Processo Codice Interno a Bari, torna libero Massimo Parisi: il fratello di Savinuccio licenziato dall’Amtab

Massimo Parisi, ex dipendente dell’Amtab e fratello del boss Savinuccio del quartiere Japigia, è tornato in libertà nel pomeriggio di ieri dopo la decisione del Tribunale di Bari al termine dell’udienza del processo celebrato con rito ordinario in cui lo stesso Parisi è imputato con altre 14 persone, tra cui l’ex consigliera comunale di Bari Maria Carmen Lorusso e il padre Vito.

Le accuse nei suoi confronti sono di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e fittizia intestazione di beni con aggravante mafiosa. Il tribunale ha però ritenuto cessate le esigenze cautelari nei confronti di Parisi, vista anche la sua condizione di incensuratezza e l’assenza di altri procedimenti a suo carico. Secondo quanto ricostruito dall’accusa avrebbe controllato le assunzioni all’interno della municipalizzata dei trasporti insieme a Tommaso Lovreglio e Michele De Tullio, uomini di fiducia dello stesso clan.

Bari, la cognata di Savinuccio Parisi candidata alle Comunali del 2019: era in corsa al municipio nel centrodestra

La cognata, incensurata, del boss Savino Parisi era candidata alle elezioni comunali di Bari nel 2019 nella lista civica Sport Bari a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Pasquale Di Rella. Questo è quanto emerge dalle chat tra alcuni esponenti dei clan Palermiti e Parisi.

La cognata di Parisi era in corsa nel primo municipio, ovvero il quartiere Japigia in cui è egemone il clan di ‘Savinuccio’, e ottenne 21 preferenze. Ma nella lista Sport Bari fu poi eletta consigliera comunale Francesca Ferri, arrestata nel 2022 per voto di scambio. Ferri, eletta con il centrodestra, era passata da pochi mesi con il centrosinistra.

Le elezioni del 2019 a Bari sono al centro dell’indagine Codice interno che lo scorso 26 febbraio ha portato all’arresto di 130 persone per voto di scambio politico-mafioso. Tra le 130 persone finite in carcere e ai domiciliari ci sono anche Carmen Lorusso, consigliera eletta con il centrodestra e poi passata nella maggioranza di centrosinistra; e suo marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. Le indagini hanno spinto il Viminale a inviare a Bari una commissione ministeriale per accertare l’esistenza di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale. I Palermiti avevano manifestato ai Parisi perplessità sulla candidatura della cognata del boss, e i timori che la donna potesse rivelare dettagli sulle attività dei clan agli inquirenti.

La passeggiata in via Argiro, la cena a Polignano, l’abbraccio e il bacio: le foto di Olivieri col nipote di Savinuccio

Tra le carte della maxi inchiesta spuntano anche alcune foto scattate dagli inquirenti in cui Olivieri è ritratto con i suoi procacciatori di voti. Tra questi in particolare Tommaso Lovreglio. I due sono stati fotografati insieme in via Argiro, ma anche a cena in un noto ristorante di Polignano. A pagare il conto in questo caso è stato il nipote di Savinuccio. All’uscita dal locale i due si sono abbracciati, Olivieri poi ha mandato alcuni baci con le dita prima di allontanarsi a bordo di un’Audi A7 con lo stemma di un consolato.

Voto di scambio, l’inchiesta si allarga: l’assessora Maurodinoia e gli incontri con il nipote di Savinuccio

Tommaso Lovreglio, nipote di Savinuccio, ha raccontato di aver incontrato più volte Anita Maurodinoia, assessora ai Trasporti della Regione Puglia, insieme al marito Sandro Catalado, di aver preso con loro un caffè e di aver ricevuto anche i saluti per suo padre, Battista Lovreglio, elemento di spicco del clan Parisi.

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Vito Lorusso e l’accordo con i Parisi: cure mediche gratis in cambio di voti per la figlia Maria Carmen

Risponde di concorso in scambio di voti politico-mafioso anche Vito Lorusso, l’ex primario di Oncologia medica dell’Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, arrestato lo scorso 12 luglio con le accuse di concussione, peculato, truffa e accesso abusivo al sistema informatico sanitario per aver chiesto soldi ad alcuni pazienti per accedere a prestazioni garantite dal Sistema sanitario nazionale, per abbreviare i tempi delle liste d’attesa o per facilitare dei ricoveri in ospedale. È il padre di Maria Carmen Lorusso, la consigliera comunale finita ai domiciliari e moglie di Giacomo Olivieri. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Dia, Il medico “al fine di ottenere voti per la figlia” avrebbe preso accordi con Massimo Parisi, fratello di Savinuccio, per prendere in cura il nipote dello storico capoclan barese, poi deceduto.