Fondi Sanità in Puglia, continua la protesta del consigliere Tutolo: in tenda davanti alla Regione

Prosegue la protesta del consigliere regionale pugliese del gruppo Misto, Antonio Tutolo, che ieri mattina si è piazzato con una tenda davanti all’ingresso del Consiglio e ha trascorso la notte dormendo in auto. “Oggi parteciperò ai lavori del Consiglio, ma il presidio rimane lì dov’è”, annuncia. Durante la notte passata ha fatto delle dirette facebook per tenere aggiornati i cittadini.

“Ormai – spiega Tutolo – tutti sanno perché mi sono accampato e che cosa chiedo a nome della provincia di Foggia: una equa distribuzione tra tutti territori delle risorse del fondo sanitario, soldi pubblici che in Capitanata arrivano in minima parte rispetto a Bari, dove un cittadino, per la diagnostica per immagini, ha a disposizione un budget triplo rispetto a un foggiano”.

“Anche in via Gentile – aggiunge – sanno tutto, tant’è che ieri mattina sono stato convocato dall’assessore alla Sanità Rocco Palese per un colloquio a cui era presente anche Vito Montanaro, il direttore del dipartimento salute della Regione Puglia”. “Entrambi – puntualizza – hanno convenuto sul fatto che ci sia disparità nella distribuzione dei fondi, con l’assessore che si era reso immediatamente disponibile a diramare un comunicato stampa in cui dichiarava si sarebbe impegnato ad approfondire la questione con una opportuna ricognizione, prospettando addirittura un’eventuale ridistribuzione”. Tale comunicato, conclude Tutolo, “che non è mai uscito e che, a mio avviso, è stato bloccato da qualcun altro. Per me non c’è altra spiegazione”.

Protesta trattori da Brindisi a Bari, delegazione di agricoltori ricevuta in Regione: “Siamo in ginocchio”

Una delegazione di agricoltori arrivati a Bari, da Brindisi, a bordo di circa 70 trattori, è stata ricevuta nel palazzo della presidenza della Regione Puglia. “Siamo qui perché l’agricoltura non viene considerata, se non da chi ci lavora. Gli aumenti di gasolio, di elettricità e dei costi di produzione ci stanno mettendo in ginocchio. Molti di noi non arrivano a fine mese, e le istituzioni ci ignorano”, ha dichiarato Stefano Macchia, uno degli agricoltori partito con il suo trattore, all’alba, da Brindisi.

“La manifestazione, che ha visto la partecipazione – ha aggiunto Macchia – anche di agricoltori della provincia di Bari e di Foggia, rientra nell’ambito della mobilitazione nazionale ed europea contro le politiche comunitarie nel settore. Le normative europee mettono a rischio tutto il nostro lavoro, i prodotti agricoli italiani sono i migliori ma il made in Italy rischia di sparire”.

“La concorrenza estera – ha osservato ancora l’agricoltore – ci distrugge, in altri Paesi si utilizza una manodopera a bassissimo costo e bassi sono anche i prezzi dei prodotti. L’Europa ci sta togliendo la possibilità di fare il nostro lavoro con dignità”. Dalla Regione Puglia e dalle istituzioni, in questi mesi, per Macchia non sono arrivate vere soluzioni ai problemi dell’agricoltura ma “solo contentini: per l’espianto e il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella sono state aiutate solo 256 aziende sulle oltre 8mila che hanno fatto domanda, alle altre non è stato riconosciuto nulla”. Il convoglio di trattori, che ha creato disagi sulla ss16 e sulla ss100, ripartirà per Brindisi intorno alle 13.

Trasporto dei pazienti disabili, il Tar accoglie i ricorsi dei centri diurni: condannate Asl Bari e Regione Puglia

Il Tar di Bari ha dichiarato illegittimo il provvedimento con cui l’Asl Bari, negli anni passati, aveva rinviato la presa in carico del servizio di trasporto dei disabili di quattro centri diurni del Barese, condannando la stessa azienda sanitaria e la Regione Puglia, in solido, a risarcire i costi sopportati dai centri dall’1 gennaio 2021.

L’Asl, secondo una legge regionale del 2010, ha infatti il compito di garantire il servizio di trasporto dei pazienti disabili presso i centri diurni socio-operativi ma, «nonostante le molteplici diffide per l’attivazione del servizio ricevute dalla cooperativa Ruah e dalla Starbene srl, titolari di quattro centri diurni» tra Bari e Rutigliano – si legge in un comunicato rilasciato dallo studio legale Gaballo di Nardò -, il servizio non era stato avviato. Solo nel 2020, in via eccezionale, l’Asl aveva consentito proprio ai centri diurni di provvedere al trasporto dei pazienti, corrispondendo agli stessi una tariffa di 6,51 euro per utente che, come notano gli avvocati «non copriva i costi realmente sopportati».

Una situazione che ha costretto i centri, assistiti dall’avvocato Paolo Gaballo, a rivolgersi al Tar. I giudici amministrativi hanno rilevato la «grave negligenza imputabile sia alla Asl di Bari sia alla Regione Puglia» e la situazione di «coercizione» in cui si sono ritrovati i centri, costretti a garantire un servizio «essenziale per i propri utenti disabili» in «condizioni antieconomiche». Ancora oggi, scrivono i giudici, «l’Asl Bari non solo non ha preso in carico il servizio, ma non ha neppure svolto alcuna delle attività per finanziarlo, gestirlo in proprio o affidarlo a terzi». Il Tar ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti per individuare eventuali responsabilità.

Regione Puglia, 235 assunzioni a tempo indeterminato entro il 2026: “Una speranza per i giovani” – IL PIANO

“La capacità assunzionale della Regione Puglia per l’anno 2024 consentirà l’assunzione di 152 unità di personale, prevalentemente attraverso lo scorrimento delle graduatorie vigenti. Analogamente, si procederà con l’assunzione di ulteriori 41 unità nel 2025 e 42 nel 2026”. Così l’assessore al Personale, Gianni Stea, commenta l’approvazione da parte della Giunta del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (c.d. PIAO) per il triennio 2024-2026, quale documento unitario di programmazione e governance dell’amministrazione regionale.

“Continua quindi il lavoro per l’assunzione di nuove figure professionali necessarie a rinnovare e modernizzare la macchina amministrativa anche in ambiti complessi. Forti dei numeri siamo tutti orgogliosi di aver contribuito a ridare speranze a tanti giovani in cerca di un’occupazione di valore a tempo indeterminato”. I numeri appunto sono quelli contenuti nella “Sottosezione di programmazione – Piano triennale dei fabbisogni di personale”, all’interno della quale viene definita la dotazione organica della Regione Puglia, nonché la programmazione annuale e triennale del fabbisogno di personale dell’Ente e relativi Piani assunzionali per il periodo 2024/2026. I Piani assunzionali del triennio di riferimento seguono l’attuazione di quelli dei periodi precedenti che hanno consentito, nell’ultimo biennio trascorso, l’assunzione di oltre 800 unità di personale conseguenti allo svolgimento di ben 55 procedure concorsuali (27 per l’Area dei Funzionari, 25 per l’Area degli Istruttori, 3 per l’Area degli Operatori). Oltre all’assunzione di n. 721 unità, vincitori di concorso nei vari profili professionali, si sta procedendo all’immissione in ruolo di ulteriori circa 300 unità mediante ricorso agli idonei delle varie graduatorie sin qui approvate.

Stea sottolinea “che gran parte delle assunzioni è già stata prevista dai Piani assunzionali fino al 2023 compreso, considerato il copioso ricorso alla “quota 100” che ha, di fatto, favorito il pensionamento di numerose centinaia di dipendenti. Pertanto, dal 2024 ed annualità seguenti le cessazioni per pensionamento si ridurranno drasticamente. Inoltre, a fronte della dotazione organica della Regione, pari a 3824 unità di personale, quello in servizio effettivo è di 2.259 unità, conseguentemente, il costo del lavoro, nell’economia del bilancio regionale, incide sulla spesa complessiva molto meno di quanto, invece, avviene in altre Regioni, facendo registrare un elemento significativo di virtuosità nella gestione delle politiche del personale senza che venga compromessa la gestione ottimale dei servizi di competenza regionale”.

Emergenza in Puglia, 20mila famiglie a rischio sfratto: il Consiglio regionale si svuota mentre se ne parla

Ieri si doveva discutere e votare della mozione presentata dalla consigliera PD Parchitelli sul taglio del fondo affitti del Governo Meloni. L’azione del Consiglio però è andata a vuoto, a causa della mancanza del numero legale. In aula erano presenti solo 18 consiglieri, ne sarebbero serviti almeno 26. 

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Patto di cura, pugliesi senza soldi. Romito (Lega): “Subito contributi o garantita la retroattività del sostegno”

“Non possiamo lasciare soli i diversamente abili pugliesi e le loro famiglie per lungaggini burocratiche o inefficienze. La Regione si adoperi perché la misura del Patto di cura per il 2023-2024 sia assicurata in modo certo. Ieri mattina abbiamo assistito alla legittima protesta di numerosi diversamente abili accolti nel palazzo della Regione insieme a tanti caregiver”. Il consigliere regionale della Lega, Fabio Romito, esprime la propria preoccupazione a fronte dei disagi di circa quattromila pugliesi che necessitano di questo tipo di assistenza. “La Regione intervenga per eliminare le lungaggini al giusto sostegno ai diversamente abili – dichiara Romito – per la prima misura, il cosiddetto sostegno alla famiglia, sono previsti settecento euro al mese per un lasso di tempo di venti mesi, da maggio 2023 a dicembre 2024. Nonostante la Regione disponga degli elenchi degli aventi diritto che già in precedenza ricevevano il sostegno, non ha ancora espletato il versamento, obbligandole ad affrontare le spese assistenziali del disabile in un momento di crisi economica come l’attuale”.

La seconda misura è il cosiddetto Patto di cura. “La Regione ha previsto un assegno mensile di 1200 euro anch’esso della durata di 20 mesi, da maggio 2023 a dicembre 2024, a condizione che nel mese di maggio ed entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda le famiglie fosse formalizzato un contratto di lavoro, con un parente o un operatore estraneo alla famiglia Infermiere, educatore, ecc.) al quale per il mezzo del Patto, versare uno stipendio mensile con relativi contributi previdenziali”.

“Ad oggi non sono state ancora elaborate le graduatorie dei vincitori del bando, questo significa che le famiglie in questo momento stanno già pagando stipendi e contributi alle figure assistenziali di tasca propria – conclude -. Chiediamo al governo regionale di adoperarsi con contributi immediati o almeno di garantire la retroattività del sostegno”.

Al Nord da 8 anni, medico vuole tornare in Puglia: “Ospedali in affanno ma la Regione blocca tutto”

Giovani ragazzi costretti a lasciare la propria terra e la propria famiglia per trovare un posto di lavoro. Una storia che si intreccia anche con i problemi che da tempo tormentano la sanità pugliese. Il medico è assunto a tempo indeterminato al Nord: in Puglia non si procede agli avvisi di mobilità per i trasferimenti e i concorsi prevedono solo posti a tempo determinato.

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