Scende dalla bici, cerca di portare via una bimba di 2 anni e viene fermato dai passanti: arrestato 35enne a Bari

Nel pomeriggio di giovedì 2 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Bari Carrassi hanno tratto in arresto nella flagranza di reato un 35enne barese, già noto alle Forze dell’Ordine per reati contro la persona e il patrimonio, resosi responsabile, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, di aver tentato il sequestro di una bambina di 2 anni.

In particolare i militari, impegnati nel servizio di “Carabiniere di Quartiere” in Via dei Mille, venivano allertati dalle urla di una donna, che indicava un uomo in fuga a bordo di una bicicletta. Dopo un breve inseguimento, gli operanti riuscivano a bloccare l’individuo, per poi procedere alla ricostruzione dell’accaduto. La vittima, ancora in stato di agitazione, raccontava che mentre stava passeggiando in via Michele de Napoli portando con sé la figlia di 2 anni, veniva raggiunta da un uomo a bordo di una bici, il quale, dopo esserne sceso repentinamente, afferrava la bambina per un braccio tentando di allontanarsi, per desistere dall’intento dopo l’arrivo di alcuni passanti che lo mettevano in fuga.

I racconti particolareggiati della giovane madre e dei testimoni hanno quindi consentito di ricostruire minuziosamente le delicatissime e concitate fasi, di acquisire un solido quadro probatorio da fornire al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bari e di arrestare l’uomo. L’arresto è stato successivamente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari.

I genitori della piccola, di 40 e 28 anni, hanno potuto subito riabbracciare la figlia che non ha avuto necessità di ricorrere alle cure dei sanitari.

Andria, titolare di un’agenzia di scommesse sequestrato e rapinato: ladri in fuga con 10mila euro

Un uomo di circa 50 anni, titolare di una agenzia per scommesse ad Andria, è stato rapinato questa mattina mentre stava per raggiungere un istituto di credito della città per versare l’incasso della sua attività.

Secondo quanto emerso, l’uomo sarebbe stato accerchiato da almeno tre persone con il volto coperto che lo avrebbero incappucciato e costretto a salire a bordo della loro auto per poi lasciarlo nelle campagne alla periferia della cittadina.

Il bottino della rapina sarebbe di circa 10mila euro. L’uomo non è ferito ma è sotto shock. Indaga la polizia che sta ascoltando il 50enne per la formalizzazione della denuncia.

Blitz dei Nas nel Brindisino, sequestrati cibi e ristoranti per 1,8 milioni: segnalate 16 persone. Chiude locale a Ostuni

Ammonta a oltre 1,8 milioni di euro il valore degli alimenti e delle strutture per la ristorazione sequestrati dai carabinieri del Nas in provincia di Brindisi durante il recente periodo festivo. Sono stati eseguiti complessivamente 73 controlli, dai quali sono emerse 32 situazioni di non conformità (oltre il 40%), e sono state accertate 32 violazioni di carattere amministrativo.

Sedici persone, tra titolari e gestori di attività commerciali, sono segnalati alle autorità amministrative. Elevate sanzioni per un valore totale di oltre 45mila euro.
In particolare, in un ristorante di Ostuni i militari hanno bloccato la distribuzione 150 chili di alimenti (carne, prodotti ittici e preparati gastronomici) privi di rintracciabilità. Con un successivo provvedimento il direttore del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione ha disposto la chiusura immediata della stessa attività per gravi carenze igienico-sanitarie.

In altre attività della provincia di Brindisi, tra pasticcerie e pescherie, sono stati sequestrati 55 chili di prodotti ittici e 45 di prodotti dolciari per mancanza di tracciabilità, ed è stata disposta la sospensione di un esercizio di somministrazione, preparazione e vendita di panettoni e biscotti senza glutine, la cui attività era stata avviata in assenza di Scia sanitaria. Il personale, inoltre, non aveva seguito alcun corso di formazione.

Bari, neonato di un mese trovato morto a Poggiofranco: sequestrata la culla termica. Disposta l’autopsia

È stata sequestrata la culla termica in cui, questa mattina, è stato ritrovato il corpo senza vita di un neonato di sesso maschile e di un mese che si trova accanto alla chiesa di san Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco a Bari. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura e permetterà di svolgere accertamenti sul corretto funzionamento del sistema di allarme collegato alla culla. Infatti se un peso viene inserito al suo interno, in automatico scattano la ventilazione e la chiamata al cellulare del parroco, don Antonio Ruccia. Il sacerdote, che si trova a Roma, ha però riferito di non aver ricevuto chiamate di allarme e che il suo telefonino non ha emesso nessuno squillo.

Le indagini vanno avanti con l’obiettivo di ricostruire quanto accaduto e per definire cosa non ha funzionato nel sistema di soccorso. La Procura di Bari, che ha aperto una inchiesta contro ignoti per abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte, ha disposto l’autopsia ma non ha ancora conferito l’incarico al professor Biagio Solarino, dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Gli esami autoptici, che saranno svolti nei prossimi giorni, serviranno a chiarire cause e tempo del decesso. Al momento non ci sono chiari ed evidenti segni di violenza sul corpo del bambino. Nella culla non sono stati trovati riferimenti, biglietti ed effetti personali del piccolo.

Bari, oltre 800 chili di fuochi d’artificio illegali stoccati in depositi privati. Blitz della Finanza: sequestro e 2 indagati

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, nell’ambito del contrasto agli illeciti in materia di detenzione e vendita di fuochi d’artificio, nei giorni scorsi hanno sequestrato 800 chili di articoli pirotecnici (circa 500mila pezzi) detenuti in violazione della normativa in materia di autorizzazioni per la sicura e corretta detenzione e commercializzazione.

In particolare, i militari del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari, coadiuvati dai colleghi della Tenenza di Putignano, sotto la direzione del I Gruppo Bari, hanno eseguito perquisizioni locali presso due depositi privati, trovando oltre 100 confezionamenti di artifici pirici di IV e V categoria, illecitamente detenuti in assenza delle necessarie licenze, pronti per essere commercializzati con “concreti e seri rischi per la sicurezza pubblica e l’incolumità dei consumatori”.

L’intervento delle Fiamme Gialle ha permesso di intercettare due persone che sarebbero state intente a scaricare due furgoni contenenti numerosi cartoni di materiale pirotecnico. Secondo le accuse, i fuochi sarebbero stati stoccati in depositi privati di pertinenza di civili abitazioni. La contestuale perquisizione dei locali avrebbe permesso di rinvenire ulteriori artifici pirici illecitamente detenuti. Le due persone inoltre non avrebbero esibito alcuna documentazione fiscale e di origine tale da suffragare la lecita provenienza dei prodotti pirotecnici.

 

Bari, giocattoli e capi d’abbigliamento contraffatti. Blitz della Finanza nel porto: sequestrati 60mila pezzi

Blitz della Guardia di Finanza nel porto di Bari. I finanzieri del II Gruppo Bari hanno sequestrato borse, giocattoli, calzature e accessori con marchi contraffatti, riproduzioni non autorizzate di modelli registrati durante alcuni controlli. I prodotti, presumibilmente di origine cinese, erano contenuti in container provenienti dalla Grecia.

All’interno di uno di questi sono stati scoperti oltre 51 mila giocattoli contraffatti, recanti i loghi di Marvel, Disney, Pokemon, Nintendo, Hello Kitty e Paw Patrol, quelli più richiesti dai bambini e ragazzi, soprattutto in occasione delle feste natalizie: i giochi sono risultati pericolosi e non conformi agli standard di sicurezza imposti dalle norme comunitarie e nazionali. In altri due container, anch’essi provenienti dalla penisola ellenica, sono stati rinvenuti oltre 9 mila accessori di abbigliamento di vario tipo contraffatti (tra cui altre 4 mila borse) riconducibili a modelli di marchi come Louis Vuitton, Dior, Jeep e Michael Kors.

Tutta la merce è stata sequestrata e sottoposta a perizia dai tecnici delle aziende titolari dei marchi, i quali hanno confermato la contraffazione dei prodotti e dei segni distintivi, tutelati dai diritti di proprietà intellettuale.

Bari, blitz della Finanza al Porto: sequestrati oltre 80mila capi contraffatti provenienti da Turchia e Grecia

I finanzieri del II Gruppo Bari, con la collaborazione di personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno sottoposto a sequestro circa 80mila prodotti, tra capi di abbigliamento, borse, calzature, accessori, profumi, confezioni, etichette e certificati, riportanti marchi contraffatti e riproduzioni non autorizzate di modelli registrati. I controlli sono stati eseguiti all’esito di una mirata analisi di rischio sui flussi commerciali e sulla merce in ingresso nel territorio nazionale.

In particolare, l’analisi è stata condotta incrociando i dati relativi alle rotte commerciali, alle tipologie di trasporto, alla coerenza tra la merce dichiarata e le ditte speditrici nonché destinatarie, con le informazioni presenti nelle banche dati. In un container in arrivo dalla Turchia sono stati rinvenuti oltre 70 mila articoli recanti i loghi dei più noti marchi internazionali (Adidas, Dior, Gucci, Nike, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Tommy Hilfiger, Chanel, Burberry, Goyard Saint Honoré, Balenciaga, MCM, Chloé, Calvin Klein, Moncler, Off-White, Stone Island, Dsquared2, Under Armour, Lacoste, Prada), pronti per essere immessi sul mercato.

Per eludere i controlli, la merce era stata nascosta nel container con un carico di copertura costituito da circa 40mila indumenti di vario genere, privi di marchi o segni distintivi, anche questi sottoposti a sequestro e già devoluti a numerosi enti caritatevoli per la consegna a persone svantaggiate. Oltre al prezzo, sui cartellini era stato apposto un codice QR che, una volta scansionato, rimandava ai siti ufficiali dei noti brand, potendo indurre in inganno anche i consumatori più esperti. In un altro container proveniente dalla Grecia, sono state trovate, inoltre, oltre 8 mila calzature riconducibili a modelli dei noti marchi internazionali Skechers, New Balance e Converse, risultate contraffatte. Viene contestato il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci.

Foggia, 15enne sequestrato e minacciato dalla famiglia della fidanzatina neomamma: altri 3 arresti

Altre tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Foggia per il rapimento e il pestaggio avvenuto il 28 novembre scorso di un 15enne che fu prelevato da casa, minacciato di morte e picchiato da parenti della sua fidanzata coetanea da poco diventata mamma. Secondo quanto accertato, lo scopo era di impedire al giovane padre il riconoscimento del neonato per tenere il piccolo in famiglia.

Il 5 dicembre scorso erano già stati arrestati in flagranza il padre e il fratello della ragazza, di 51 e 23 anni. I nuovi arresti, eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare per sequestro di persona, riguardano tre giovani di 25, 27 e 21 anni. Tutti i protagonisti della vicenda sono romeni e residenti a Foggia.

Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell’arma, che hanno operato sotto la direzione della procura di Foggia, la sera del 28 novembre scorso gli indagati hanno fatto irruzione, armati in casa del quindicenne, a Rignano Scalo di Foggia, dove avrebbero sequestrato e rapito il ragazzo. Il giorno dopo due dei presunti rapitori riportarono il ragazzo ai genitori. La giovane mamma, dopo un periodo di affido alla famiglia del 15enne – stando a quanto riferito dall’avvocato Gianluca Pignataro legale degli indagati – si trova ora in casa di una sorella maggiorenne con il proprio figlio neonato, riconosciuto dal padre 15enne.

L’aggressione, stando alla ricostruzione, avvenne con tre pistole, alcuni coltelli, una scimitarra e due mitragliatrici. I genitori del 15enne furono presi a calci e pugni e oggetto di minacce di morte. Il 15enne fu chiuso nel portabagagli dell’auto e portato in campagna dove fu picchiato fino alla riconsegna ai carabinieri. La ragazza evitò l’aggressione dei parenti rifugiandosi in un’abitazione vicina. Lo stesso giorno i carabinieri supportati dallo Squadrone eliportato carabinieri cacciatori ‘Puglia’, nel corso delle indagini sequestrarono a Borgo Incoronata in casa di un indagato circa 1 kg di cocaina, pistole a salve e munizioni per fucile.