Due delle cinque donne che lavoravano “a nero” nella lavanderia percepiscono il reddito di cittadinanza.
Continue readingReddito di cittadinanza e over 55 disoccupati: Nanuccio del Cep entra a gamba tesa
Torniamo a parlare del reddito di cittadinanza. Questa volta a parlare è un over 50 disoccupato che vorrebbe tornare a lavorare, ma non viene assunto a causa delle tasse troppo elevate.
Continue readingBar alla disperata ricerca di personale: “Poche candidature i giovani non sanno cos’è il lavoro”
Il reddito di cittadinanza, un tema bollente che divide l’opinione pubblica. Per i titolari la rovina dei giovani che non sanno cosa sia la concezione di lavoro a causa di uno stipendio fisso senza far nulla.
Continue readingReddito di cittadinanza, polemica made in Puglia. Lino Banfi contro Al Bano: “I giovani hanno voglia di lavorare”
Il cantante aveva puntato il dito contro il Reddito di cittadinanza per la mancanza di personale nella tenuta agricola a Cellino San Marco, l’attore invece ha difeso i giovani e spiegato di non aver avuto nessun problema a trovare il personale per la sua Orecchietteria.
Continue readingEnza, sola con due figlie piccole: “Il reddito di cittadinanza mi ha salvato ma non è una garanzia”
Enza ha 25 anni, due figlie piccole e la sua storia è di stretta attualità: “Dai papà non ho mai ricevuto nulla, le ho cresciute da sole. Non posso lavorare perché non saprei a chi lasciarle”.
Continue readingLavoro, l’appello di Cgil Puglia: “Imprenditori smettiamo di accusare i giovani sono vittime del periodo storico”
La nota del sindacato: “Investiamo in buona occupazione, in sostenibilità sociale e ambientale, in innovazione e qualità. E siamo certi che proprio i giovani saranno i protagonisti della crescita del Sud”.
Continue readingL’inferno di Luciano, intrappolato al buio come un topo. Derelitto a 38 anni: “Da solo non ce la faccio”
La separazione, la morte del padre al quale era molto affezionato e il lento declino, fino a diventare un derelitto ad appena 38 anni. Un declino inesorabile sotto gli occhi di tutti. Protagonista dell’incredibile storia è Luciano Sforza, cittadino barese che vive insieme al figlio maggiorenne in una stamberga in via Nicolai, al quartiere Libertà di Bari. Uno di quei tuguri per cui fino a pochi anni fa ci si indignava dopo la nostra inchiesta giornalistica e l’intervento, risoluto ma troppo breve, dell’amministrazione comunale.
Passato il clamore, però, è passata anche la stretta su chi sfrutta la disperazione della povera gente, migranti o italiani che siano. Fin quando Luciano percepiva il reddito di cittadinanza pagava un affitto di 250 euro e tutte le bollette, poi la revoca del sussidio e la picchiata. Gli è stato chiesto di risarcire 15mila euro ingiustamente percepiti.
Da quel momento niente corrente elettrica nel tugurio. Luciano e suo figlio vivono con i pochi aiuti dei familiari – come tutti con i propri guai a cui badare – e la carità che riescono ad avere dalla chiesa. Nel sottoscala di circa 10 metri quadri ci sono due letti sporchi e malconci, un piccolo frigorifero vuoto, i fornelli alimentati da una bombola di gas e il bagno di un metro quadro in condizioni igieniche disastrose. Uno sgabuzzino indecente.
Luciano dopo la separazione dalla moglie si è lasciato andare, chi ci ha segnalato il suo caso giura che fino a pochi anni fa non era in questo stato. Faceva l’imbianchino, lavorava, ora invece cammina a fatica e parla in modo da poterlo appena comprendere. Non abbiamo notizie in merito a quale altro tipo di assistenza abbia, troppo giovane per finire nel dimenticatoio o pensare semplicemente di relegarlo in quel modo ai margini di una società sempre più distratta. Siamo certi che le istituzioni competenti troveranno il modo per tendergli una mano, aiutandolo a venire fuori dall’inferno in cui si è andato a ficcare. Una riabilitazione per quell’uomo, etichettato e deriso, che cattura topi fuori dall’uscio di casa e li lascia liberi dall’altro lato della strada, a pochi passi dal centro.
Bari, false residenze in Italia per il reddito di cittadinanza: sequestrato un milione di euro a 512 stranieri
L’inchiesta è partita dalla segnalazione dell’Inps di un numero elevato di soggetti nati all’estero, in particolare romeni, che avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza, dichiarando di risiedere in Italia da almeno 10 anni.
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