Bari, rivolta al carcere minorile Fornelli. Agenti picchiati con calci e pugni: alcuni detenuti trasferiti in altri istituti

Saranno trasferiti in altri istituti di pena alcuni dei detenuti che domenica scorsa hanno provocato disordini all’interno del carcere minorile Fornelli di Bari.

Si tratta di meno di una decina di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni che, secondo quanto si apprende da fonti investigative, sarebbero «teste calde» che avrebbero creato scompiglio nella terza sezione del carcere minorile barese.

La loro posizione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria minorile. Nei disordini di domenica sera tre agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, due dei quali hanno fatto ricorso alle cure ospedaliere.

Stando a quanto ricostruito dai sindacati della polizia penitenziaria, i detenuti avrebbero provato a raggiungere la portineria dopo aver danneggiato gli arredi di alcune celle.

Trani, connessione Internet tolta ma non solo: 13enne picchiata con calci e pugni. I genitori finiscono a processo

La 13enne che ha denunciato per maltrattamenti i genitori, dopo che suo padre le ha disattivato la connessione a internet sul cellulare, sarebbe stata anche picchiata con calci e pugni che le hanno provocato lividi ed escoriazioni.

E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Trani che – a quanto apprende l’ANSA – ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori della ragazzina per maltrattamenti aggravati in danno di minore, in concorso. La decisione del padre di togliere la connessione dati al cellulare della 13enne dopo un’accesa discussione sarebbe quindi solo una delle condotte vessatorie descritte dal pubblico ministero nel capo di imputazione.

Gli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria, che si è avvalsa anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, avrebbero individuato abituali maltrattamenti ai danni della ragazzina che vivrebbe in un contesto famigliare alquanto complesso.

La 13enne, ascoltata anche a scuola con un supporto psicologico, avrebbe riferito quanto vissuto tra le pareti domestiche. Da qui gli approfondimenti, anche con un incidente probatorio, e la decisione della Procura di chiedere il rinvio a giudizio dei genitori.

Bari, troppa attesa al Pronto Soccorso del Di Venere: dottoressa presa a pugni dalla sorella di una paziente

Una dottoressa 46enne del Pronto Soccorso dell’ospedale Di Venere di Carbonara è stata presa a pugni da una donna di 54 anni ieri pomeriggio. L’aggressore è la sorella di una paziente in attesa di essere visitata e classificata come codice verde.

Sul posto è intervenuta la Polizia, l’aggressione è scaturita a causa della lunga attesa. La dottoressa ha riportato ferite al volto, giudicate guaribili in otto giorni.

La responsabile è stata immediatamente fermata dalla Polizia sulla base delle nuove norme in materia di contrasto alle violenze sui medici dopo che la vittima ha immediatamente sporto denuncia.

La donna è stata posta agli arresti domiciliari, in attesa della convalida e dell’eventuale misura cautelare che potrebbe essere disposta su richiesta della Procura.

Corato, crea il panico per strada e prende a pugni poliziotto in commissariato: arrestato 19enne

Un 19enne, in evidente stato di ebrezza, è stato arrestato sabato scorso a Corato dopo aver creato il panico sull’estramurale viale Vittorio Veneto, all’incrocio con via Alberto Mario. Il giovane ha iniziato a disturbare il traffico e i passanti, uno di loro ha allertato le forze dell’ordine attraverso una chiamata al numero unico di emergenza 112.

Sul posto è intervenuta una volante della Polizia. I tentativi di calmarlo e la richiesta di fornire le generalità non sono andati a buon fine, il ragazzo ha infatti opposto da subito resistenza. Gli agenti così hanno deciso di portarlo in Commissariato, ma la situazione è degenerata.

Il giovane ha reagito in modo aggressivo, arrivando a colpire uno degli agenti con pugni al volto. Il poliziotto, ferito durante l’aggressione, è stato costretto a recarsi al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie.

Il giovane è stato così arrestato con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Attualmente si trova nel carcere di Trani, in attesa della convalida dell’arresto.

Taranto, picchia la moglie e le spacca il labbro inferiore colpendola con pugni: arrestato 35enne

Un uomo di 35 anni è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Taranto Salinella con l’accusa di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, in applicazione delle norme previste dal “codice rosso”. L’arresto è scattato dopo l’intervento tempestivo di una pattuglia presso l’abitazione della coppia in seguito ad una richiesta d’aiuto proprio della vittima.

Durante l’ennesima lite, scaturita per motivi futili, l’uomo avrebbe minacciato e colpito la moglie con pugni al volto, provocandole lesioni al labbro inferiore. L’uomo è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Taranto su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Una rissa al giorno, Bari è violenta. Pestato con mazza e pugni da tre ragazzi: “Ridacci 10mila euro” – VIDEO

Il video della rissa a colpi di calci, pugni, mattarello e tirate di capelli nel cuore del quartiere Madonnella di Bari, in corso Sonnino, con protagoniste due donne, è diventato virale e ha fatto tanto discutere per la violenza inaudita. Siamo entrati in possesso di un altro video dove questa volta i protagonisti sono maschili.

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Picchia il padre, lo spinge contro una finestra e lo strangola: arrestato 24enne

Un 24enne di San Giorgio Jonico è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione. Il giovane avrebbe infatti preso a pugni il padre, spinto con forza contro una finestra, andata in frantumi, e poi cercato anche di strangolarlo per estorcergli denaro. I pezzi di vetro caduti dall’appartamento e le urla dell’uomo hanno richiamato l’attenzione di un passante che ha subito contattato il 112. Il 24enne ha cercato di fuggire dopo l’arrivo sul posto dei militari, ma senza successo. Il papà, dopo essere stato soccorso, ha formalizzato la denuncia raccontando i continui maltrattamenti che subiva da mesi. Il figlio è stato condotto in carcere a Taranto.