Da pentita a senzatetto, la zia: “Ti ammazzeranno”. Sofia: “Fatemi prima rivedere i miei figli”

La storia di Sofia, la 25enne di Corato passata da essere una collaboratrice di giustizia ad essere una senzatetto, del suo compagno Mohamed e del cane Willy ha fatto il giro d’Italia e ha colpito la nostra community. Ci sono stati sviluppi importanti dopo il primo servizio. L’ex di Sofia si è fatta avanti e ha contattato la 25enne. “Mi ha chiamato dicendo che prenderà seri provvedimenti per quello che ho raccontato, si è arrabbiato tantissimo. Io ho detto solo la verità, anzi avrei dovuto farlo molto prima – spiega Sofia -. Chi lo ha fatto giudice, chi lo ha autorizzato a non farmi sentire più i miei figli?”.

Sofia e Mohamed rischiano la vita ogni giorno. “Sono consapevole e cosciente dei pericoli che stiamo correndo – continua Sofia -. Mia madre è in carcere per colpa mia, le chiesi di trasferire droga da una parte all’altra e ora deve scontare 6 anni. Si trova a Foggia, sta patendo di tutto e di più. Le hanno anche cercato di tagliarle la gola. Mi vergogno per questo, è tutta colpa mia. Mia zia ha detto che la prossima potrei essere io. Se la mafia ce l’ha con me, voglio dire che io non ho fatto nulla. Ero solo la moglie di un uomo importante, mi sono fatta solo a pezzi per i miei figli. Se sono arrabbiati, se vogliono uccidermi, fatemi almeno rivedere i miei figli e poi uccidetemi. Sto chiedendo solo aiuto per sistemare loro”.

Grazie a Veronica, che si è subito attivata alla ricerca di un lavoro, Sofia ha fissato un colloquio e anche per Mohamed ci sarebbero opportunità all’orizzonte. Sofia ha iniziato a prendere la terapia per controllare la sua ansia, qualcuno gli ha portato da mangiare e i due si sono comprati anche alcuni vestiti. Un passo alla volta, piccoli, per dare una svolta alle loro vite. Ovviamente noi abbiamo accolto la denuncia di Sofia, ma chiunque voglia dare un’altra versione dei fatti o raccontarci qualcosa in più può sempre farlo al 3488966969 o su [email protected].

Soccorso bagnato e infreddolito, senzatetto muore in ospedale: Foggia piange il 60enne Modesto

Modesto, un uomo senza fissa dimora di circa 60 anni, è morto al policlinico Riuniti di Foggia dopo essere stato soccorso nei giorni scorsi dagli operatori sanitari del 118 perché trovato infreddolito e zuppo nei pressi della stazione ferroviaria. Ne danno notizia i volontari ‘Fratelli della Stazione’ che – evidenziano – hanno sempre cercato di “aiutare Modesto ma lui non voleva essere accolto al dormitorio, al b&b o dal pronto intervento sociale”.

“Modesto – scrivono i volontari sui social – era un volto noto dalle parti della stazione di Foggia. Da giorni non si vedeva in giro e, soprattutto i volontari dei Fratelli della Stazione si sono attivati per ritrovarlo e conoscere le sue difficili condizioni di salute. Una parte della sua vita trascorsa in stazione da quelle parti divenute ormai la sua casa. Come le panchine sul viale, dove da mattina a sera trascorreva le sue giornate piegate dal peso di qualcosa che lo aveva bloccato. Incapace di rialzarsi”. “Ci abbiamo provato, forse tanto, forse non abbastanza. Modesto sereno. Modesto che ride. Modesto che cammina verso la sua nuova luce. Noi – concludono – lo vogliamo credere e sperare”.