Accertamenti tecnici irripetibili sulla scatola nera del pontone ormeggiato nel porto di Bari, sottoposto a sequestro probatorio dal 20 maggio scorso, dopo l’affondamento del rimorchiatore ‘Franco P’ avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio a 50 miglia dalla costa barese.
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Sui due ancora dispersi, entrambi di Molfetta, proseguono le ricerche anche se gli investigatori non escludono possano trovarsi all’interno del relitto, a mille metri di profondità.
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Per ora sono stati riconosciuti i corpi di Luciano Bigoni, 65enne di Ancona, Andrea Massimo Loi, 58enne di Ancona, e Jelali Ahmed, 63enne di origini tunisine e residente a Pescara.
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Onorio Olivi: “Ci si è spaccato il cuore. È successo all’improvviso, in 20-25 minuti. Eravamo in navigazione da quattro giorni e non c’era il minimo problema”.
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Risultano indagati il comandante del rimorchiatore, il 63enne di Catania Giuseppe Petralia, unico sopravvissuto, e l’armatore Antonio Santini, 78enne romano, legale rappresentante della società Ilma di Ancona proprietaria del rimorchiatore e del pontone.
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A parlare è Carmelo Sciascia, il comandante del pontone AD3 rimorchiato nel porto di Bari dopo l’affondamento del rimorchiatore Franco P.
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Mauro è un marittimo esperto, si è diplomato all’istituto nautico Caracciolo di Bari e, come raccontato da chi lo conosceva, era un uomo dedito al lavoro e alla famiglia.
Continue readingOltre al comandante del rimorchiatore ancora ricoverato in ospedale a Bari, e che sarà sentito nelle prossime ore, si tratta degli unici testimoni oculari del naufragio.
Continue readingNel frattempo nell’Istituto di Medicina Legale è i corso il riconoscimento delle tre salme. Al momento l’unico superstite il comandante.
Continue readingI loro cadaveri sono stati recuperati. Salvo invece il comandante 63enne ricoverato ora in ospedale al Di Venere.
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