San Giovanni Rotondo senza pace, 5 auto incendiate in 48 ore: nel mirino anche il segretario cittadino del PD

Due auto sono state incendiate la scorsa notte a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, a meno di 24 ore dal rogo di quella del segretario cittadino del Pd e consigliere comunale Matteo Masciale.

Una delle due auto in fiamme è di Pio Cisternino, fondatore del movimento Popolare, secondo il quale “è chiara la matrice politica” di quanto accaduto “Purtroppo – afferma il sindaco Filippo Barbano – gli episodi di cui io sono venuto a conoscenza sono almeno cinque in pochi giorni.

La scorsa notte due auto e la notte tra domenica e lunedì, oltre all’auto del segretario Masciale, sono venuto a conoscenza dell’incendio di altri due mezzi. Sono episodi che non danno serenità a tutta la comunità. Non so se si tratti di balordi o ci sia la mano della criminalità organizzata. Non saprei proprio da cosa partire. Non c’è un clima politico particolare. La prima idea è che possa trattarsi di qualche balordo”.

“Già anni fa – dichiara Cisternino – ho subito l’incendio della mia auto, con le stesse modalità. Di notte, con il favore del buio. Era il 2009 e all’epoca fondai il movimento popolare. A distanza di numerosi anni, il nuovo episodio. E’ evidente che vi sia una matrice politica inequivocabile anche perché avvenuto a distanza di 24 ore da quello che ha coinvolto il segretario del Pd Masciale. E’ un vero peccato che ciò accada nell’anno giubilare. Ritengo che sia l’ennesimo momento perso per la nostra città. Assistiamo ad una recrudescenza di atti criminali che vorrebbero zittire chi prova a disegnare una città diversa”.

Forze dell’ordine e prefettura, conclude il sindaco, “mi hanno garantito che stanno lavorando alacremente per risalire agli autori di questi episodi. La prefettura sta attenzionando la situazione. Siamo in attesa di una risposta e che vengano assicurati alla giustizia gli autori di gesti che non stanno facendo vivere un momento bello alla nostra comunità”.

Dall’Irlanda a San Giovanni Rotondo nel segno della fede: la 17enne Pia si opera alla colonna vertebrale

Dall’Irlanda a Casa sollievo della sofferenza, l’ospedale voluto da San Pio a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Il viaggio è stato compiuto da Camesha, ragazza irlandese di 17 anni, per sottoporsi a un delicato intervento alla colonna vertebrale.

L’adolescente è affetta da scoliosi idiopatica, una deformità evolutiva della colonna vertebrale che spesso può essere curata con successo attraverso busti ortopedici. Nei casi più gravi, però, è necessario ricorrere al trattamento chirurgico. Negli ultimi dieci anni l’équipe di Ortopedia di Casa sollievo della sofferenza ha operato oltre 200 casi di scoliosi, attirando così l’attenzione di Violet, la giovane mamma di Camesha proveniente da Tralee, una piccola cittadina della Contea di Kerry, in Irlanda.

“Sono stati anni molto difficili – ha spiegato – soprattutto perché l’anno scorso a Camesha è stato diagnosticato anche un disturbo dello spettro autistico. La sua condizione richiedeva un intervento urgente. Ma mia figlia era in lista di attesa da cinque anni negli ospedali irlandesi”. E’ stata la fede a giocare un ruolo centrale nella storia di mamma e figlia, in particolare il legame speciale con San Pio. “Camesha è nata il 23 settembre – ha sottolineato Violet – e alla cresima ha preso anche il suo nome, Pia. Abbiamo pregato San Pio ogni giorno, certe che ci avrebbe indicato una strada”. La scorsa estate Violet ha avuto l’occasione di pregare nella sua chiesa locale, a Tralee, con un pezzo di un guanto appartenuto a San Pio.

“Quella stessa notte – dice – ho pensato di fare un tentativo nell’ospedale voluto dal santo. Così a inizio dicembre 2024 siamo arrivate a Casa sollievo della sofferenza accolte con calore e professionalità”. “La stabilizzazione della colonna vertebrale di Camesha è stata realizzata attraverso la tecnica che utilizza viti e barre di titanio” ha sottolineato Franco Gorgoglione, chirurgo ortopedico a capo dell’omonima unità dell’ospedale dal 2019 . “Oggi – ha concluso Violet – Camesha sta bene, ha ripreso a camminare anche per distanze più lunghe e non ha più dolore”.

Omicidio a San Giovanni Rotondo, il killer di Rachele: “Volevo purificarla ho sentito anche la voce di Padre Pio”

Rachele Covino, l’81enne uccisa nel garage della sua abitazione di San Giovanni Rotondo nella tarda mattinata di sabato 25 maggio, è stata uccisa perché il suo killer, il 43enne Fabio Carinci, era convinto di doverla purificare dal demonio. L’uomo ha confessato che nei giorni antecedenti alla tragedia sentiva delle voci ed era convinto di dover combattere contro il demonio, decidendo chi doveva salvare e chi doveva morire. 

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Omicidio a San Giovanni Rotondo, il giorno dei funerali di Rachele Covino: dolore e lacrime in chiesa

Dolore e lacrime ai funerali di Rachele Covino, l’anziana di 81 anni uccisa nella sua abitazione nella tarda mattinata di sabato 25 maggio a San Giovanni Rotondo nel Foggiano. La cerimonia funebre, che si è svolta nella chiesa di San Giuseppe artigiano, è stata celebrata da padre Franco Moscone, vescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo.

Il sindaco Michele Crisetti ha proclamato il lutto cittadino. Per l’omicidio è finito in carcere il 43enne Fabio Carinci, bloccato dai carabinieri completamente nudo ed in stato confusionale dopo aver aggredito e ucciso l’anziana e seminato terrore nella cittadina del Foggiano.

Omicidio a San Giovanni Rotondo, l’esito dell’autopsia: l’81enne Rachele Covino morta per trauma cranico

Rachele Covino, l’81enne uccisa nella sua abitazione di San Giovanni Rotondo nella tarda mattinata di sabato 25 maggio, è morta a causa di un trauma cranico che ha provocato un’importante perdita ematica. Questo è l’esito dell’autopsia svolta ieri pomeriggio nell’istituto di medicina legale di Foggia. Escluso l’utilizzo di armi bianche e l’ipotesi strangolamento. Il 43enne Fabio Carinci è stato arrestato con l’accusa di omicidio e si trova piantonato in una struttura psichiatrica.

L’81enne è stata scaraventata contro qualcosa, forse un mobile o una porta, così come emerso dalle primissime ricostruzioni. L’impatto le ha causato una profonda lacerazione al capo, l’anziana non avrebbe nemmeno avuto modo di reagire nei 10 minuti dell’aggressione. I funerali saranno celebrati domani pomeriggio alle 16 nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano a San Giovanni Rotondo, per l’occasione il Sindaco Michele Crisetti ha dichiarato il lutto cittadino nell’occasione dei funerali.

Omicidio a San Giovanni Rotondo, muore il 34enne Michele Placentino: fermato il 50enne Michele Piano

La Procura di Foggia ha disposto il fermo del presunto assassino di Michele Placentino, il 34enne ucciso nella tarda serata di ieri a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. Si tratta di Michele Piano, di 50 anni. I carabinieri lo hanno rintracciato intorno alle 5 di questa mattina in un’abitazione di campagna dove aveva tentato di nascondersi dopo il delitto. E’ accusato di omicidio volontario. A dare l’allarme ai carabinieri, i sanitari del 118 intervenuti all’esterno dell’abitazione dove è stato trovato il corpo di Placentino. Quando i sanitari sono giunti sul posto l’uomo era ancora vivo, ma è morto durante i tentativi di rianimarlo. Due i colpi di pistola, una scacciacani modificata, che hanno raggiunto il 34enne al collo e all’addome, uccidendolo. Ancora da stabilire con precisione il movente che, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere riconducibile a questioni legate al traffico di sostanze stupefacenti. L’arma è stata trovata dai militari in una siepe vicina al luogo del delitto.