Sanità Puglia, il Governo impugna la legge regionale sulla vaccinazione contro il papilloma virus: l’ira di Emiliano

“L’impugnativa del governo nazionale nei confronti della legge regionale pugliese che promuove la vaccinazione contro il papilloma virus e introduce misure di prevenzione per il carcinoma del collo dell’utero rappresenta non solo un attacco alle competenze legislative della Regione Puglia, ma anche una chiara disconnessione dalla realtà sanitaria e sociale che viviamo. La legge regionale n. 22 del 30 maggio 2024 si fonda su un principio etico: proteggere la salute dei cittadini, in particolare dei più giovani. È inaccettabile che il governo, guidato da una visione miope, scelga di opporsi a iniziative che mirano a garantire una vita più sana ai pugliesi”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“La legge pugliese non impone obblighi, ma richiede un’informazione consapevole e responsabile, stabilendo che l’iscrizione scolastica sia subordinata alla presentazione di documentazione riguardante la vaccinazione contro l’HPV, con la possibilità che ci si rifiuti di presentarla, nel rispetto, perciò, del diritto di scelta – le parole del vice presidente Raffaele Piemontese -. Questo approccio educa e informa, elementi fondamentali per combattere la disinformazione e promuovere una cultura della prevenzione. Ci saremmo aspettati cooperazione non l’ennesima impugnazione di legge regionale”.

Sanità Puglia, scatta la rivoluzione per l’assistenza territoriale: medici di base disponibili dalle 8 alle 20 e il sabato

Disponibilità tutti i giorni dalle 8 alle 20 (oltre ai turni di guardia) e il sabato mattino fino alle 11. Questi i nuovi orari per i medici basi pugliesi dopo l’accordo siglato dalla Regione Puglia per potenziare la medicina territoriale.

Se un medico non è disponibile, il paziente potrà rivolgersi ad un collega. Tutti saranno infatti in “rete” e collegati attraverso una piattaforma informatica. Una rivoluzione forte per cercare in primis di ridurre gli accessi in ospedale e al Pronto Soccorso. Sarà rafforzata e potenziata anche l’assistenza domiciliare, in favore soprattutto di anziani e pazienti fragili. Senza dimenticare le vaccinazioni.

“Oggi 700mila pugliesi che sono seguiti da medici non in rete fra loro dal 2025 lo saranno tutti. L’obiettivo è portare le Aft in strutture nelle quali ci siano anche i medici della specialistica ambulatoriale interna, come i cardiologi e i neurologi. In questo modo chi prescrive e chi eroga saranno uno accanto all’altro e i pazienti gireranno meno. La riduzione delle liste d’attesa sarà significativa”, le parole di Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute.

 

Sanità Puglia, via libera della Regione: rilasciati i locali dell’ex ospedale Covid allestito nella Fiera del Levante

La Giunta ha approvato oggi, anche grazie all’apporto dell’Avvocatura regionale, l’accordo condiviso con l’Ente Fiera del Levante e Nuova Fiera del Levante per il rilascio dei padiglioni già utilizzati per l’ex ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari. Saranno messi a disposizione subito le aree dei padiglioni 7 (ex hub vaccinale), 10 (1° piano), la hall 160 di via Verdi e il parcheggio 15, immediatamente liberabili e riutilizzabili a fini fieristico-espositivi con minimi interventi, che saranno effettuati in tempi brevi sulla base delle progettazioni di Asset e a cura del Provveditorato-Economato della Regione Puglia.

Per i padiglioni 18, 13 (galleria), 11 e 9 (piano terra) la Fiera avrà sei mesi di tempo per decidere se mantenere strutture e impianti per l’utilizzo per esposizioni e manifestazioni di tipo medico/scientifico/formativo, potendo disporre di una infrastruttura composta tra l’altro da impianti idrico-elettrici, cablaggi, tubi per gas medicali, impianti per la pressione negativa, condizionamento e filtraggio e spazi per attività assistenziali sanitarie. La Fiera potrà così meglio programmare le proprie attività sapendo su quali spazi contare, allestendo saloni e esposizioni come previsto dal calendario.

Sanità Puglia, via libera dalla Regione per 2300 nuove assunzioni entro il 1° gennaio 2025: il piano

La Giunta ha approvato i piani assunzionali 2024 e 2025 per le 10 aziende e enti del Servizio sanitario regionale. Tale importante opportunità è stata consentita dal sostanziale pareggio di bilancio del 2023 grazie anche all’impegno delle strutture regionali e delle Asl, Aou e Ircss.

Le principali fonti per il finanziamento dei piani assunzionali approvati oggi sono: le risorse aggiuntive per il personale per specifici obiettivi (il decreto ministeriale 77/2022), il “tesoretto” non utilizzato riveniente dallo spazio finanziario 2023 e i fondi rivenenti dalle cessazioni non previste dal personale sanitario. Questo “mix” di risorse, attentamente ripartito sulla base delle richieste di Asl e Enti, concorrerà all’apertura degli spazi finanziari per le assunzioni.

Le aziende hanno fatto richiesta di circa 2.300 nuove assunzioni, per circa 127 milioni di euro su base annuale. Per il 2024 a disposizione ci sono circa 71 milioni di euro: si procederà così ad assunzioni scaglionate: circa 1.400 dal primo luglio 2024, circa altre 950 dal 1° gennaio 2025, soddisfacendo in tal modo tutte le richieste delle Aziende.

Dal 1 aprile 2025 potranno essere avviate ulteriori assunzioni in sostituzione (turn over) delle cessazioni 2025 (con una prima stima di circa 1.100 unità), con l’incremento del Fondo sanitario nazionale. Nei provvedimenti adottati oggi c’è una particolare attenzione per i due Irccs pubblici (“Istituto Tumori Giovanni Paolo II” di Bari e “De Bellis” di Castellana G.) per i quali la Giunta ha autorizzato circa 100 assunzioni extra tetto da potersi effettuare dal 1 luglio 2024, in considerazione della particolare importanza dei servizi erogati ai cittadini e dei risultati gestionali conseguiti.

“Apprendiamo con favore dagli organi di stampa dell’approvazione in giunta dei piani assunzionali 2024 e 2025 per le 10 aziende e enti del Servizio Sanitario Regionale – esordisce il Segretario Regionale Nursind, Francesco Balducci -. Apprendiamo dalle stesse fonti che saranno effettuate 2.300 nuove assunzioni, di cui 1.400 nel 2024 e 950 nel 2025, soddisfacendo in tal modo tutte le richieste delle aziende. Infine, altre 1100 assunzioni saranno avviate dal 1° aprile 2025 in sostituzione delle cessazioni 2025. Come organizzazione sindacale del comparto maggiormente rappresentativa delle professioni infermieristiche esprimiamo soddisfazione per il provvedimento approvato e ci aspettiamo il celere avvio dei concorsi per consentire quanto prima l’assunzione del personale necessario.

“Tuttavia, trattasi di numeri ancora insufficienti a soddisfare il reale fabbisogno di personale dei vari profili (e in particolare di quello infermieristico) nelle aziende e negli enti sanitari della regione le cui dotazioni organiche, già inferiori alla media nazionale, si sono via via impoverite negli anni per il mancato turn over dei pensionamenti – si legge nella nota -. Il Nursind auspica al più presto una revisione quali-quantitativa delle dotazioni organiche che tenga conto finalmente: dei reali bisogni di salute della popolazione pugliese; dell’età media della maggior parte del personale attualmente in servizio, ormai prossima ai 60 anni; delle limitazioni dovute a malattie professionali e patologie varie dello stesso personale e delle linee guida nazionali per la determinazione dei fabbisogni di personale che, se correttamente applicate, darebbero come fabbisogno un numero molto più alto. Inoltre, alla luce dei buoni risultati economici, resi possibili dai sacrifici fatti da tutto il personale sanitario e di supporto, il Nursind auspica al più presto la ripresa del confronto regionale per la discussione e l’applicazione di importanti istituti contrattuali ancora sul tavolo e tutt’ora inapplicati”.

Regione Puglia, il deficit sanitario è stato azzerato: è la prima volta. Emiliano: “Risultato storico”

Ieri la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, di concerto con il vicepresidente e assessore al Bilancio Raffaele Piemontese ha approvato una delibera con la quale sono stati “coperti” gli ultimi 39 milioni di euro di sbilancio nel settore sanitario pubblico per il 2023, destinando quote di avanzo vincolato di parte corrente da svincolare, come previsto dalla legge.

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Malasanità in Puglia e furbetti del vaccino, i risultati del NIRS: “Basta mettere la polvere sotto il tappeto” – DATI

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha presentato oggi in Fiera a Bari i risultati dell’attività ispettiva del NIRS – Nucleo ispettivo regionale sanitario, coordinato dall’avv. Antonio La Scala. Nell’occasione, il presidente ha ringraziato personalmente gli ispettori per la dedizione e la professionalità profusa, consegnando loro una pergamena. All’evento hanno partecipato gli ispettori del Nirs, le direzioni strategiche delle aziende sanitarie e chi ha istituzionalmente collaborato con le attività del Nirs. L’introduzione è stata a cura di Angela Guerra, dirigente ad interim del Servizio Ispettivo che ha relazionato sulla “attività del NIRS”. L’intervento del coordinatore del NIRS, avv. Antonio La Scala, è stato su “Il ruolo e i compiti del NIRS”. Infine è intervenuta la prof.ssa Angela Pezzolla (Componente NIRS) su “L’importanza della comunicazione tra la struttura sanitaria ed il paziente”.

“Oggi presentiamo – ha detto il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano – l’attività del Nirs, che è un nucleo ispettivo voluto dalla Presidenza della Regione Puglia, e che rappresenta il più poderoso sistema di controllo di tutte le attività della sanità pugliese pubblica e privata. Questo lavoro ha dato vita a numerosissime ispezioni e approfondimenti dei quali oggi si è dato conto. A prescindere dal sistema di controllo ordinario gestito dalle ASL, fondato sul potere disciplinare di ciascuna direzione strategica, esiste un controllo politico di ogni questione che riguarda la sanità. Ogni cittadino, persino in forma anonima, può segnalare situazioni che hanno bisogno di essere approfondite. A parte i dipendenti del sistema sanitario, nel Nirs lavorano come volontari numerosi ufficiali di polizia giudiziaria di grande esperienza che si sono occupati delle indagini forse più importanti effettuate negli ultimi anni in Puglia e prestano la loro attività gratuitamente. Oggi abbiamo consegnato un riconoscimento a queste persone che lavorano gratuitamente per il popolo pugliese”.

“La Puglia è l’unica regione – ha precisato l’avv. Antonio La Scala – che ha un organismo come il Nirs, ed è la dimostrazione di come un’amministrazione seria non mette la polvere sotto il tappeto. Di questo bisogna rendere merito al presidente Emiliano. Su due grandi filoni si è concentrata la nostra attività. Il primo è quello della malasanità, intesa come la denuncia di interventi errati e cure sbagliate. È emersa una criticità sulla quale bisogna lavorare che è quella di potenziare il rapporto comunicativo-informativo tra paziente e struttura. Da questo punto di vista sicuramente bisognerebbe rafforzare e trovare strumenti che possono facilitare la comunicazione con il paziente. Sotto il profilo della cosiddetta mala gestione ci sono tante problematiche nelle RSA, la cui normativa deve essere, per rendere meno burocratica le procedure di accesso e di accreditamento, per consentire di lavorare in maniera più serena. Anche nell’ambito delle società in house occorrono miglioramenti. E poi ci siamo occupati del problema dei cosiddetti furbetti dei vaccini. Come responsabile del Nirs mi permetto di proporre l’intensificazione dei controlli, perché sono fondamentali. In questo modo, dal paziente al personale della struttura sanitaria, ognuno si sentirà più responsabile nell’attività che svolge”.

Secondo la prof.ssa Angela Pezzolla “Abbiamo posto sempre il paziente al centro dell’attenzione. Non solo il paziente, ma anche il suo parente, perché i due profili sono molto affiatati, quindi dobbiamo considerare entrambi. Spesso viene fuori il disagio del paziente, evidenziato dal parente, da un difetto di comunicazione, ad esempio il medico che non ascolta il parente del paziente. Quindi l’invito ai sanitari è fermarsi e dare più comunicazione ai parenti”.

Nella relazione della dott.ssa Guerra, il primo dato significativo è il numero delle segnalazioni gestite pari a n. 57 segnalazioni, assegnate agli ispettori temporanei in base alla specifica competenza richiesta dalla natura della segnalazione, tenendo conto dell’attitudine, professionalità ed esperienza maturata, come previsto del regolamento. Delle ispezioni straordinarie avviate a seguito delle segnalazioni pervenute, sono state concluse n. 45 attività ispettive con l’emissione di altrettante relazioni , molte delle quali pervenute nell’anno in corso. Nell’anno 2023 risultano trasmesse, sino a metà dicembre, n. 85 segnalazioni che confluiranno nella RAC 2024. Il Servizio Ispettivo ha attivato ispezioni a seguito di segnalazioni provenienti prevalentemente da privati cittadini (anche in forma anonima), consiglieri regionali, ordini professionali, associazioni o organizzazioni sindacali. Le segnalazioni sono state trasmesse mediante l’utilizzo dei diversi canali a disposizione. Le ispezioni sono state avviate anche con riferimento a notizie apprese da articoli di cronaca, a seguito di una valutazione in merito alla fondatezza e rilevanza della questione oggetto dell’informazione giornalistica.

Il Regolamento che disciplina l’attività ispettiva non prevede che il segnalante sia informato in merito all’attivazione dell’ispezione né degli esiti della stessa. Gli esiti sono esposti all’interno di singole relazioni ispettive redatte dagli ispettori incaricati, successivamente trasposte all’interno della Relazione Annuale di Controllo (RAC) redatta dai componenti del Nucleo stabile del NIRS che formula osservazioni/indicazioni per ognuna di esse individuando azioni conseguenti ed elementi di criticità e miglioramento. Ai fini della predisposizione della Relazione Annuale di Controllo (RAC) 2023, le segnalazioni vengono ripartite in funzione di un criterio per materia (Area Gestionale, Area Legale e Area Medica). Tra le segnalazioni afferenti all’Area Medica n. 6 sono collegate al decesso del paziente, le altre si riferiscono a presunto errore medico o a carenze/criticità assistenziali.

Le segnalazioni rientranti nell’Area Gestionale evidenziano perlopiù disservizi nell’ambito degli accessi al pronto soccorso, irregolarità negli affidamenti di beni, servizi e lavori, lungaggini e disfunzioni nella prenotazione e/o effettuazione di esami diagnostici, ovvero valutazioni negative rispetto all’approccio e alla gestione del paziente da parte del personale medico e sanitario, evidenziando problematiche nella comunicazione tra struttura e paziente o tra struttura e parenti del paziente. Le segnalazioni attribuite all’Area Legale denunciano prevalentemente irregolarità nell’ambito delle procedure di conferimento di incarichi, nell’espletamento di procedure di reclutamento ovvero in quelle di gestione del personale (riconoscimento ore di lavoro straordinario, situazioni di incompatibilità).

L’approccio del Nucleo nello svolgimento dell’attività ispettiva da un lato ha previsto l’analisi delle singole fattispecie oggetto di segnalazione allo scopo di accertare eventuali irregolarità, non conformità, fatti censurabili, e dall’altro ha cercato di suggerire indicazioni utili agli Enti del SSR ed all’Amministrazione Regionale in grado sia di prevenire disservizi ed inefficienze, onde consentire il superamento di criticità e contribuire al miglioramento del sistema sanitario.

Delle n. 45 segnalazioni verificate e per le quali è stato emesso verbale ispettivo da parte degli ispettori incaricati:

n. 4 si sono concluse con la richiesta di follow-up e di azioni di miglioramento;

n. 14 si sono concluse con la richiesta del solo follow-up da parte del Servizio Ispettivo;

n. 8 si sono concluse con indicazioni di azione di miglioramento da suggerire alle Direzioni di riferimento;

n. 19 si sono concluse senza richiesta di follow-up nè di azioni di miglioramento nel caso la segnalazione non sia sembrata fondata o le azioni correttive intraprese ai vari livelli siano state ritenute adeguate, ovvero se si è trattato di episodi giudicati isolati.

Le azioni correttive sono state formulate laddove si è ritenuto di essere in presenza di: situazioni di evidente rischio, generalmente dovute all’assenza o penuria di personale; episodi che rivelerebbero carenze procedurali; aree di rischio potenzialmente non presidiate.

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Ferma restando la necessità di politiche e procedure volte ridurre i tempi di attesa delle prestazioni sanitarie erogate dal SSR, nell’ottica di prevenire fenomeni di connivenza tra gli operatori del CUP e le strutture private consigliate. Si ritiene indispensabile, se non già in essere:

• distribuire agli operatori CUP il codice etico dell’azienda del SSR per la quale è svolta l’attività lavorativa, anche nel caso di operatori non dipendenti del SSR;

• attivare dei corsi di formazione e addestramento del personale addetto ai CUP in materia di rapporti con l’utenza, riservando un modulo al codice etico dell’ente;

• adottare procedure che permettano di individuare l’operatore CUP che risponde al cittadino, in modo tale da consentire l’adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dell’operatore dipendente o l’applicazione di sanzioni all’azienda in-house o appaltatrice.

Le Direzioni Generali degli enti del SSR dovrebbero attivare un percorso di “dimissione protetta” dei pazienti in condizione di particolare fragilità. Per quanto concerne l’attuale normativa in materia di gestione del Covid in ambito ospedaliero, che prevede l’individuazione di aree protette definite “Bolle”, si ritiene che l’istituzione delle stesse debba essere affiancata dall’adozione di appositi protocolli di sicurezza volti a mitigare il rischio di contaminazione di pazienti e personale all’interno delle strutture ospedaliere.

Si dovrebbero istituire e/o rafforzare le procedure di controllo sugli Enti in convenzione, onde monitorare il rischio di sovrafatturazione delle prestazioni. Le Direzioni Generali degli enti del SSR dovrebbero attivare delle iniziative per ribadire l’importanza della corretta comunicazione medico-paziente-familiari e ciò non soltanto nell’ottica di garantire che i pazienti ed i familiari comprendano la reale condizione clinica del paziente, ma anche per consentire di apprezzare la qualità dei trattamenti ricevuti ed evitare inutili fenomeni di mobilità passiva verso altri sistemi sanitari regionali per prestazioni che potrebbero essere rese efficacemente dal sistema sanitario della Regione Puglia. In molte delle indagini condotte, la contestuale trasmissione della segnalazione ai vertici aziendali e/o regionali ha consentito alle Direzioni strategiche di svolgere accertamenti e porre in essere le azioni correttive necessarie, così evidenziando la presenza un “sistema di controllo interno” in grado di condurre un’autoanalisi e di adottare autonomamente azioni in grado di rilevare e trattare correttamente i casi oggetto di segnalazione.