Armi e risse in discoteca a Bari, i giovani rampolli fanno infuriare gli storici capoclan: nuove leve fuori controllo

“Sono andati a rompere un equilibrio questi per le cazzate dei ragazzini che vanno a ballare”. Queste le parole pronunciate da una persona vicina al clan Striscuglio all’indomani dell’omicidio del 41enne Lello Capriati, nipote dello storico boss Tonino, avvenuto il 1° aprile scorso a Torre a Mare.

La vecchia malavita barese non sembra essere per nulla soddisfatta dei propri rampolli. Le ultime vicende di cronaca, con protagonisti i giovanissimi dei clan baresi, in giro per la città e per i locali armati, hanno innescato una discussione interna. Soprattutto dopo il tragico omicidio della 19enne Antonella Lopez al Bahia Beach di Molfetta il 22 settembre scorso.

I piccoli aspiranti criminali giocano a fare i boss portando pistole, estraendole a proprio piacimento per il gusto di esercitare il proprio potere e farsi grandi. Tra loro anche Eugenio Palermiti e Savino Parisi jr, nipoti omonimi dei boss di Japigia, arrestati per detenzione abusiva di armi e per aver portato una pistola all’interno del Divinae Follie di Bisceglie con la complicità di un buttafuori amico.

“Prima le persone si uccidevano per i territori, a chi deve fare più clienti, più soldi, adesso questa guerra per cos’è?”, ha aggiunto lo stesso uomo intercettato. E nel corso degli ultimi mesi si sono verificate diverse risse tra i giovanissimi dei clan Strisciuglio, Capriati e Palermiti-Parisi.

 

Sparatoria a Japigia, coinvolti 8 giovani: all’origine una lite tra rampolli delle famiglie mafiose baresi – I NOMI

Emergono nuovi dettagli sulla sparatoria avvenuta all’alba di martedì nel quartiere Japigia di Bari, in via Guglielmo Appulo, ai danni di un 20enne, rampollo della famiglia malavitosa dei Lafirenze (vicini ai Parisi-Palermiti). Su una delle due auto anche un 16enne, figlio di un noto boss del clan Strisciuglio.

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