Tragedia a San Severo, avvolto dalle fiamme nel suo terreno: muore il 67enne Angelo Martignetti

Non ce l’ha fatta Angelo Martignetti, il 67enne di San Severo (Foggia) deceduto per le gravi ustioni riportate mentre stava bruciando sterpaglie nel suo terreno alla periferia del comune Foggiano.

Era ricoverato nel centro Grandi ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi dove era giunto con l’elisoccorso. L’incidente è avvenuto il 16 aprile.

Stando ad una prima ricostruzione il 67enne, mentre era impegnato nell’attività di pulizia, sarebbe stato avvolto dalle fiamme, che lui stesso aveva appiccato, per un possibile cambio repentino del vento.

La situazione è apparsa subito critica con ustioni di grado elevato su più parti del corpo. A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari di salvargli la vita.

Furto di cavi in rame a San Severo, intero quartiere resta al buio. L’appello della Sindaca: “Chi ha visto denunci”

Lunghi tratti di strada di San Severo, in provincia di Foggia, sono rimasti al buio in seguito al furto di centinaia di metri di cavi in rame dell’illuminazione pubblica.

Lo rende noto il Comune, sottolineando che “i tecnici sono al lavoro per ripristinare l’erogazione dell’energia elettrica della pubblica illuminazione nelle strade interessate che, per la complessità dei lavori, questa sera resteranno al buio”. E’ la seconda volta che nel quartiere si verifica un furto di questo tipo, era infatti già accaduto lo scorso agosto.

“Condanno a nome mio e dell’intera amministrazione comunale – dichiara la sindaca, Lidya Colangelo – quanto accaduto. E’ un atto vile e spregiudicato che mette in ginocchio un intero quartiere, lasciandolo senza illuminazione. Sottolineo che i nostri tecnici sono intervenuti tempestivamente, ma l’entità del danno non consentirà di ripristinare sin da oggi la pubblica illuminazione”. L’appello alla comunità è comunità di “prestare la massima attenzione nella percorrenza di queste arterie nelle ore serali e notturne e confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine per individuare i responsabili dell’accaduto”.

La sindaca, nel chiarire che saranno visionate le immagini della videosorveglianza, invita “quanti abbiano visto qualcosa a segnalare, magari in anonimato, alle forze dell’ordine. Chiedo anche comprensione a tutti coloro che riscontrano disagi nel cimitero, dove la scorsa settimana sono stati trafugati centinaia di metri di cavi elettrici, lasciando senza luce alcune zone e tanti loculi. La nostra tecnostruttura è al lavoro”.

Mamma perde la testa, follia in Pediatria all’ospedale di San Severo: medici e infermieri barricati in una stanza

Una donna avrebbe aggredito verbalmente e minacciato il personale sanitario costringendolo a barricarsi in una stanza dell’ospedale in attesa dell’arrivo dei carabinieri.

E’ accaduto ieri nel reparto di pediatria dell’ospedale Masselli Mascia di San Severo, in provincia di Foggia. A quanto si apprende, anche dalla Fp Cgil, la donna ha portato la figlia prima in pronto soccorso e poi in pediatria, e ha preteso il ricovero della bambina nonostante non ci fossero posti letto a disposizione, rifiutando l’eventualità di un trasferimento in un’altra struttura.

Dopo poche ore è tornata in reparto e ha iniziato a inveire contro il personale, minacciando la dottoressa di turno, le infermiere e gli operatori socio sanitari che si sono quindi rifugiati in una stanza. A quel punto la donna ha iniziato a battere i pugni contro la porta, spaventando i bambini nel reparto, molti dei quali stavano giocando nella ludoteca o riposavano nelle camere.Nonostante l’arrivo della guardia giurata, la situazione non si è placata. Solo l’intervento dei carabinieri ha permesso di calmare la donna riportando la normalità nel reparto.

“Basta violenza contro gli operatori sanitari – afferma Angelo Ricucci, segretario generale della Fp Cgil di Foggia – chiediamo interventi concreti, tra cui il potenziamento della vigilanza e un presidio fisso delle forze dell’ordine nei reparti più esposti, un piano di prevenzione della violenza in sanità, con formazione specifica per il personale e campagne di sensibilizzazione rivolte all’utenza, pene più severe per chi aggredisce i lavoratori della sanità, affinché questi episodi non restino impuniti”. “Non possiamo più aspettare – conclude -. Lavorare in sicurezza è un diritto fondamentale di tutti gli operatori sanitari”.

San Severo, Mario La Pietra ucciso dalla moglie. L’autopsia conferma: “Fatale una sola coltellata all’addome”

È stata una sola coltellata all’addome a uccidere Mario La Pietra, il 30enne muratore di San Severo (Foggia) morto nella notte tra il 5 e il 6 marzo per le conseguenze del fendente sferrato dalla convivente sua coetanea che agli inquirenti ha parlato di “una tragica fatalità” e ha detto di averlo colpito involontariamente.

La conferma dell’unico colpo arriva dall’autopsia eseguita dal professore Francesco Introna (incaricato dalla procura di Foggia) sul cadavere dell’uomo morto per shock emorragico al termine dell’intervento chirurgico a cui i sanitari lo hanno sottoposto nel tentativo di salvargli la vita.

L’esame autoptico si è svolto ieri mattina presso l’ospedale di San Severo ed è durato circa cinque ore. Hanno assistito anche i consulenti delle parti. Serviranno 90 giorni per il deposito della perizia anche con i risultati degli esami tossicologici a cui la vittima è stata sottoposta e per rispondere a tutti i quesiti posti dalla procura in relazione alla compatibilità, tra le altre cose, dell’arma sequestrata nell’appartamento, ovvero un coltello da cucina, con la ferita provocata all’uomo.

Intanto nel pomeriggio di ieri nel chiostro di palazzo Celestini, sede del comune di San Severo, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di mimose in memoria del 30enne voluta dall’amministrazione comunale per dire “no ad ogni forma di violenza”. Presenti, tra gli altri, i parenti della vittima, tra cui la mamma che ha chiesto “giustizia per il figlio”.

San Severo, Mario La Pietra ucciso dalla moglie: lei confessa e torna libera. Per la Procura è omicidio aggravato

“Una tragica fatalità”. Così Soccorsa Marino ha definito la morte di suo marito, il 30enne Mario La Pietra, ucciso con una coltellata all’addome durante una colluttazione in casa.

La donna ha confessato dopo essere stata fermata, l’avvocato assicura che secondo il suo racconto “non c’è stata alcuna volontarietà”, ma la tesi della Procura è quella di omicidio con l’aggravante di aver commesso i reati nei confronti di una persona legata al colpevole da stabile convivenza. Questo comporta una pena minima di 24 anni e una pena massima di 30.

La donna è in stato di shock, non è stata arrestata dopo l’interrogatorio, è infatti libera e si trova a casa dei genitori. All’origine della tragedia una lite degenerata. Lui l’aggredisce, lei con in braccio il figlio più piccolo lo colpisce con una coltellata all’addome. È lei stessa poi a telefonare il 112 dopo essersi conta della gravità e a richiamare l’attenzione dei vicini urlando.

La corsa in ospedale dell’ambulanza non serve, Mario muore poco dopo. Le indagini stabiliranno se si è trattato di una reazione disperata, colposa o preterintenzionale, a un’aggressione o davvero un incidente letale.

Martedì prossimo in procura a Foggia sarà conferito l’incarico ai periti per eseguire l’autopsia. Dagli esiti dell’esame autoptico e da quelli degli investigatori, dovrebbero giungere elementi che permetteranno agli organi investigativi di avere un quadro cristallizzato di quanto accaduto nell’abitazione. Intanto i carabinieri sono ritornati nell’abitazione insieme al reparto investigazioni scientifiche per analizzare la scena.

Tragedia a San Severo, accoltellato in via Tondi: il 30enne Mario La Pietra muore in ospedale

Un uomo di 30 anni, Mario La Pietra, è morto in ospedale a San Severo, nel Foggiano, dove è giunto ieri sera per una coltellata che sarebbe stata inferta durante una lite in famiglia.

Il fatto è accaduto ieri sera nella casa di famiglia in vico Barone a ridosso del centro cittadino. Ancora poco chiara la dinamica dell’accaduto. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Agguato a San Severo, 42enne gambizzato in pieno giorno fuori dal bar: arrestato un uomo 11 mesi dopo

I Carabinieri di San Severo hanno arrestato un uomo del posto accusato di aver esploso diversi colpi di arma da fuoco contro un 42enne per poi darsi alla fuga. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di lesioni personali aggravate e detenzione illecita di arma da fuoco.

Secondo le indagini, nell’aprile del 2024, l’uomo ha esploso nei pressi di un noto bar della zona sei colpi d’arma da fuoco nei confronti del conoscente, colpendolo agli arti inferiori per poi darsi alla fuga.

Fortunatamente per il malcapitato, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, le conseguenze sono state lievi. L’uomo è finito in carcere.