“Le vie del cartone”, mancata raccolta differenziata: multate 3 attività commerciali a Bari

Nell’ambito delle attività di controllo sulla corretta applicazione del progetto Le vie del cartone, gli agenti della Polizia locale hanno elevato tre sanzioni ad altrettante attività commerciali in piazza Umberto, via De Rossi e via Cairoli per mancata osservanza delle disposizioni previste dall’ordinanza sindacale 2022/00369.

Come noto, infatti, tutte le utenze non domestiche (eccetto le attività di ristorazione) devono depositare i cartoni, piegati e impilati, all’esterno del proprio locale dal lunedì al sabato, dalle ore 20 alle 21; mentre ristoranti ed esercizi commerciali dediti alla ristorazione potranno depositarli, sempre dal lunedì al sabato, dalla mezzanotte all’1.

“Proseguono in maniera serrata, in tutta la città, le operazioni di controllo sul conferimento dei rifiuti tanto da parte dei cittadini quanto delle utenze non domestiche – commenta l’assessora alla Vivibilità urbana Carla Palone -. I nostri agenti di Polizia locale sono impegnati, tra le altre cose, ad accertare che i rifiuti vengano differenziati correttamente e a sanzionare quanti, ancora oggi, si rifiutano di osservare le regole più elementari sul rispetto del territorio e la pulizia delle strade. Un’attività che, con la collaborazione e il buon senso di tutti, si potrebbe evitare, consentendo così agli agenti di dedicarsi ad altre attività di sorveglianza del territorio cittadino”.

Caporalato, chiuse 2 aziende nel nord Barese. Blitz dei Carabinieri in campagna: sanzioni da 90mila euro

Erano a lavoro in vigneti, che si trovano nelle campagne di San Ferdinando di Puglia e Barletta, quando sono arrivati i carabinieri, che da un po’ sono impegnati nel contrasto dello sfruttamento della manodopera nel nord Barese. Gli accertamenti svolti su quattro imprese vitivinicole, di cui tre di San Ferdinando e una di Barletta, hanno permesso di rilevare la presenza di lavoratori in nero, o assunti in modo irregolare o privi di permesso di soggiorno.

Si tratta di operai italiani e nordafricani, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, impegnati nella raccolta di uva. Nello specifico, dei 30 lavoratori schedati 6 sono risultati impiegati in nero, 2 senza regolare permesso di soggiorno e altri 20 sono risultati titolari di posizioni lavorative irregolari. Due le imprese per cui è stata disposta la sospensione dell’attività: si trovano entrambe a San Ferdinando e ai titolari, denunciati sia per violazioni relative alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro sia per aver impiegato cittadini irregolari sul territorio italiano, sono state comminate sanzioni e ammende per un totale di 90mila euro. Le aziende potranno riprendere con la loro attività solo dopo che avranno pagato le sanzioni e regolarizzato quanto contestato. L’operazione anticaporalato è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Barletta assieme al personale del nucleo ispettorato del lavoro di Bari e dello squadrone eliportato Cacciatori Puglia.

Auto abbandonate per strada senza assicurazione, una piaga: “Focus” sul proprietario in corso Italia

L’ultimo giorno di copertura assicurativa è quella dell’11 novembre 2022. Come i precedenti casi, sul parabrezza c’è una collezione di multe. La domanda è sempre la stessa: invece di sanzionare a raffica, non si può intervenire, segnalare l’auto che occupa il suolo pubblico senza assicurazione e liberare un posto? 

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Stop alla pesca dei ricci in Puglia, dopo 7 mesi arrivano le sanzioni: cosa rischiano i trasgressori

“Dopo sette mesi dall’entrata in vigore della mia legge per il fermo pesca triennale dei ricci nei mari pugliesi, la giunta regionale ha approvato oggi le sanzioni per i trasgressori. Dal 5 maggio la legge è stata in vigore, con tutte le sue prescrizioni. Ora saranno applicate le sanzioni previste dall’art. 11, comma 1 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4 (Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell’articolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96): una sanzione amministrativa pecuniaria da 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni. È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris. In caso di prelievo involontario di esemplari di riccio di mare da parte di qualunque soggetto, la cui natura accidentale deve essere debitamente giustificata e comprovata, gli esemplari devono essere immediatamente rigettati in mare nel luogo in cui sono stati pescati”. Inizia così la nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.

“Questo quadro sanzionatorio, che doveva essere pronto entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge e che ho più volte sollecitato, finalmente ha superato le pastoie della burocrazia, anche grazie al pungolo dell’assessore all’agricoltura e alla pesca Donato Pentassuglia. Per supplire a questa mancanza, avevo proposto un emendamento per dare un quadro di riferimento alle Capitanerie di Porto che sono tenute ad erogare le sanzioni nei confronti dei trasgressori, attenendosi a quelle previste durante il periodo di fermo pesca biologico. Le sanzioni approvate oggi dalla giunta danno finalmente una bussola e ribadiscono la gravità del prelievo di ricci di mare durante tutto il periodo di fermo triennale votato dal Consiglio regionale. Resta impellente la necessità di cercare di salvare una specie ormai in estinzione, da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema marino. La legge – che vieta il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci di mare e dei relativi prodotti derivati freschi – è stata figlia di un lavoro lungo e complesso di concertazione con pescatori e ristoratori, mondo scientifico e ambientalisti. Siamo tutti chiamati a rispettarla e a farla rispettare. E chi trasgredisce, sappia che va incontro a sanzioni severe – aggiunge -. Ma il mio impegno per dare completa esecuzione a questa legge, sottoscritta da 49 consiglieri regionali, non si ferma qui. Il 3 aprile scorso ho presentato una mozione per impegnare la giunta regionale a stanziare le risorse necessarie a ristorare i nostri pescatori con licenza durante lo stop triennale, attraverso un avviso pubblico. L’impianto originario della legge prevedeva anche risorse per il monitoraggio dei fondali per misurare gli effetti del fermo, e fondi per la comunicazione e sensibilizzazione su questo provvedimento a tutela del nostro mare. E continuerò a premere affinché anche queste misure vengano finanziate e applicate”.