Abbiamo deciso di cambiare atteggiamento con Samir, cercando di essere più disponibili e di aiutarlo un’altra volta, anche se è davvero difficile a volte mantenere la calma. Samir ci ha accusato di avergli rovinato la vita, continua a non sapere dove dormire, ma la speranza è l’ultima a morire.
Continue readingSesso per curare il papilloma virus, ascoltata dirigente medica: “Chiesi spiegazioni a Miniello mi diede dell’ignorante”
“Dopo aver saputo che a mia nipote era stata proposta la terapia del sesso per curare un presunto tumore al collo dell’utero, chiamai immediatamente il ginecologo Giovani Miniello e gli chiesi spiegazioni. Gli dissi che questa terapia che aveva proposto era inverosimile. Mi rispose che ero un’ignorante e che dovevo aggiornarmi alle linee guida moderne”.
Così, in tribunale a Bari, una dirigente medica ascoltata come testimone nel processo a carico di Giovanni Miniello, il ginecologo barese imputato per violenza sessuale (tentata e consumata) e lesioni personali su 20 sue pazienti, 19 delle quali costituitesi parte civile. Alle sue pazienti, secondo l’accusa, avrebbe proposto di avere dei rapporti sessuali con lui per curare il papilloma virus ed eventuali tumori all’utero.
La dirigente medica ascoltata ieri è la zia di una delle presunte vittime. “Mia nipote era affetta da papilloma virus e quindi decise di consultarsi con il dottor Miniello, ritenuto un esperto del settore. Si recò in visita da lui più volte, sempre accompagnata, all’ultima andò da sola e Miniello, dopo una visita scrupolosa, evidenziò delle lesioni al collo dell’utero ascrivibili a lesioni tumorali”. A quel punto, secondo il racconto della testimone, sarebbe stata proposta la terapia del sesso.
Il caso di Miniello divenne di dominio pubblico a novembre 2021, dopo la pubblicazione di due servizi telefonici della trasmissione ‘Le Iene’ di Italia Uno. La prossima udienza del processo si terrà il 20 febbraio.
Università Bari, sesso per superare gli esami: il professore Volpe condannato a 5 anni
Il Tribunale di Bari ha condannato il docente di diritto civile dell’Università di Bari Fabrizio Volpe alla pena di 5 anni di reclusione per induzione indebita.
Questo è l’esito del processo di primo grado nei confronti del docente accusato di aver chiesto ad una studentessa prestazioni sessuali in cambio del superamento degli esami.
Per il docente la Procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Il professor Volpe, assistito dagli avvocati Elio Addante e Angelo Loizzi, ha sempre respinto le accuse.
Al termine dell’udienza la difesa si è detta “soddisfatta” dell’esito della sentenza eperché “l’impianto accusatorio è stato fortemente ridimensionato”, annunciando allo stesso tempo che dopo il deposito delle motivazioni, tra 90 giorni, impugnerà la sentenza.
Una delle due presunte vittime non si è mai costituita parte civile, l’altra ha revocato la costituzione: unica parte civile è l’Università di Bari nei confronti della quale sarà quantificato in sede civile il risarcimento dei danni.
Malena dice addio al mondo del porno: “Vorrei riacquistare la mia purezza. Ora posso stare 10 vite senza sesso”
“Tornare vergine è impossibile ma se potessi cambiare pelle, tornare indietro, farei esattamente il contrario di quello che ho fatto fino ad avere la sensazione di non essere mai stata toccata da nessuno”. Questo è il succo del discorso di Filomena Mastromarino, in arte Malena, nell’intervista trasmessa nelle scorse ore su Rai 2 nel programma “Storie di donna al bivio” condotto da Monica Setta. Nelle passate settimane sono state rilasciate alcune anticipazioni che hanno suscitato parecchio clamore, dove la stessa Malena confermava l’addio al mondo del porno.
“Per un momento intorno ai 17 anni ho pensato anche di diventare suora – le sue parole -. Ora penso che potrei restare altre dieci vite senza fare sesso. Se io potessi, per questo 2025 chiederei di riacquistare la mia purezza. Non pensavo che penetrasse così dentro la mia persona; pensavo che rimanesse soltanto lavoro in realtà il sesso è una cosa molto delicata, molto intima. Per una donna le difficoltà ci sono, come quella di rapportarsi a un uomo o di diventare mamma. A 33 anni ero legata sentimentalmente ad un uomo sposato con figli. Io ero l’altra, l’amante, pensavo che questo mi potesse andar bene. Ma soltanto dopo mi sono resa conto che forse era quella vita, che mi stava stretta, ad avermi spinta verso il porno. È stata una sorta di sfida, una forma di trasgressione, di ribellione: Non posso essere tua quindi posso essere di tutti. Gabriele (il cugino e il braccio destro di Rocco Siffredi, ndr) mi ha spiegato che la mia vita sarebbe cambiata, che avrei detto addio alla mia privacy e che sarei diventata una star. Nemmeno io immaginavo tutto quel clamore. Era la prima volta che posavo nuda davanti alla telecamera. Non stata messa subito a fare scene molto spinte, è stato un crescendo”.
“Mamma non mi ha mai giudicata – ha concluso -. Tutti si sono proclamati amici ma nessuno si è accorto che Malena correva più veloce della luce, era consumata. Ora è più di un anno che non metto piede sui set porno, le luci, le paillettes piacciono a tutti, però c’era qualcosa che mi mancava. Ho deciso dire basta al porno. Malena mi ha dato tanto ma mi ha anche tolto tanto”.
Prostituzione minorile, soldi a 17enne in cambio di sesso: 39enne professore di religione a processo a Trani
La Procura di Bari ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per il professore 39enne di religione di Trani accusato di prostituzione minorile. Secondo l’accusa avrebbe dato alcune somme di denaro ad un 17enne in cambio di prestazioni di natura sessuale. L’uomo si trova da agosto ai domiciliari. I due si sarebbero conosciuti sui social per poi iniziare una breve frequentazione. Il 39enne si è difeso dicendo di essere stato vittima di richieste di denaro da parte di un gruppo di ragazzini.
Sesso per curare il papilloma virus, una vittima del ginecologo Miniello in aula: “Non capivo se fosse vero”
“Quando Miniello mi ha proposto la terapia del sesso non riuscivo a capire se fosse vera o meno. Per un attimo, nei giorni successivi, mi ha sfiorato il pensiero di considerare la proposta, ma poi ho iniziato a riflettere”. Così ieri, in aula a Bari, una delle presunte vittime del ginecologo barese Giovanni Miniello, il medico 71enne a processo per violenza sessuale (tentata e consumata) e lesioni personali su 20 sue pazienti (19 delle quali costituite parte civile) che hanno lamentato di aver subito manovre non convenzionali nel corso di visite ginecologiche.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe anche proposto ad alcune pazienti di avere rapporti sessuali con lui per curare il papilloma virus e prevenire il tumore dell’utero. La paziente ascoltata in aula – che è assistita dall’avvocato Roberto Loizzo – ha raccontato di essersi rivolta a Miniello, suo ginecologo già da diversi anni, per curare il papilloma virus nel febbraio del 2019.
In quell’occasione il medico le avrebbe proposto di avere un rapporto sessuale con lui per guarire. “Mi disse – ha aggiunto la donna, oggi 31enne – di potermi curare” con un rapporto sessuale e “che avrebbe potuto debellare l’Hpv per sempre dal mio organismo. Poi mi ha mostrato degli screenshot di messaggi che gli avevano mandato altre sue pazienti” che il medico sosteneva di aver curato così.
“Mi disse – ha sostenuto – che quelle erano tutte pazienti che aveva curato con un rapporto non protetto”. Dopo quella visita la donna decise di cambiare ginecologo. “Circa una settimana dopo quella visita – ha rivelato – mi rivolsi al Telefono rosa, spiegando quello che mi era successo e chiedendo se quelle pratiche fossero denunciabili. Mi risposero di sì”. La paziente denunciò Miniello nel settembre 2019, due anni prima dei servizi televisivi de ‘Le Iene’ che fecero diventare il caso di dominio pubblico. La donna che è stata ascoltata ieri durante il processo non era tra quelle che furono sentite nel corso dell’incidente probatorio, perché sia il gip, che il Tribunale del Riesame e la Cassazione hanno ritenuto che la sua querela fosse tardiva. La Procura, invece, l’ha individuata tra le presunte parti offese e lei si è costituita parte civile.
ESCLUSIVO – Fa sesso coi ragazzini, condannata una maestra: tutta la verità di Zia Martina (2)
Ecco la seconda parte dell’intervista esclusiva fatta a Zia Martina in cui la maestra racconta tutta la sua verità.
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Torniamo ad occuparci della storia di Zia Martina, condannata dal Tribunale di Bari in primo grado a 7 anni e 3 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 75mila euro e al risarcimento delle parte civili, con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e di corruzione di minorenne. Siamo stati i primi a denunciare il caso quando all’epoca nessuno se ne occupava e ora vi proponiamo la prima parte dell’intervista esclusiva.
Continue readingLa maestra fa sesso coi ragazzini, ecco chi è zia Martina: “Non sono colpevole condanna ingiusta”
Siamo stati i primi ad occuparci della vicenda, dopo la condanna abbiamo chiesto un’intervista a Zia Martina e tra qualche giorno la intervisteremo di persona. L’abbiamo già sentita telefonicamente per chiarire alcuni delicati punti della vicenda.
Continue readingBari, sesso o denaro per superare l’esame: il professore Fabrizio Volpe rischia 6 anni
La Procura di Bari ha chiesto una condanna di 6 anni di reclusione per il professore Fabrizio Volpe, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari imputato con l’accusa di tentata concussione e violenza sessuale ai danni di una studentessa nel 2014. Il professore avrebbe infatti chiesto rapporti sessuali o somme di denaro in cambio del superamento degli esami.
La studentessa a giudizio come persona offesa ha deciso di ritirare la sua costituzione di parte civile, l’altra presunta vittima ha scelto di non costituirsi. In concomitanza con l’avvio delle indagini l’Università, costituita parte civile nel processo, aveva sospeso il docente, rientrato in servizio dopo aver vinto il ricorso dinanzi al Tar. Si tornerà in aula il 26 settembre.