Non è ancora chiaro cosa abbia innescato le fiamme, l’area del rogo è limitrofa al pronto soccorso. Potrebbe aver avuto origine da un macchinario al secondo piano interrato oppure da un’ambulanza. Pare che una donna abbia partorito fuori dal reparto dove era ricoverata.
Continue readingMedici in fuga dal 118, caos nelle postazioni del Barese: saltano Giovinazzo e Santeramo. È solo l’inizio
Dal primo luglio prossimo Giovinazzo sarà privato dell’automedica del 118. Niente medici anche a Santeramo. In vista altri accorpamenti e trasferimenti. La volontà politica sembra quella di smedicalizzare le ambulanze.
Continue readingLa febbre non ferma Giovanni: aiuta Tino in ospedale. Leo: “Vi ho fatto guadagnare 52 milioni”
Non c’è pace per Giovanni, ancora alle prese con febbre alta e con il gonfiore del piede della gamba operata. Una situazione che lo ha buttato giù di morale, non ci attende un periodo sicuramente facile in vista anche dell’estate.
Continue readingCovid, mascherine restano obbligatorie in Rsa e Pronto Soccorso. Da Bari uno studio sulla pericolosità delle varianti
Resta tutto confermato, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che in giornata verrà firmata la nuova ordinanza che entrerà in vigore dopo quella in scadenza il 30 aprile.
Continue readingPoliclinico Bari, medici salvano 38enne in fin di vita. Spunta una lettera all’ingresso del Pronto Soccorso: “Grazie angeli”
La lettera è stata scritta da un paziente che ha assistito dal vivo al salvataggio del 38enne, condotto in ospedale per un arresto cardiaco mentre era in palestra.
Continue reading“Ti taglio la testa, ti vengo a prendere a casa”: dottoresse barricate per 20 minuti all’ospedale San Paolo
Il racconto della dottoressa Marcella Granieri, presente all’aggressione subita da una sua collega nel pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Bari.
Continue readingSchiaffi e insulti contro dottoressa del San Paolo, l’Asl Bari annuncia: “Denunceremo l’aggressore non ci arrendiamo”
Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, la dottoressa è stata aggredita domenica pomeriggio dalla figlia di un paziente che era stato visitato il giorno prima, in pronto soccorso dalla stessa dottoressa e rimandato al domicilio, per una patologia priva di carattere di urgenza e che non richiedeva per questo il ricovero.
Continue readingTroppa attesa al Pronto Soccorso di Taranto, infermiera presa a schiaffi. Fials: “Sistema fallimentare”
Il segretario generale Emiliano Messina: “È inaccettabile che il personale sanitario venga aggredito quasi quotidianamente, insultato e vessato, per colpe attribuibili al sistema e alle lunghe attese nel pronto soccorso jonico”.
Continue readingNel baratro dell’eroina. Alla ricerca di Giovanni: “È a terra nel parcheggio”. Ritrovato in ospedale
Alle 13.51 di ieri abbiamo ricevuto una segnalazione sulla nostra pagina Instagram da un nostro lettore in cui ci veniva segnalato Giovanni in stato confusionale. Ci siamo messi subito sulle sue tracce.
Continue readingBari, la denuncia dal Policlinico: “Mio padre malato da giovedì è su una barella al Pronto Soccorso”
“Vorrei segnalare dei gravi malfunzionamenti al Pronto Soccorso del Policlinico di Bari. Mi presento con mio padre, affetto da mieloma multiplo, un tumore maligno. Combattiamo da due anni questa malattia e passiamo più tempo in ospedale che a casa per le terapie. In un mese ho dovuto accompagnare mio padre per due volte al Pronto Soccorso”. Inizia così il racconto inviato da un nostro lettore alla nostra redazione. “Sia la prima che la seconda volta ha ricevuto lo stesso trattamento. La prima volta precipitiamo per un’emorragia nasale, viene messo in codice azzurro e rimane seduto su una poltrona per 48 ore – si legge nella lettera -. Chiedendo delle spiegazioni mi hanno sempre risposto che erano incasinati e che ci sono pazienti più gravi di lui, rispondendomi in modo maleducato senza neanche ascoltare la mia richiesta. La seconda volta invece, a distanza di un mese, viene portato in ambulanza incosciente e lasciato su una poltrona in sala d’attesa sempre incosciente per mancanza di ossigeno causa polmonite. Dopo svariate ore finalmente lo fanno entrare in Pronto Soccorso e chiedo di entrare con lui perché incapace di intendere in quel momento, non mi fanno entrare e insisto per rimanere affianco a lui perché non capiva neanche dove si trovava. Chiamano la Polizia lì presente senza prima controllare i suoi parametri nonostante cercavo di spiegare la sua gravità, loro si preoccupavano solo di farmi uscire fuori. Nel frattempo cambia anche il turno e la dottoressa di quel turno non l’ha neanche visitato. Finalmente lo visitano e lo fanno entrare nella stanza arcobaleno (alleluia). Non mi fanno entrare e la situazione si è degenerata, mio padre incosciente purtroppo sputa addosso ad un infermiera e mi vengono a chiamare d’urgenza dicendo che mio padre è ingestibile. Tutto questo non sarebbe accaduto se mi ascoltavano o visitavano subito il paziente”.
“Credo di capire benissimo quando una persona è molto occupata e quando si parla di problemi personali al lavoro o di vacanze. Durante i 5 giorni in pronto soccorso, (scandaloso) per mancanza di posto letto, mio padre rimane senza ossigeno e ogni informazione che chiedo ho il timore che mi rispondono male. Per non finire un infermiere oppure OSS lo vedo che barcollava, mi avvicino e sento odore di alcol nonostante il suo stato di ebbrezza è stato l’unico ad ascoltarmi e rispondere alla mia domanda adeguatamente. I bagni si trovano fuori dal reparto del pronto soccorso e per arrivare un paziente che deve attraversare la sala d’attesa del pronto soccorso rischiando di essere infettato da altre persone presenti. Un altro argomento importante da sollevare sono le attrezzature mancanti che gli infermieri vanno in giro per il pronto soccorso a cercare – conclude -. Ascoltando le lamentele del personale fanno almeno 50 ore di straordinario per mancanza di personale forse è questo il problema. Da giovedì mio padre sta ancora in pronto soccorso in una barella e pieno di dolori, qualsiasi domanda esposta agli infermieri, mi rispondono scocciati: ‘non preoccuparti’ oppure ‘tra un po’ arriva il medico’. Non avevano neanche i medicinali come i cerotti per la terapia del dolore e li hanno iniettato la morfina senza sapere neanche rispondere alla mia domanda di quanti mg, e che la morfina va in contrasto con il cerotto. Finalmente martedì pomeriggio lo ricoverano in medicina generale e sembra ricevere le cure necessarie. Spero questa mia segnalazione serva almeno a risolvere queste gravi e preoccupanti problematiche, non solo per mio padre ma anche per fare capire alle autorità competenti che ci sono delle grosse lacune nella nostra sanità”.