Bari, lavoratori in nero: sospesi 4 ristoranti e un bar. Dipendenti senza contratti e assicurazione

Licenza sospesa per 4 ristoranti e un bar, a Bari, a seguito di controlli effettuati l’8 marzo scorso dagli ispettori del lavoro dello Iam, l’Ispettorato d’area metropolitana.

All’interno delle attività è stato riscontrato il superamento della soglia del 10% del lavoro nero. Nel bar ispezionato gli unici due lavoratori occupati erano in nero, cioè privi di regolare assunzione e sprovvisti di qualsiasi tutela normativa e assicurativa. In più il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il documento di valutazione dei rischi. Contestati anche illeciti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza sanitaria, la formazione e l’informazione dei lavoratori sui rischi e le misure di prevenzione.

Nei 5 ristoranti controllati, su 29 lavoratori, 11 erano impiegati in nero (5 cittadini extracomunitari, di cui uno privo di permesso di soggiorno e un minore non assumibile per mancato assolvimento dell’obbligo scolastico).

Minorenni e lavoratori in nero, chiusi 3 ristoranti a Bari: blitz dell’Ispettorato del Lavoro

A tre ristoranti di Bari sono state sospese le licenze dopo i controlli effettuati dal personale dello Iam, l’Ispettorato del lavoro, che hanno verificato la posizione di 11 lavoratori complessivamente, sei dei quali sono risultati essere in nero.

Nel primo locale, dei cinque dipendenti, quattro sono risultati impiegati senza alcun contratto e due di loro hanno meno di 18 anni. Il personale Iam ha anche rilevato l’assenza del documento di valutazione dei rischi. È stata così disposta la sospensione dell’attività, sia per lavoro nero sia per le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.

In un secondo ristorante invece dei tre lavoratori presenti, uno è risultato in nero e, anche in questo caso, è stata sospesa l’attività. Proprio come avvenuto per l’ultimo dei locali controllati, in cui un lavoratore su tre dipendenti era impiegato in nero.

Ai ristoratori «sono stati contestati i relativi illeciti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza sanitaria e la formazione e informazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione», spiega una nota dello Iam.

Bari, due ristoranti col 70% dei lavoratori in nero: scattano chiusure e multe

Due ristoranti del centro di Bari, che occupavano in nero 14 lavoratori su 20, hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. I controlli sono stati compiuti sabato 15 febbraio all’ora di cena.

Al momento del sopralluogo, gli ispettori del lavoro che il 70% dei lavoratori dei due locali non avevano un regolare contratto di lavoro ed erano sprovvisti di qualsiasi tutela normativa e assicurativa.

Nel dettaglio, nel primo ristorante su 13 dipendenti 9 erano in nero, tutti non europei. Nel secondo locale, invece, su 7 occupati 5 erano senza contratto, tra loro 4 italiani e uno straniero.

Per questi illeciti lo Iam (Ispettorato d’Area Metropolitana di Bari) ha comminato la sanzione per lavoro nero ed ha disposto la sospensione delle attività imprenditoriali proprio per il superamento del limite del 10% di manodopera irregolare.

In tema di sicurezza sono stati anche riscontrate la mancanza della necessaria sorveglianza sanitaria, l’assenza della formazione e della informazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione collettive e individuali.

Dalla truffa delle orecchiette ai ristoranti in casa, nuova bufera a Barivecchia: vigili acquisiscono immagini Rai – FOTO

Quinto Potere ha scoperchiato il vaso di Pandora e ora tutta l’Italia parla della truffa delle orecchiette. Anche Le Iene si sono recate in città per denunciare quanto accade tra i vicoli della città vecchia, ma le sorprese non finiscono qui. Una giornalista Rai di Mi Manda Rai Tre è riuscita a registrare, attraverso una telecamera nascosta, quello che accade in uno dei ristoranti in casa aperti. Un vero e proprio ristorante, ma improvvisato e senza alcuna autorizzazioni, con orecchiette conservate a poca distanza da muri rovinati e scarpe.

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