Porto Bari, sostanze vietate in Europa dal 2008: sequestrate tonnellate di fertilizzanti illegali dalla Cina. Tre denunce

Nel porto di Bari avevano portato dalla Cina oltre 40 tonnellate di Dormex, un prodotto vietato in Europa dal 2008 e usato in agricoltura per anticipare la crescita di viti, ciliegi, kiwi e altri alberi da frutto.

Una sostanza bandita perché tossica e potenzialmente dannosa per la salute e l’ambiente, “con possibili effetti di lunga durata”, come spiega la guardia di finanza in un comunicato.

Per questo, i finanzieri di Bari e funzionari dell’agenzia delle dogane hanno sequestrato il prodotto e denunciato tre persone per falso in atto pubblico (cioè le bollette doganali), frode in commercio e per la violazione della normativa europea di settore. Il Dormex, un fitostimolante, era arrivato a Bari dalla Grecia.

Le prime anomalie erano emerse dal controllo fisico della merce, ed erano relative alle date riportate e alle modalità di trasporto usate per l’importazione, nonché per l’assenza di una corretta etichettatura dei prodotti. Gli esami chimici svolti presso il laboratorio dell’agenzia delle dogane di Bari hanno poi certificato come il prodotto sequestrato fosse cianammide, comunemente chiamato Dormex.

Il sequestro, spiega sempre la finanza, “evidenzia l’esistenza di un mercato parallelo di fitostimolanti contraffatti illegali non rispettosi degli standard di sicurezza minimi imposti dall’Unione Europea”, e “il commercio e l’utilizzo di prodotti illegali oltre che costituire un fattore di pericolo per la salute dei consumatori, produce una distorsione del mercato con effetti di concorrenza sleale nell’economia reale, a danno di quelle aziende che, operando nella legalità e nel rispetto degli standard imposti dalla normativa vigente, sono obbligati ad adottare processi produttivi maggiormente costosi”.

Bari, sequestrati 30mila capi d’abbigliamento contraffatti: il carico dalla Turchia. Blitz della Finanza al Porto

La Guardia di finanza di Bari e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari hanno sequestrato circa 30mila pezzi di prodotti d’abbigliamento con marchi contraffatti trovati in un container proveniente dalla Turchia.

I prodotti avevano i loghi di Adidas, Ami Paris, Armani, Balenciaga, Burberry, Calvin Klein, Casablanca, Champion, Chanel, Dior, Disney, Dolce e Gabbana, Fendi, Fred Perry, Gant, Gucci, Guess, Hugo Boss, Karl Lagerfeld, King Brus, Lacoste, Louis Vuitton, Nike, Oz Bebe, Parajumpers, Prada, Puma, Ralph Lauren, Stone Island, Tommy Hilfiger, Versace, Victoria’s Secret, Zara.

La merce è stata sottoposta a perizia dai tecnici delle aziende titolari dei marchi che hanno confermato la contraffazione dei prodotti e dei segni distintivi, tutelati dai diritti di proprietà intellettuale. Le operazioni hanno portato al sequestro dell’intero quantitativo di merce, con la contestazione del reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci.

Porto di Bari, auto sospetta dalla Grecia. La Finanza trova 237mila euro in contanti non dichiarati: scatta il sequestro

I finanzieri e i funzionari dell’Agenzia delle dogane in servizio nel porto di Bari, insospettiti dal nervosismo manifestato dal conducente di un’auto, hanno trovato oltre 237mila euro non dichiarati nella vettura proveniente dalla Grecia da poco sbarcata a Bari.

A uno dei passeggeri sono stati trovati 30mila euro, al conducente oltre 206mila nascosti in un marsupio e in banconote anche di grosso taglio. Merito anche del cash-dog Kristina dell’unità cinofila.

I controlli hanno escluso “la riconducibilità delle somme trasportate a possibili condotte delittuose”. Gli operatori hanno sequestrato il 50% della somma trasportata dal conducente (98.450 euro) e il 15% di quella trasportata dal passeggero, per un totale di circa 100mila euro.

Mola, intercettata barca a vela con 70 migranti: tra loro 5 minori. Lo sbarco al porto di Bari

Una imbarcazione a vela con a bordo una settantina di migranti, tra cui cinque minori, è stata intercettata dalle motovedette della guardia di finanza a largo della costa di Mola di Bari. Sono stati i finanzieri, con il supporto della guardia costiera, a scortare la barca alla banchina 24 del porto di Bari dove è attraccata intorno alle 7:45. Sono in corso le operazioni di sbarco con l’ausilio del personale del 118 e della polizia di frontiera (Foto BIT-Live).

Migranti, la nave Geo Barents in arrivo a Bari: a bordo 85 sopravvissuti e due donne senza vita

In arrivo al porto di Bari la Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere che ha soccorso più di 80 migranti in due diverse operazioni avvenute nel mare Mediterraneo nelle scorse ore. La scelta del capoluogo pugliese è stata presa dalle autorità italiane “nonostante le molteplici richieste di assegnazione di un porto più vicino per sbarcare gli 85 sopravvissuti rimasti a bordo, compresi i bambini non accompagnati”, denuncia lo staff della organizzazione. “Invece di fornire assistenza cruciale nel più breve tempo possibile a decine di sopravvissuti estremamente scioccati che hanno assistito alla morte o alla scomparsa in mare di parenti e compagni di viaggio, le autorità italiane li stanno costringendo a giorni di navigazione non necessari”. Sulla Geo Barents ci sono anche i corpi senza vita di due donne che non sono sopravvissute alla traversata e che erano “in cerca di sicurezza e di una vita migliore in Europa e la cui dignitosa sepoltura viene ritardata ingiustificatamente”, conclude la Ogn.

Porto di Bari, in partenza per l’Albania con 162mila euro nel camion: soldi nascosti tra le bottiglie di vino

Stava per imbarcarsi dal porto di Bari verso l’Albania con ben 162.740 euro in contanti non dichiarati. Il conducente di un camion è stato però scoperto dai finanzieri del gruppo del capoluogo pugliese durante alcuni controlli effettuati con i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm). A insospettirli è stato l’atteggiamento irrequieto del conducente del camion che, documenti alla mano, doveva trasportare piastrelle e vino. I finanzieri e i funzionari dell’Adm hanno però deciso di approfondire il controllo con il supporto di un’unità cinofila anti-valuta, trovando una mazzetta di banconote per un valore complessivo di 10mila euro nascosta in un doppiofondo ricavato sotto il cambio del camion. In un cartone contenente bottiglie di vino posto in un vano portaoggetti, poi, sono stati trovati gli altri contanti. Gli operatori hanno sottoposto a sequestro amministrativo le banconote intercettate nella misura del 50% della somma eccedente il limite di 10.000 euro (in questo caso pari a 76.370 euro, recuperati all’Erario), per violazione della normativa valutaria con riguardo agli obblighi di dichiarazione doganale del trasporto di valuta.