Far west in piazza Moro, il pusher aggressore resta in carcere: “scarpette rosse” ci vede e scappa

È stato convalidato l’arresto del 25enne tunisino che ha aggredito la nostra troupe e la vigilessa nei pressi di piazza Moro la mattina del 14 aprile.

Il giovane, accusato di resistenza a pubblico ufficiali e lesioni personali aggravate, sarà giudicato con rito abbreviato, su richiesta del legale, condizionato all’acquisizione di un video.

Secondo la tesi della difesa del 25enne straniero, non sarebbe stata usata violenza contro la vigilessa che sarebbe inciampata nel monopattino nel tentativo di inseguirlo.

Siamo tornati così a piazza Moro per raccontarvi gli ultimi aggiornamenti e come sempre la nostra telecamera sembra avere un effetto particolare scatenando un fuggi fuggi generale.

Spaccio di droga, blitz della Polizia a Bari e Casamassima: arrestati due giovani pusher. Denunciata una donna

Nelle scorse ore, la Polizia di Stato di Bari, in due distinte operazioni di contrasto alla illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, che rientrano nella più ampia attività di contrasto a tale tipologia di reati voluta dal Questore di Bari, ha tratto in arresto due soggetti, rispettivamente di 27 e 26 anni.

Sono accusati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contradittorio con la difesa.

Nella prima operazione, in arco serale, il personale della sezione “Falchi” della Squadra Mobile della Questura di Bari ha pedinato una donna sospettata di fungere da “delivery” per un presunto spacciatore. L’intuizione investigativa ha trovato concreto riscontro, allorquando la donna si è recata a casa del pusher, in zona Policlinico, dove gli operatori hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare, sequestrando un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

Nello specifico, 81,2 grammi di cocaina, 221 grammi di hashish e 25,1 grammi di marijuana, oltre a diverso materiale per il confezionamento ed il taglio delle droghe. L’uomo, un 26enne, è stato tratto in arresto e tradotto in carcere in attesa della convalida dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari, la donna, invece, è stata denunciata a piede libero.

La seconda operazione, condotta dalla sezione “Antidroga” della Squadra Mobile di Bari, si è estesa all’hinterland del capoluogo, nella località di Casamassima, dove gli agenti hanno perquisito l’abitazione nella disponibilità del 27enne, incensurato, sequestrando 35 grammi di cocaina, 50 grammi di hashish e 61 di marijuana, oltre a vario materiale per il confezionamento.

La perquisizione è stata estesa anche ad un box auto, nella esclusiva disponibilità dell’indagato, dove all’interno sono stati sequestrati ulteriori 50 grammi di cocaina. Anche in questo caso, l’arrestato è stato tradotto in carcere a Bari, in attesa della convalida dinanzi al competente Giudice per le Indagini Preliminari.

È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, l’eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Bari, pusher gambizzato a Poggiofranco: pena ridotta per i baresi Caricola e Cascella. Esclusa l’aggravante mafiosa

Nel secondo processo d’Appello è stata ridotta la pena nei confronti dei due baresi Francesco Caricola e Francesco Cascella, rispettivamente di 29 e 39 anni, finiti a processo per lesioni personali e detenzione e porto illegale d’arma da fuoco in concorso.

Nel settembre 2016, secondo quanto ricostruito dalle indagini, avrebbero organizzato la gambizzazione di uno spacciatore minorenne nel quartiere Poggiofranco. Cascella avrebbe ideato l’agguato, mentre Caricola avrebbe attirato il giovane nella trappola. A sparare invece è stata una terza persona.

In primo grado e in Appello, nei confronti dei due, fu riconosciuta l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, ma la Cassazione l’ha esclusa. Così, nel secondo processo d’Appello, la pena è stata ridotta a 2 anni e 8 mesi per Caricola (da 3 anni e un mese) e a 3 anni per Cascella (da 3 anni e 5 mesi).

Secondo la Cassazione la gambizzazione “non è un’azione propria solo delle associazioni mafiose, ma è invece in grado di evocare tanto la criminalità organizzata di tipo mafioso quanto la criminalità comune, in ipotesi organizzata, e quella operante nel settore degli stupefacenti”, si legge nelle carte. “Gli avvertimenti tesi a dissuadere la vittima nel perseverare nell’attività di spaccio in una zona di competenza di un clan (non possono essere ritenuti elementi sintomatici della sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso”, la tesi dei giudici.

Bitonto, arrestato giovane pusher. Bibite vendute nel circolo ricreativo senza autorizzazione: multato 47enne

Nel corso dell’ultima settimana la Polizia di Stato ha predisposto un dispositivo di prevenzione e repressione dei reati con servizi di vigilanza e di ordine pubblico, nonché di controllo straordinario del territorio, nei comuni di Bitonto e Gioia del Colle.

La attività rientrano nelle strategie di prevenzione e contrasto al crimine diffuso elaborate dal Questore di Bari per il contrasto ai fatti reato che maggiormente influiscono sulla percezione di sicurezza e creano allarme sociale.

Con unità operative territoriali e specializzate (Squadra Mobile, Polizia amministrativa e sociale, Divisione Anticrimine, Ufficio Immigrazione, Polizia Scientifica, Unità Cinofile della Polizia di Stato, Reparto Prevenzione Crimine, Commissariati di P.S. di Bitonto e Putignano) sono stati perseguiti quattro obiettivi principali:

· intensificazione del controllo del territorio anche con posti di controllo e di blocco;

· controllo di locali pubblici e siti di particolare aggregazione sociale;

· applicazione di misure di prevenzione e di repressione nei riguardi delle persone controllate a vario titolo;

· repressione del fenomeno della diffusione e della commercializzazione degli stupefacenti;

Complessivamente, sono state identificate 487 persone e sottoposti a controllo 222 veicoli; 8 le infrazioni al codice della strada rilevate, ritirate 2 patenti e disposto il fermo amministrativo di un veicolo. Sospesa la circolazione di 3 veicoli. Sono stati eseguiti controlli presso 11 esercizi pubblici e sale da gioco, elevate 7 sanzioni amministrative ed inoltrata 1 segnalazione all’Ispettorato del lavoro. Controllati anche 3 circoli ricreativi.

In particolare, a Bitonto nella frazione di Palombaio, gli agenti della Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Bari hanno individuato un circolo ricreativo gestito da un 47enne, con precedenti di polizia, all’interno del quale è stata accertata la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande svolta in assenza di titolo autorizzativo. Elevata sanzione amministrativa di 5mila euro per “vendita e somministrazione di alimenti e bevande abusiva”.

Sempre a Bitonto, un giovane è stato tratto in arresto dai poliziotti del locale Commissariato di pubblica sicurezza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, colto in flagranza di reato con 20 dosi di hashish e marijuana.

Bari, pusher infedele pestato a Santo Spirito: chieste 7 condanne fino a 6 anni. Tra loro anche donne – NOMI

La Dda di Bari ha chiesto 7 condanne per le persone arrestate a metà aprile, con l’accusa di aver organizzato una spedizione punitiva a Santo Spirito per vendicare il tradimento di un pusher. Gli imputati, ritenuti vicini al clan Strisciuglio, si trovano a processo con rito abbreviato. Il Comune di Bari e la Regione Puglia si sono costituiti parti civili, si tornerà in aula il 7 gennaio per le arringhe difensive.

I fatti risalgono al 2022. Il primo tentativo avvenne il 26 dicembre e sfumò grazie all’intervento dei Carabinieri che riuscirono a mettere in fuga il commando armato. Il 40enne Aldo Brandi fu fermato quella sera stessa con una pistola. Due giorni dopo, sul lungomare Cristoforo Colombo, l’agguato però andò a termine. Brandi, il 24enne Emanuele Lacalamita, il 23enne Saverio Petriconi e il 26enne Giuseppe Sebastiano, riuscirono a sorprendere in strada la vittima “agendo con metodologia mafiosa e, ritenendolo meritevole di una punizione esemplare per aver acquistato stupefacente da spacciare da fornitori diversi da quelli di riferimento del clan, causando così mancati introiti alle classe dell’organizzazione criminale, contravvenendo alle regole del monopolio territoriale delle attività di spaccio, lo avrebbero percosso selvaggiamente”, come si legge nelle carte. La vittima rimediò la lussazione delle vertebre lombari, fratture e un trauma cranico. Per Brandi, Lacalamita e Sebastiano l’accusa ha chiesto la condanna a 5 anni e 3 mesi di reclusione. Per Petriconi 3 anni.

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di risalire all’identità degli autori del pestaggio e di scoprire anche le diverse richieste estorsive ai danni del pusher e della sua famiglia da parte delle donne del clan, identificate in Marialessia Tamma, moglie di Brandi, e Luana Moretti, moglie di un altro affiliato non coinvolto in questa storia che “avrebbe dato l’input per l’organizzazione del primo agguato, poi sfociato nel pestaggio di due giorni dopo”. Per loro è stata chiesta la condanna a 6 anni e un mese di reclusione.

Dopo l’aggressione il gruppetto avrebbe formulato ai danni della famiglia del pusher una richiesta estorsiva pari a 20mila euro, estesa poi anche ad un altro spacciatore del clan, Donato Querini, “ritenuto colpevole di aver fornito allo spacciatore droga senza l’autorizzazione del gruppo”. Querini e la moglie Lucia Cassano, a loro volta, avrebbero poi preteso dalla stessa famiglia il “risarcimento di quanto pagato, con la minaccia di ritorsioni ai danni delle figlie”.

Nell’inchiesta viene contestata anche la detenzione di armi e droga dopo il ritrovamento nella cantina della casa di Gaetano De Carne a San Pio, al termine di una perquisizione che risale al 23 gennaio 2023, di circa 700 grammi di hashish e cocaina, oltre a 2 fucili AK47, una pistola semiautomatica e 350 cartucce di vario calibro. In carcere sono finiti con l’accusa di pestaggio Brandi, Lacalamita, Petriconi e Sebastiani, ma anche De Carne, dopo il ritrovamento di armi e droga. Le tre donne, Luana Moretti, Marialessia Tamma e Lucia Cassano, sono ai domiciliari. Rigettate le richieste di arresto nei confronti di Querini.

 

Bari, sorpresi a spacciare droga sul lungomare: arrestati due giovanissimi pusher

Due giovanissimi pusher di 20 anni sono stati sorpresi dalla Polizia Locale sul lungomare di Bari mentre spacciavano hashish. L’episodio sabato pomeriggio, gli agenti dopo alcuni movimenti sospetti sono intervenuti e hanno sequestrato circa 120 grammi di hashish suddivisi in piccoli panetti, oltre a cellulari, auto e denaro contante.

I due sono stati fermati e arrestati per detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, gli acquirenti delle sostanze stupefacenti sono stati invece segnalati al Prefetto. Con rito direttissimo dinnanzi all’autorità giudiziaria, gli arresti sono stati convalidati. Per uno dei 20enni è stata disposta la misura prescrittiva dell’obbligo di firma presso un Ufficio di polizia, per l’altro è stato disposto l’avvio a misure alternative e rieducative.

Bari, b&b trasformato in centrale di spaccio: sequestrati 3 chili di droga. Arrestati due giovani al Madonnella

La Polizia ha arrestato due 22enni, incensurati e appartenenti a famiglie estranee al contesto criminale della città, dopo aver trovato in totale tre chili di droga. La sostanza stupefacente, sequestrata dagli agenti, era nascosta nell’auto usata per le consegne e nella stanza di un b&b situato nel quartiere Madonnella trasformata nella loro base logistica. La Polizia ha arrestato in flagranza i due giovani.