Fuorionda hot durante il consiglio comunale di Taranto: “Ho 71 anni non posso fare sesso durante la riunione”

“Siccome purtroppo c’è una situazione politica per cui ogni vicenda è oggetto di mistificazione, presumo che anche questa rientra in questa categoria. Ho 71 anni, due cose in una non le posso fare. Fosse così come dicono loro sarei anche pieno di gioia, pensando che posso fare ancora due cose nello stesso momento”. Queste sono le parole che Michele Patano, consigliere comunale di Taranto e del partito Italia Viva, ha utilizzato per rispondere alle polemiche delle ultime ore.

Ha 71 anni ed è lui il protagonista incriminato del fuorionda hot che si è consumato durante il Consiglio Comunale di Taranto del 7 maggio. Patano si è dimentica il microfono acceso e per diversi secondi in aula si sono sentiti gemiti riconducibili ad un momento intimo tra un uomo e una donna. Per una manciata di secondi, raccontano alcuni dei consiglieri collegati, si sono udite in maniera distinta voci che hanno creato non poco imbarazzo. Qualcuno ha provato a chiamare il consigliere protagonista del fuori onda ma ci ha pensato la segretaria della commissione a spegnere il microfono e a superare la situazione di impaccio e di disagio. E, a quanto si apprende, non sarebbe nuovo a simili prestazioni. In un’altra occasione, sempre durante una commissione consiliare da remoto, si lasciò sfuggire, secondo quanto riferito da altri consiglieri, perfino qualche frammento video. Alcuni colleghi ora lo invitano a dimettersi.

“È impossibile, perché quando facciamo le commissioni non c’è nessun tecnico e comunque il presidente non comanda l’apertura dei microfoni perché ci sono tutti i microfoni aperti e quindi non si capisce come mai è ricaduto su di me il problema – le parole riportate da Repubblica -. Poi si parla di gemiti, ma poteva essere una televisione aperta, poteva essere qualsiasi cosa. Anche oggi stavo cercando di registrare in commissione dei rumori che sono indecifrabili. Ma capisce bene che poi chi vuole fare di queste cose un’arma politica le usa come vuole. Tra l’altro non so se ero io: è vero che anch’io avevo la televisione accesa, ma in quel frangente io discutevo con il presidente della commissione parlando di un’organizzazione che stiamo facendo, e alle 11.36 ho fatto uno screen e l’ho inviato al presidente: insomma ero attivo in commissione. Ma c’è una situazione politica per cui anche il gossip va bene. Cioè – dice del fatto – non si può in commissione, è una cosa fuori dal mondo. Non si può su una cosa imprecisata montare il caso, chi lo dice che era quello che loro pensano? Ci sono dei lavori qui, mi dirà che il martello pneumatico ha certo un altro rumore, ma poi si mescola insieme ad altri rumori e quando arriva all’orecchio arriva anche in maniera distorta. Non ci sono registrazioni né niente: è solo la convinzione – chiude – di chi ha portato alla ribalta questo caso, una mente malata che ha pensato che fossero di altra natura”.