Follia a Palagiano, lite per il traffico. Minaccia e rompe il naso a operaio della raccolta rifiuti: “Ti taglio la testa”

Un operaio 31enne della ditta Impregico, che si occupa della raccolta rifiuti a Palagiano, è stato aggredito da un cittadino perché accusato di aver bloccato il traffico con il suo mezzo. La denuncia è a firma della Fp Cgil di Taranto, l’episodio è avvenuto il 21 agosto scorso.

Il dipendente è stato aggredito con una testata sul setto nasale mentre si trovava presso uno sportello bancomat del paese, dopo essere stato minacciato verbalmente con frasi del tipo “Ti devo tagliare la testa. Ti devo fare fuori”. L’aggressione è avvenuta dopo settimane di tensione tra l’operaio e il suo aggressore che aveva già mostrato un comportamento violento, mimando il gesto di tagliare la gola all’operaio. Quest’ultimo, all’epoca, aveva semplicemente fermato il camion della nettezza urbana su una strada provinciale per permettere a un collega di rimuovere in sicurezza un grande cellophane dalla carreggiata, che costituiva un pericolo per gli automobilisti.

“Ho cercato di spiegare all’automobilista che avremmo impiegato solo un attimo, ma è stato tutto inutile”, le parole dell’operaio. “Siamo di fronte all’ennesimo atto di violenza contro gli operatori dell’igiene urbana, episodi che stanno diventando sempre più frequenti e pericolosi”, afferma Francesco Achille della FP CGIL Taranto. “Un pericolo che registriamo anche in altri comuni della provincia e nel comune capoluogo dove onesti lavoratori diventano oggetto di minacce, percosse, violenze verbali e fisiche” – afferma Mimmo Sardelli segretario generale della FP CGIL di Taranto, che sul caso specifico ha chiesto anche l’intervento dei Vigili Urbani di Palagiano a cui sono state chieste maggiori tutele di sicurezza lungo i percorsi.

Nel frattempo, l’operaio R.R. ha presentato una denuncia formale contro il suo aggressore presso il Comando dei Carabinieri di Palagiano, richiedendo maggiore protezione per sé e per i suoi colleghi durante lo svolgimento del loro lavoro.

Raccolta rifiuti nel Foggiano, danno erariale di 5 milioni. Servizi affidati senza gara: segnalati 60 dirigenti

Ammonta ad oltre 5 milioni di euro il danno erariale scoperto dalla guardia di finanza di Foggia derivante dalla mancata adozione di procedure concorrenziali nell’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e dalla mancata percezione di contributi da parte di 54 Comuni. Le indagini si sono concentrate in modo particolare sui contributi riconosciuti ed erogati dal consorzio nazionale di filiera Corepla nell’ambito dell’accordo-quadro per il riciclo degli imballaggi in plastica.

Dall’analisi delle procedure di affidamento adottate sono emersi, stando a quanto evidenziato dai finanzieri, il costante affidamento diretto dei servizi mediante proroghe contingibili ed urgenti al posto delle procedure competitive di scelta del contraente oppure il ricorso ad affidamenti sotto soglia senza garantire il rispetto dei principi di libera concorrenza, di non frazionamento degli appalti e dell’obbligo di rotazione dei contraenti. Ed ancora, l’affidamento secondo modalità in house in assenza della dimostrazione di un vantaggio economico per l’ente. A conclusione degli accertamenti i 60 dirigenti tecnici dei 54 Comuni sottoposti a verifica sono stati segnalati alla Procura regionale della Corte dei conti.

“Ti facciamo sparire”, il sindaco di Peschici minacciato di morte per la raccolta dei rifiuti: due arresti

Luigi D’Arenzo, sindaco di Peschici, nel Foggiano, è stato minacciato di morte mentre il capo area della ditta Impregico, che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani, è stato aggredito. Per questi episodi, riferisce lo stesso sindaco all’ANSA, ci sono stati “due arresti”. “Tra il 6 e il 7 febbraio – racconta D’Arenzo – il capo area della ditta è stato avvicinato, picchiato e minacciato. È stato destinatario durante l’aggressione anche di minacce di morte rivolte alla mia persona qualora non avessi ritirato l’ordinanza sindacale con cui dall’1 giugno 2023 avevo affidato il servizio di raccolta rifiuti alla nuova ditta”. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri dalla vittima dell’aggressione e dal primo cittadino. “Il 19 marzo – prosegue il sindaco – ricevo prima una telefonata muta sul mio cellulare e poi un messaggio audio in cui mia moglie, i miei figli ed io veniamo minacciati di morte qualora non ritiri l’ordinanza. Ti facciamo sparire, mi dicono. Anche questo episodio viene da me denunciato regolarmente ai carabinieri”.

Luigi D’Arenzo è sindaco dal 16 maggio del 2023. Il provvedimento di affidamento del servizio di raccolta rifiuti alla ditta Impregico nasce dalla necessità – evidenzia il primo cittadino – di raccogliere rifiuti nel comune garganico che viveva un momento di collasso sotto il profilo dell’igiene pubblica con una situazione ambientale disastrosa e rifiuti che non venivano raccolti da un anno. “Ho vissuto attimi di paura solo per la mia famiglia – spiega il sindaco – ma mi sono completamente affidato ai carabinieri e alla procura che non mi hanno lasciato solo un attimo e che ringrazio per tutto quello che hanno fatto e per la celerità con cui hanno agito. Sono difficile da intimorire e non nuovo ad episodi simili. Quando ero assessore nel 2010 mi fu incendiata l’auto. Con l’amministrazione di allora mi impegnai per la risoluzione di un’altra questione importante. Quella dei parcheggiatori abusivi. E anche quella vicenda non fu gradita”.

Appalti illeciti per raccolta e smaltimento dei rifiuti nel Barese: a giudizio l’imprenditore Rocco Lombardi

L’imprenditore Rocco Lombardi, titolare dell’azienda di raccolta e smaltimento di rifiuti Lombardi Ecologia di Triggiano, è stato rinviato a giudizio insieme ad altre nove persone con le accuse, contestate a vario titolo, di corruzione, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti e reati fallimentari. Le indagini, coordinate dal procuratore di Bari Roberto Rossi con il sostituto Giuseppe Dentamaro, hanno verificato come l’amministratore unico della società di rifiuti, Rocco Lombardi, sarebbe riuscito a mascherare una esposizione debitoria con il fisco per oltre 50 milioni di euro, con il ricorso alla rateizzazione dei debiti tributari, poi non onorata con l’Agenzia delle entrate, così partecipando a bandi di gara pubblici pur non avendone i requisiti.

Le società di Lombardi – nell’inchiesta è coinvolta anche la Er.cav., controllata di Lombardi Ecologia – si sarebbero quindi aggiudicate appalti per circa 20 milioni di euro, cifra sottoposta a sequestro nel 2021 dalla guardia di finanza. Nell’inchiesta sono coinvolti anche pubblici ufficiali che avrebbero evitato di svolgere i controlli necessari sui requisiti previsti nel Testo unico degli appalti. I Comuni coinvolti nella vicenda sono: Cellamare, Triggiano e Conversano. Il dibattimento si aprirà il 4 aprile 2024 davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Bari.