Appalti illeciti per raccolta e smaltimento dei rifiuti nel Barese: a giudizio l’imprenditore Rocco Lombardi

L’imprenditore Rocco Lombardi, titolare dell’azienda di raccolta e smaltimento di rifiuti Lombardi Ecologia di Triggiano, è stato rinviato a giudizio insieme ad altre nove persone con le accuse, contestate a vario titolo, di corruzione, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti e reati fallimentari. Le indagini, coordinate dal procuratore di Bari Roberto Rossi con il sostituto Giuseppe Dentamaro, hanno verificato come l’amministratore unico della società di rifiuti, Rocco Lombardi, sarebbe riuscito a mascherare una esposizione debitoria con il fisco per oltre 50 milioni di euro, con il ricorso alla rateizzazione dei debiti tributari, poi non onorata con l’Agenzia delle entrate, così partecipando a bandi di gara pubblici pur non avendone i requisiti.

Le società di Lombardi – nell’inchiesta è coinvolta anche la Er.cav., controllata di Lombardi Ecologia – si sarebbero quindi aggiudicate appalti per circa 20 milioni di euro, cifra sottoposta a sequestro nel 2021 dalla guardia di finanza. Nell’inchiesta sono coinvolti anche pubblici ufficiali che avrebbero evitato di svolgere i controlli necessari sui requisiti previsti nel Testo unico degli appalti. I Comuni coinvolti nella vicenda sono: Cellamare, Triggiano e Conversano. Il dibattimento si aprirà il 4 aprile 2024 davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Bari.

Mortale ai curvoni di Japigia nel 2021, al via l’udienza preliminare: Procura chiede processo per i due imputati

I due sono accusati di omicidio colposo per la morte del 35enne Francesco Galantino e della 26enne Elena Lisco, scomparsi la notte del 12 dicembre 2021 nell’incidente stradale avvenuto a Bari sulla statale 16 in direzione nord, all’uscita dei curvoni di Japigia e dell’uscita di via Caldarola.

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Monopoli, furto di farmaci e materiali Asl nell’ospedale San Giacomo: 8 dipendenti a processo

Le indagini ruotano attorno alla figura del 65enne Cosimo Recchiuto, dipendente della Asl di Bari e all’epoca dei fatti responsabile del magazzino economale della struttura, accusato di aver utilizzato il suo ufficio per fini personali, di essersi procurato farmaci, che cedeva a terzi, di essersi impossessato di materiale dell’Asl per rivenderlo.

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