Regione Puglia, incredibile svista in Consiglio: sbagliata la delibera del referendum abrogativo sull’Autonomia

Colpo di scena in Regione. La delibera con cui nella giornata di ieri il Consiglio ha dato il via libera al referendum contro l’Autonomia differenziata è nulla. Manca infatti la delega alla presentazione dei requisiti. È tutto quindi da rifare, dovrà essere integrato il testo che prevede la nomina dei due consiglieri che si occuperanno del deposito dei testi.

Nessuno a quanto pare si è accorto della mancanza della delega nella proposta preparata dal Pd, la nuova seduta dovrebbe essere convocata nella giornata di lunedì 29.

 

Regione Puglia, ok del Consiglio alla richiesta del referendum abrogativo sull’Autonomia: Emiliano esulta

Il Consiglio regionale pugliese ha approvato con 25 voti a favore le due delibere per la proposta di richiesta di indizione di un referendum popolare per l’abrogazione dell’autonomia differenziata. Dopo un lungo dibattito c’è stato, quindi, il via libera.

“Grazie al consiglio regionale della Puglia e agli altri consigli regionali che hanno votato il medesimo quesito, per gli italiani sarà possibile votare sul DDL Calderoli, non sull’autonomia come concetto, ma sul modo in cui il governo Meloni sta declinando l’autonomia. Questa possibilità la dobbiamo al fatto che cinque Consigli regionali hanno richiesto il referendum così come previsto dalla Costituzione della Repubblica. È stata una battaglia perché i consiglieri regionali del centrodestra, che pure sono eletti dal Sud, evidentemente sentono più forte il richiamo delle loro forze politiche dalle quali dipendono piuttosto di quello con il popolo che li ha eletti. Ci auguriamo che questo referendum abbia tanti sì e che quindi si possa arrivare a trovare un equilibrio migliore tra Nord e Sud senza pregiudicare gli sforzi che la Puglia, prima regione italiana nella crescita economica negli ultimi anni, sta compiendo assieme alle altre regioni del Mezzogiorno”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine della seduta odierna del Consiglio regionale.

Regione Puglia, non passa la proposta di legge sul Tfm: niente assegno di 35mila euro per i consiglieri

Dopo una lunga pausa e una riunione dell’Ufficio di presidenza, la situazione in Consiglio regionale pugliese sul Trattamento di fine mandato si è sbloccata: con il voto segreto è stato approvato, con 21 voti a favore e 5 contrari, tra le proteste del centrodestra, un emendamento soppressivo che cancella l’articolo 1 della proposta di legge per reintrodurre il Tfm.

In questo modo è decaduta l’intera proposta di legge che mirava alla reintroduzione del Trattamento di fine mandato (Tfm), un assegno di circa 35mila euro per ogni consigliere, abolito nel 2013.

Codice Interno, richieste milionarie di risarcimento da Amtab e Regione. Comune vuole 141mila euro da Lorusso

Il Comune di Bari ha avanzato la richiesta di restituzione dei 141mila euro di indebiti compensi percepiti da Maria Camrne Lorusso. Ammonta invece a un milione di euro la cifra quantificata per i danni non patrimoniali che l’ente ha subito a causa della diffusione mediatica. Amtab e Regione Puglia, costituite parti civili, hanno quantificato i presunti danni rispettivamente in 2,3 milioni e in 1,5 milioni.

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Qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria: la Regione Puglia viene promossa dal Ministero per l’anno 2022

La sanità pugliese, nel 2022, supera “l’esame”: la Regione, infatti, risulta essere “adempiente” nelle pagelle del ministero della Salute in tutte e tre le aree, quella ospedaliera, quella distrettuale e prevenzione. Questo è quanto emerge dal rapporto sul Nuovo sistema di garanzia (Nsg), lo strumento attraverso il quale lo Stato valuta e assicura a tutti i cittadini che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità.

In sostanza, la qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria vengono esaminate attraverso la valutazione di 88 indicatori, distribuiti per macro-aree di assistenza: 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica; 33 per l’assistenza distrettuale; 24 per l’assistenza ospedaliera; 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario; 1 indicatore di equità sociale; 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) La Puglia, nel 2022, ultimo anno di analisi, si trova al di sopra della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza.

Il report ministeriale evidenzia un miglioramento rispetto al 2021 sia nell’area distrettuale, con un punteggio che passa da 61,7 a 70, sia nell’area della prevenzione collettiva, con un punteggio che sale da 67,8 a 76. Analizzando i singoli indicatori dell’area prevenzione, emerge il punteggio inferiore alla soglia di sufficienza dell’indicatore sugli stili di vita (55,9) e dell’indicatore relativo alla proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto (46,8). Nell’area distrettuale, gli indicatori più critici sono: l’intervallo allarme-target dei mezzi di soccorso (punteggio pari a 57); il consumo di farmaci antibiotici (punteggio pari a 47,9); il numero di anziani non autosufficienti in trattamento sociosanitario residenziale (40,4 nel 2022). Per quanto concerne l’area ospedaliera si osserva la criticità relativa all’indicatore sui parti cesarei.

Lavoro al sole nei settori edile e florovivaistico: in Puglia stop dalle 12.30 alle 16 nei periodi a rischio

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato oggi un’ordinanza urgente per il divieto di attività lavorativa nei cantieri edili e nel settore florovivaistico, in condizioni di esposizione prolungata al sole.

“A decorrere dalla data odierna – si legge nell’ordinanza – e fino al 31 agosto 2024 è vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16.00, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore florovivaistico e nei cantieri edili, nei soli giorni in cui la mappa del rischio pubblicata alla pagina web www.worklimate.it/scelta-mappa/soleattivita-fisica-alta/, riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.

“L’innalzamento – è scritto nel documento firmato dal Presidente – delle temperature tipico dell’estate renderà rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno. L’elevata temperatura dell’aria, l’umidità e la prolungata esposizione al sole rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari, a rischio di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali”.

L’ordinanza contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica arriva dopo un incontro che si è tenuto lo scorso 8 luglio durante il quale il Segretario Generale della Presidenza, Roberto Venneri, ha informato le Organizzazioni sindacali e datoriali di quanto segnalato da Dipartimento “Promozione della Salute e del Benessere Animale” sui rischi da stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori in condizioni di esposizioni prolungate al sole, con riferimento ai settori dell’edilizia e florovivaistico e conseguentemente della necessità di disporre, fino al 31 agosto 2024, il divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole tra le ore 12:30 e le ore 16:00, limitatamente ai giorni a rischio.

L’ordinanza segue quella dello scorso 18 giugno, che vieta analogamente i lavori nel settore agricolo nei periodi più a rischio.

Restano tuttavia salvi i provvedimenti sindacali, riferiti al territorio comunale, che non contrastano con la presente ordinanza e gli obblighi gravanti sul Datore di lavoro a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei lavoratori. La mancata osservanza degli obblighi derivanti dall’ordinanza determina le conseguenze sanzionatorie previste dall’art. 650 codice penale, se il fatto non costituisce più grave reato. (ordinanza in allegato)

Regione Puglia, approvata la legge contro la transomofobia: via libera del Consiglio. Ecco cosa prevede

Passata la legge che contiene disposizioni per garantire il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso delle persone. L’approvazione del subemendamento ha permesso di evitare la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione allo scopo di fare ostruzionismo e disarticolare completamente la legge.

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Liste d’attesa, accordo tra Regione Puglia e privati: priorità a pazienti oncologici e urgenze diagnostiche

Ridurre i tempi di attesa per visite specialistiche, esami diagnostici e prestazioni ambulatoriali. Continuano gli interventi della Giunta Emiliano mirati ad affrontare con la massima priorità il problema delle liste di attesa nella sanità pugliese. Attraverso un nuovo accordo con le strutture private accreditate avranno priorità nell’esecuzione di prestazioni urgenti i pazienti oncologici, già inseriti in percorsi diagnostici e terapeutici, e i pazienti con classe di priorità breve in attesa di effettuare in day service scintigrafie o gli esami endoscopici dell’apparato digerente e respiratorio.

Ieri, al termine di una riunione con il presidente Emiliano, il vicepresidente Piemontese, il capo di dipartimento Montanaro e la struttura tecnica del dipartimento Salute, con i rappresentanti della sanità privata accreditata di AIOP, ARIS, ARSOTA e Confindustria – la Giunta ha varato un provvedimento per l’assegnazione di fondi per le prestazioni aggiuntive che saranno fornite per dare un contributo allo smaltimento delle liste di attesa, in particolari branche di assistenza e diagnostica. L’obiettivo è di avviare l’unificazione delle agende di attesa delle prestazioni del pubblico e del privato accreditato. L’accordo prevede uno stanziamento complessivo di 30 milioni di euro: 20 milioni di euro dovranno essere erogate per i ricoveri e i day service, mentre per le prestazioni ambulatoriali e quelle di radiodiagnostica sono stati assegnati alle strutture private accreditate 10 milioni con l’impegno di attivare procedure di recall per i cittadini in lista di attesa. Le strutture private accreditate procederanno entro i mesi estivi con la chiamata attiva dei pazienti dalle liste fornite dalle aziende sanitarie regionali sulla base dell’ordine cronologico della data di prenotazione fornita dal CUP.

“Quello delle liste di attesa è uno dei problemi di dimensione nazionale del nostro Paese più urgenti da risolvere – dichiara il presidente Emiliano – in Puglia stiamo mettendo in campo tutte le forze di cui disponiamo per abbattere le liste e per recuperare le prestazioni. Per offrire ai cittadini pugliesi un servizio sanitario migliore, stiamo impiegando tutti i fondi di cui disponiamo e soprattutto stiamo creando quelle sinergie con i privati accreditati per allineare le prestazioni in lista di attesa del pubblico e del privato. Il lavoro comincia subito per poter sfruttare pienamente anche il periodo estivo”.

“Fare squadra per fornire risposte ai cittadini pugliesi in attesa di un esame, di una visita o di un ricovero. La Regione Puglia ha chiamato il sistema privato accreditato ad uno sforzo di collaborazione comune con le strutture pubbliche. Lo stiamo facendo investendo risorse importanti e sfruttando al meglio le opportunità del piano nazionale di gestione delle liste di attesa. Confido che questa collaborazione porti i risultati previsti e nei tempi previsti, la nostra attenzione su questo sarà massima”, conclude il vicepresidente Raffaele Piemontese.