avuto contiguità inopportune con i clan mafiosi. Che fine hanno fatto questi agenti? Ecco cosa abbiamo scoperto.

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Multe stradali, Bari è il comune pugliese con maggiori incassi: 11 milioni di euro nel 2024 – I NUMERI

Sono 22,7 i milioni di euro incassati nel 2024 dai Comuni pugliesi dalle multe e dalle sanzioni legate alle violazioni del codice della strada, secondo quanto emerge dall’analisi di Facile.it sui dati del Siope.

In vetta alla classifica c’è Bari (11,1 milioni di euro), seguita da Taranto (4,1 milioni), Foggia (1,8 milioni di euro), Trani (1,7 milioni di euro), Brindisi (1,6 milioni di euro) e Andria (1,4 milioni di euro). Chiude la graduatoria regionale Barletta (1 milione). Bari è primo anche nel valore pro capite calcolato come rapporto tra proventi e residenti con una multa pro capite pari a 35,1 euro.

Milano, Roma, Firenze e Torino sono i comuni che, nel 2024, hanno registrato i maggiori proventi da multe e sanzioni a carico delle famiglie per violazioni delle norme del Codice della Strada; è quanto emerso dall’analisi di Facile.it su dati Siope.

Con più di 204 milioni di euro, Milano guida la classifica 2024 dei comuni italiani che hanno dichiarato i maggiori proventi derivanti da multe e sanzioni stradali. Al secondo posto, con 145,8 milioni di euro si posiziona il comune di Roma, seguito da quello di Firenze (61,6 milioni di euro); quarto, ad un soffio, Torino (poco meno di 61,2 milioni euro).

Continuando a scorrere la graduatoria, al quinto posto si trova il comune di Napoli, che lo scorso anno ha dichiarato incassi per multe stradali alle famiglie pari a 42,9 milioni di euro, seguito dal comune di Genova (36,7 milioni di euro) e da quello di Bologna (27,7 milioni di euro). I primi 10 comuni della graduatoria, tra cui figurano anche Verona, Padova e Palermo hanno dichiarato, in totale, quasi 650 milioni di euro di sanzioni provenienti da multe stradali alle famiglie, vale a dire più di un terzo del totale incassato da tutti i comuni italiani.

Misure Codice Interno, Polizia Locale di Bari in rivolta: “Contro di noi pregiudizi. Pronti a consegnare le armi”

“Giù le mani dalla Polizia Locale di Bari”. Questa la richiesta unanime che si è levata con forza dall’Assemblea del Personale della Polizia Locale, riunitasi ieri, 1° aprile 2025, dalle ore 12 alle 16, presso la Sala ex Tesoreria di Palazzo di Città.

“Un grido di dolore, di indignazione e di dignità, lanciato da chi si è sentito abbandonato, esposto all’opinione pubblica e agli organi di stampa a seguito delle risultanze della Commissione Ministeriale di Accesso – scrivono in una nota congiunta Giuseppe Lomonte (CISL FP), Rocco Bitetto (UIL FPL) Sebastiano Zonno (Csa) e Tommaso Stella (Sulp) –. Un’indagine avviata sotto la minaccia dello scioglimento del Consiglio Comunale e conclusasi con provvedimenti di portata limitata, il cui impatto appare tuttavia profondamente ingiusto e sbilanciato”.

“Provvedimenti che, pur preservando la reputazione della classe politica e del management, colpiscono nove lavoratori, contestando loro situazioni di natura marginale, prive di qualsiasi rilevanza penale, risalenti a decenni fa o addirittura a periodi antecedenti alla loro assunzione e, in alcuni casi, prive perfino di imputazioni precise – continuano -. Di fronte a questa evidente disparità di trattamento, il personale della Polizia Locale di Bari rivendica con fermezza rispetto, tutela e trasparenza, affinché non siano i lavoratori a pagare il prezzo di una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Proclamazione dello stato di agitazione”.

L’Assemblea, al termine dei lavori, ha deliberato all’unanimità di conferire mandato alle Organizzazioni Sindacali affinché proclamino lo Stato di Agitazione e avviino le procedure necessarie per giungere alla proclamazione dello Sciopero. Tra le proteste anche la riconsegna dell’arma di servizio.

Oria, incendio davanti al Municipio. In fiamme due auto della Polizia Locale: “Atto inaccettabile ma non arretriamo”

Le uniche due auto della polizia locale di Oria, in provincia di Brindisi, sono andate distrutte da un incendio nella tarda serata di ieri. Erano parcheggiate davanti al municipio.

Indagano i carabinieri che hanno acquisito le immagini delle telecamere posizionate in zona. “Quanto accaduto davanti al nostro Municipio – dichiara il sindaco Cosimo Ferretti – è un atto vile, gravissimo e inaccettabile, che condanno con assoluta fermezza e senza alcuna esitazione. Colpire con la violenza la Polizia locale significa attaccare lo Stato, le istituzioni e l’intera comunità di Oria. Di fronte a tali gesti, lo Stato e le sue Istituzioni non possono e non devono mai arretrare”.

“Sono certo – prosegue – che tutte le forze dell’ordine e le autorità preposte faranno sentire immediatamente e con forza la loro presenza e il loro controllo sul territorio. Oria è una città sana, che respinge la violenza e l’illegalità con fermezza e determinazione: non ci lasceremo mai intimidire”.

Inchiesta Codice Interno, ecco le misure del Prefetto di Bari: tre tutor per l’Amiu. Vigilanza sulla Multiservizi

Dodici mesi di tutoraggio e provvedimenti ai sensi del codice antimafia per la municipalizzata dei rifiuti Amiu e indicazioni di ‘collaborazione preventiva’ per 6 mesi per la Multiservizi, l’azienda comunale che si occupa del verde alla quale riconosciuto l’ “ottimo lavoro di self cleaning e bonifica” svolto dalla dirigenza.

Queste le misure che il prefetto di Bari, Francesco Russo, ha notificato oggi al sindaco Vito Leccese sulla base dei lavori che la commissione d’accesso – nominata dal Viminale – ha svolto da marzo a settembre scorsi, a Bari, per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale. È stato lo stesso sindaco ad illustrare i provvedimenti in una conferenza stampa.

Il prefetto, che come è noto non ha ravvisato elementi per chiedere lo scioglimento del Comune, ha individuato nelle procedure di stabilizzazione dei contratti di lavoro somministrato, fatte dalle aziende nel corso degli anni, delle situazioni di “vulnerabilità rispetto alle presenze di situazioni irregolari e molto contigue ad organizzazioni criminali”, ha spiegato Leccese.

Il prefetto ha anche notificato a nove agenti della polizia locale di Bari, ritenuti a vario titolo vicini ai clan, il provvedimento di revoca di agenti di pubblica sicurezza. I nove sono stati trasferiti in servizio presso le sedi dei Municipi di Bari e a loro è stata tolta l’arma di ordinanza.

Nel dettaglio, le posizioni lavorative da esaminare sono circa una quarantina, tutte riferite all’Amiu. “Molto spesso nelle procedure di reclutamento – ha spiegato Leccese – ci si affida all’autocertificazione” per quanto riguarda casellario giudiziario e carichi pendenti, e questo “può consentire di dichiarare il falso”. L’Amiu, già da agosto, in questo senso ha già avviato un monitoraggio e dei procedimenti disciplinari.

Per l’Amiu, il Prefetto ha previsto delle misure (valide un anno) consistenti nel predisporre misure organizzative per rimuovere e prevenire le cause di “agevolazione occasionale” dei clan riscontrate. L’Amiu dovrà comunicare al gruppo interforze istituito presso la Prefettura gli atti di disposizione, acquisto e pagamento effettuati; gli atti di pagamento ricevuti, gli incarichi professionali conferiti e gli atti di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti di valore pari o superiore a 50mila euro; utilizzare un conto corrente dedicato, anche in via non esclusiva, per atti di pagamento e riscossione. Il Prefetto ha anche nominato un gruppo di tutoraggio, composto da tre professionisti non baresi (l’avvocato Riccardo Bolognesi e i commercialisti Giovanni Grazini e Antonio De Lucia), che avranno il compito di svolgere funzioni di indirizzo e supporto nell’attuazione delle misure.

Per la Multiservizi, invece, si prende atto dell’”ottimo lavoro di self cleaning e bonifica” svolto dalla dirigenza, ma il ministero dell’Interno ha ritenuto di assicurare, anche attraverso il gruppo interforze, un costante monitoraggio dell’attività svolta dalla società per verificare l’adeguatezza delle misure deliberate dall’amministrazione comunale, mirate al ripristino dei principi di legalità e buon andamento. Il presidente della società, per sei mesi, trasmetterà con cadenza mensile copia dei contratti di lavoro, servizi o forniture di valore pari o superiore ai 10mila euro e della documentazione sulle procedure assunzionali, e verranno poi trasmessi report trimestrali sull’andamento delle iniziative adottate. La misura è disposta per sei mesi, prorogabile per altri sei previo esame del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Bari, solo 45 minuti di riposo alla guida del tir in 24 ore: scatta il ritiro della patente. Mezzo fermo per 3 mesi

Proseguono i controlli congiunti della Polizia locale di Bari con i tecnici della Motorizzazione civile per garantire la sicurezza stradale. Gli interventi coordinati ed effettuati durante il fine settimana si sono concentrati su autotrasporto e micromobilità.

Nella giornata di venerdì 21 marzo, sono stati nove i mezzi pesanti sottoposti a verifica e diciotto le violazioni contestate, come riportato nel report elaborato dal comandante della Polizia Locale, Michele Palumbo. Nello specifico, le contestazioni hanno riguardato in due casi la ‘violazione delle prescrizioni dei titoli autorizzativi al trasporto merci internazionale’, in un caso la ‘circolazione con tachigrafo non conforme’, su due mezzi mancava la revisione periodica necessaria agli autoarticolati e per altri due sono state riscontrate anomalie sui ‘dispositivi equipaggiamento veicoli non funzionali’.

Per nove dei veicoli sottoposti a controllo, gli agenti hanno segnalato ‘violazioni su tempi di guida e riposo’. All’esito degli accertamenti, è scattato un fermo amministrativo per tre mesi per un autoarticolato e una patente di guida è stata sospesa e ritirata.

Nel pomeriggio di sabato 22 marzo, invece, i controlli congiunti si sono focalizzati sulla micromobilità: nove i veicoli sottoposti all’accertamento tecnico con il banco di prova della Motorizzazione civile. Cinque ciclomotori, sul totale di otto individuati per le verifiche, sono risultati alterati: si è dunque proceduto con sanzioni pecuniarie, fermi amministrativi e sequestri. Ispezionata dagli agenti una bicicletta a pedalata assistita, risultata anch’essa alterata: anche in questo caso sono scattate le sanzioni pecuniarie e il sequestro.

“Continuiamo a riscontrare gravi violazioni che mettono in pericolo la vita di chi guida e di chi attraversa quotidianamente le nostre strade – commenta l’assessora alla Vivibilità Urbana, Carla Palone -. Per un mezzo pesante sottoposto ai controlli, sono state accertate irregolarità sui tempi di riposo particolarmente gravi, visto che si trattava di una guida di 23 ore e 15 minuti sulle 24 ore totali della giornata, con soli 45 minuti di riposo. Quanto emerge durante le nostre attività, grazie anche alla preziosa collaborazione con l’unità mobile della Motorizzazione civile, ci dice che non possiamo abbassare la guardia. I controlli continueranno, per prevenire comportamenti illeciti e garantire la sicurezza delle nostre strade”.