Bari, officina abusiva e discarica di rifiuti a Palese. Scattano multe e sequestri: nei guai titolare 60enne

Un’officina di meccatronica abusiva, in piena attività ma senza autorizzazioni, è stata scoperta dagli agenti della Polizia locale a Palese. Durante alcuni controlli, gli agenti  hanno individuato l’esercizio di autoriparazione privo di qualsiasi autorizzazione.

In un’area esterna, il titolare ultra 60enne ha depositato nel corso tempo in maniera incontrollata rifiuti speciali pericolosi e non. Tra questi pezzi metallici fuori uso, materiale ferroso, cisterne con olio esausto, filtri olio di autoveicoli da smaltire, batterie esauste.

Per questo è stato segnalato all’autorità giudiziaria per il reato previsto e punito dai relativi articoli Testo Unico Ambientale, mentre l’area è stata sottoposta a sequestro giudiziario. A carico dell’autoriparatore elevate anche una serie di violazioni che prevedono sanzioni pecuniarie amministrative: registro di carico e scarico dei rifiuti incompleto (l’ultima registrazione risaliva al 2023) per circa 2mila euro; esercizio dell’attività senza Scia e iscrizione al Registro delle Imprese Artigiane con una sanzione di 5.164 euro; mancata comunicazione al Comune per l’attività insalubre con emissione di fumi con sanzione da 500 a 2.500 euro.

A carico dei proprietari dei veicoli presenti in officina è stata contestata una sanzione pecuniaria pari a 86 euro ciascuno in quanto si avvalevano per la riparazione del proprio veicolo di una impresa non iscritta nell’apposito Registro. Sequestrata anche tutta l’attrezzatura utilizzata e presente nell’officina, per la quale è prevista la confisca dopo l’iter amministrativo previsto dalla legge.

Fatture false, riciclaggio e associazione a delinquere. Blitz a Bari: 15 misure cautelari e sequestri per 10 milioni

La guardia di Finanza e i Carabinieri hanno effettuato alle prime luci dell’alba un blitz con l’esecuzione di 15 misure cautelari personali. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio.

Sono stati eseguiti sequestri per complessivi 10 milioni di euro. Numerose le perquisizioni nei confronti dei soggetti coinvolti. Ulteriori particolari saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10.30, a Palazzo di Giustizia, alla presenza del procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi.

Estorsioni e droga, maxi operazione all’alba contro la mafia garganica: arresti e sequestri

Maxi operazione all’alba contro la mafia garganica. Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo numerosi arresti e ingenti sequestri a Foggia e in altre località in tutto il paese. L’operazione è stata definita “Mari e Monti” e l’indagine è diretta dalla Dda di Bari, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia. Le accuse sono di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni e altro.

Fatture inesistenti per 52 milioni, sequestri a 20 imprenditori: blitz della Finanza anche in Puglia

Sequestro preventivo per un valore di oltre 15,5 milioni di euro (fra cui auto di lusso come Ferrari) e divieto di esercitare attività di direzione per 20 imprenditori – del settore della produzione e commercio, al dettaglio e all’ingrosso, di pane, pasticceria e generi alimentari – operanti nelle province di Potenza, Foggia e Barletta-Andria-Trani. Li ha eseguiti oggi la Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, cominciata dall’individuazione, in Basilicata, di tre società che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 52 milioni di euro.

Le società, però, erano “totalmente prive di personale, mezzi e qualsivoglia capacità imprenditoriale” ma, dal 2019 al 2022, hanno fornito servizi e cessione di beni a 18 aziende pugliesi. Il sistema ha prodotto “una ingente frode all’Iva e alle imposte sui redditi”. Le società emittenti – secondo l’accusa – hanno “puntualmente e sistematicamente disatteso tutti gli obblighi derivanti dalla vigente normativa tributaria” ed erano prive anche di un conto corrente. Le imprese “che hanno ricevuto i documenti fittizi hanno giustificato i relativi pagamenti con imprecisate compensazioni, facendo anche ricorso allo strumento del ‘baratto'”. In tal modo, si è registrato “un complessivo e indebito risparmio d’imposta, tra Iva e Ires, di oltre 15,5 milioni di euro”. Il sequestro preventivo per equivalente riguarda beni immobili, autoveicoli (tra cui Ferrari, Range Rover, Mercedes e Alfa Romeo) e rapporto finanziari.