Morte Fabiana Chiarappa, prende forma l’ipotesi dello schiacciamento: previsti altri esami sull’auto di don Nicola

Fabiana Chiarappa sarebbe stata schiacciata da un’auto dopo aver sbattuto contro il muretto a secco a bordo della sua Suzuki SV 650 sulla statale 172 che collega Turi a Putignano. Al momento don Nicola d’Onghia, parroco di Turi, resta l’unico indagato con ipotesi di omicidio stradale e omissione di soccorso.

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Schianto in moto, Turi piange la soccorritrice 118 Fabiana Chiarappa: l’ipotesi dell’auto passata sul corpo

S’indaga sulla morte di Fabiana Chiarappa, la soccorritrice della postazione 118 di Turi che ha perso tragicamente la vita ieri sera a 32 anni sulla strada che collega proprio Turi a Putignano.

La vittima si trovava in sella alla sua moto, una Suzuki SV 650, finita contro un muretto a secco. Era il suo giorno libero e sul posto sono intervenuti i colleghi della sua stessa posizione.

La salma si trova al Policlinico di Bari, l’ipotesi è che un’auto possa essere passata sul suo corpo quando Fabiana si trovava già a terra. “Era irriconoscibile”, hanno raccontato i colleghi. Indagano i Carabinieri.

Tragedia sulla Turi-Putignano, moto si schianta contro muretto: muore la soccorritrice 118 Fabiana Chiarappa

Tragedia tra Turi e Putignano dove la 32enne Fabiana Chiarappa, giovane soccorritrice 118, è deceduta in seguito ad un incidente stradale. La vittima si trovava in sella alla sua moto, finita contro un muretto a secco.

A recuperare il corpo sono stati i suoi colleghi. Chiarappa era molto nota nel mondo locale dei biker, oltre che per la sua passione per il rugby.

“Morire così, per caso, per una fatalità, rende il congedo dalla vita terrena, ancora più doloroso. Tutti convengono sulla gioia di vivere che animava Fabiana che non a caso aveva scelto un’attività simbolo di generosità e solidarietà”, il cordoglio del sindaco di Turi, Giuseppe De Tomaso.

Tragedia a Putignano, malore mentre attende il turno dal medico curante: muore 40enne

Tragedia questo pomeriggio a Putignano dove un 40enne, che da tempo lottava contro una malattia, è deceduto mentre attendeva il suo turno nello studio del medico a causa di un malore.

Sul posto sono intervenuti la Polizia Locale, il 118 della postazione di Castellana Grotte e l’automedica da Conversano, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il 40enne è stato soccorso subito dal personale medico sanitario dell’ambulatorio.

Putignano, 71enne viene dimessa dall’ospedale e muore il giorno dopo a casa: indagati medico e infermiere

S’indaga per omicidio colposo sulla morte di una 71enne, recatasi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Putignano per alcune difficoltà respiratorie lo scorso 12 gennaio e deceduta il giorno successivo dopo essere stata dimessa.

Nel fascicolo risultano indagati una dottoressa e un infermiere in servizio, l’inchiesta è nata dopo la denuncia presentata del marito della vittima che l’ha trovata senza vita la mattina del 13 nel letto della propria abitazione.

La 71enne non aveva malattie pregresse e, secondo quanto denunciato dall’uomo, sarebbe stata dimessa senza ulteriori accertamenti nonostante la respirazione affannosa e la tosse. L’iscrizione della dottoressa e dell’infermiere nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire lo svolgimento dell’autopsia, eseguita nelle scorse ore nel cimitero di Conversano.

Spaccio e armi a Castellana Grotte, Putignano e Polignano: condanne definitive per 5 – I NOMI

Gestivano lo spaccio di cocaina a Castellana Grotte (Bari), ma avevano anche a disposizione armi e munizioni e ricettavano auto rubate. Il loro capo, Franco Pirrelli (46 anni), ripartiva i compiti, stabiliva gli stipendi e individuava le basi operative del gruppo, anche da detenuto, mandando ordini attraverso la moglie Barbara Palmisano – diventata sua portavoce – a cui era dato anche il compito di gestire i problemi interni al sodalizio.

La droga arrivava da Marco Pesce, “considerato elemento di spicco della criminalità di Putignano”, come scrivono i carabinieri in un comunicato, che riforniva l’organizzazione con partite da un chilo di cocaina che il gruppo di Castellana comprava per 40mila euro e rivendeva per 100mila, di cui seimila spettavano mensilmente a Pirrelli.

Per questo, i carabinieri di Monopoli (Bari) hanno eseguito cinque ordini di carcerazione per altrettante persone colpite da condanne, diventate definitive, dai sei ai 14 anni di reclusione. Le persone interessate operavano nei comuni di Castellana Grotte, Polignano e Mare e Putignano. E i fatti loro contestati risalgono agli anni tra il 2018 e il 2020.

Le indagini che hanno portato agli arresti e alle condanne, oggi definitive, rientrano nell’operazione denominata ‘Eclissi’ che ha documentato come il gruppo – che vendeva cocaina per 80 euro a dose – avesse anche a disposizione pistole mitragliatrici, altre armi e cartucce di vario calibro. Armi e droga venivano nascosti in involucri interrati o in muretti a secco. Ma nel corso delle indagini, i carabinieri hanno anche scoperto un deposito in cui erano nascoste targhe di auto e componenti meccaniche di varie marche per 40mila euro, oltre a un’Alfa Romeo Giulietta rubata. I reati contestati sono di associazione armata finalizzata al traffico di droga, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e concorso in ricettazione.

Le persone finite in carcere sono Franco Pirrelli (condannato a 14 anni), Marco Pesce (44 anni, condannato a 14 anni e 5 mesi), Gianfranco Manelli (50 anni, condannato a 8 anni), Pasquale Gentile (42 anni, condannato a sei anni e un mese) e Barbara Palmisano (45 anni, condannata a sei anni e otto mesi).

Putignano, cade durante arrampicata: morte cerebrale per il 40enne di Santeramo Elia Lovecchio

Sono state avviate le procedure per certificare la morte cerebrale di Elia Lovecchio, l’uomo di 40 anni in coma dopo essere precipitato da un’altezza di circa quattro metri di altezza mentre si stava allenando ad una arrampicata, il 21 gennaio scorso, in una palestra di Putignano (Bari). Il 40enne è ricoverato nel policlinico di Bari e, a quanto si apprende, la famiglia ha dato il consenso per la donazione degli organi.

L’impianto sportivo in cui è avvenuto l’incidente è stato sequestrato e nelle prossime ore la Procura di Bari avvierà un fascicolo di inchiesta per chiarire dinamica e cause dell’incidente. Secondo quanto emerso finora, la vittima originaria di Santeramo in Colle, era impegnata in una arrampicata quando avrebbe perso l’equilibrio per poi cadere nel vuoto.

Soccorso dal personale del 118, è stato trasportato al Policlinico dove è stato ricoverato in condizioni molto gravi per poi finire in coma. Oggi la decisione di avviare le procedure per accertare la morte cerebrale dell’uomo