Miracolo nel giugno 2003, il sacerdote barese Carmine De Palma sarà beato: l’annuncio del Papa e di Satriano

Così come comunicato dalla Sala Stampa Vaticana, il 28 marzo 2025 il Santo Padre ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Carmelo De Palma, Sacerdote della Diocesi di Bari-Bitonto che, insieme ad altre Cause di Beati, sarà inserito nel futuro Concistoro che riguarderà le prossime Canonizzazioni.

L’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Giuseppe Satriano, appresa la notizia, ha voluto inviare al Clero diocesano questo messaggio: “Carissimi, con grande gioia giunge notizia del riconoscimento del miracolo del venerabile don Carmine De Palma e della sua prossima beatificazione. Vi invito pertanto a renderne partecipi tutti i fedeli e ad acclamare il nostro rendimento di grazie attraverso il suono a festa delle campane di tutte le chiese alle ore 18.00 di oggi. Solo la Cattedrale ha avviato il suono delle campane poiché ci giunge proprio ora la comunicazione ufficiale”.

Prossimo alla beatificazione dunque, Carmelo De Palma nasce il 27 gennaio 1876 a Bari. Entrato in seminario, viene ordinato sacerdote il 17 dicembre 1898 a Napoli. Tornato nella sua città natale ricopre diversi incarichi nella Basilica di San Nicola e diviene anche assistente diocesano della gioventù femminile di Azione Cattolica, assistente diocesano delle Donne di Azione Cattolica, direttore spirituale delle Suore Benedettine di Santa Scolastica di Bari e degli Oblati e Oblate di San Benedetto, oltre ad essere animatore dell’Unione Apostolica del Clero di Bari.

La sua spiritualità d’ispirazione benedettina lo porta a frequentare spesso il monastero di Montecassino dove conosce il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, benedettino e arcivescovo di Milano, col quale intrattiene una corrispondenza epistolare. Quando la Basilica di San Nicola nel 1951 viene affidata ai Padri Domenicani, don Carmelo si dedica alla direzione spirituale di sacerdoti, suore e seminaristi e al sacramento della riconciliazione instancabilmente, tanto da essere definito un “eroe del confessionale”.

Afflitto da diversi malanni, continua a esercitare con fedeltà e umiltà il ministero sacerdotale fino alla morte avvenuta il 24 agosto 1961. Per la sua beatificazione, la postulazione ha presentato all’esame del Dicastero delle Cause dei Santi la guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una monaca benedettina del monastero di Santa Scolastica di Bari, colpita, l’8 dicembre 2001, da una febbre giudicata inizialmente di carattere influenzale. Manifestatosi, poi, un progressivo indebolimento degli arti superiori e inferiori, sono state rilevate problematiche neurologiche a livello cervicale e una stenosi del forame magno con conseguente compressione delle strutture bulbo-midollare che ha poi avuto gravi conseguenze invalidanti.

Nel febbraio 2003, le spoglie mortali di Carmelo De Palma sono state traslate nel monastero di Santa Scolastica e la badessa ha invitato le monache a chiedere l’intercessione del venerabile Servo di Dio per la guarigione della consorella. Il 1° giugno 2003 la religiosa ha avuto un improvviso miglioramento e la mattina seguente è riuscita ad alzarsi e a camminare. Nonostante i ripetuti esami effettuati abbiano poi confermato la persistenza della pressione del midollo, non è stato riscontrato alcun effetto patologico e la monaca ha riacquistato la totale funzionalità degli arti.

Bari, neonato trovato morto nella culla termica. Il vescovo Satriano: “Nessuna vita va abbandonata nell’indifferenza”

“Il neonato senza nome, ritrovato esanime nella culla, è una speranza di vita negata, e rappresenta il culmine di una serie di fragilità e difficoltà sociali, che spesso non emergono alla luce dei riflettori”. Lo dichiara in una nota l’arcivescovo di Bari e Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, che così interviene sul ritrovamento avvenuto ieri del corpo senza vita di un neonato di circa un mese, nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel rione Poggiofranco di Bari. Sul corpo del piccolo è in corso l’autopsia disposta dalla Procura che ha aperto una inchiesta per abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte.

Per Satriano quanto accaduto “è un richiamo urgente per tutti noi: nessuna vita, dal concepimento fino all’ultimo respiro, sia abbandonata nell’indifferenza”, afferma. “È un invito a un impegno più forte, collettivo, per dare supporto a chi si trova in condizioni di vulnerabilità, per costruire una società che non lasci indietro nessuno, anche nelle situazioni più difficili”, aggiunge Satriano evidenziando che “con amarezza profonda prendiamo coscienza che dietro la vetrina luccicante del Natale, esistono storie di solitudine, di fragilità e di disperazione, che non possiamo ignorare”. “Come pastore di questa comunità, soffro con voi per la perdita di una tenera vita, e provo dolore per quanto vissuto da chi ha deposto quel corpicino nella culla termica della parrocchia – continua l’arcivescovo -. Entrambi sono il frutto di una cultura dello scarto che inesorabilmente si fa strada in un mondo sempre più avvitato su se stesso e poco attento ai più deboli e fragili”.

Satriano raccomanda che lunedì prossimo, “solennità dell’Epifania e giornata dedicata all’infanzia missionaria, si abbia cura nelle celebrazioni eucaristiche di ricordare questo bambino e il tragico evento della sua morte nella preghiera dei fedeli”. “Spero che questo dramma susciti in noi maggiore attenzione e cura verso la vita, quando è più indifesa, offrendo sostegno concreto a chi vive nell’ombra. Onoriamo il senso profondo del Natale facendo in modo che eventi come questo non rimangano solo segni di dolore, ma anche di riflessione e cambiamento”.