Sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù: arrestato 49enne rumeno al porto di Bari

Venerdì scorso, a Bari, la Polizia di Stato ha arrestato un 49enne cittadino rumeno, raggiunto da sentenza della Corte di Assise di Perugia, divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù o in servitù, nonché allo sfruttamento della prostituzione ed alla violenza sessuale aggravata, per fatti commessi dal febbraio 2005 al settembre 2006.

In particolare l’arrestato, giunto nella mattinata di venerdì presso lo Scalo Marittimo di Bari a bordo di motonave proveniente dal porto albanese di Durazzo, è apparso ai varchi di ingresso nervoso al punto da insospettire il poliziotto impegnato nelle verifiche documentali; il successivo riscontro ha permesso di accertare la sussistenza di due provvedimenti restrittivi a suo carico:

– il primo emesso a seguito di sentenza della Corte di Assise di Perugia, in data 29.04.2010 e divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù o in servitù, nonché allo sfruttamento della prostituzione ed alla violenza sessuale aggravata, per fatti commessi dal febbraio 2005 al settembre 2006;

– Il secondo emesso a seguito di sentenza del Tribunale di Perugia del 20.09.2010, divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di rapina in concorso.

Entrambi sono confluiti in un unico provvedimento di cumulo pena disposto dall’Ufficio Esecuzioni presso il Tribunale di Perugia in data 10.09.2014, che condanna l’uomo ad una pena residua di 14 anni, 11 mesi e 27 giorni di reclusione, nonché ad una multa di euro 1.032,00.

Al termine delle formalità di rito, il 49enne è stato associato presso la Casa Circondariale di Bari.

Droga venduta in chat, sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione: 8 arresti tra Cassano e Santeramo

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno e dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari e con il supporto dei reparti competenti per territorio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 indagati (7 in carcere, 1 ai domiciliari ed 1 destinatario del divieto di dimora nei Comuni di Cassano delle Murge e Santeramo in Colle), emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti indagati ritenuti dediti allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, minaccia, estorsione, sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte nel periodo da aprile 2022 a novembre 2023 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dai soggetti nella vendita della droga commissionata anche da consumatori provenienti dai Comuni limitrofi.

L’indagine trae origine da due denunce – querele da parte di una donna, vittima di minacce, sequestro di persona a scopo di estorsione, sfruttamento della prostituzione. Nel corso delle indagini, oltre alle attività tecniche di intercettazione, sono stati effettuati numerosi servizi di osservazione da parte di personale nelle aree interessate dagli eventi criminosi, dove veniva riscontrata una cospicua presenza di soggetti consumatori di droghe di ogni genere ed in particolare cocaina e marijuana.

Attraverso l’ulteriore azione investigativa è stato possibile accertare la presenza sul territorio di numerosi soggetti che, in concorso tra loro, ma senza un vincolo associativo, avevano posto in essere una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti. La droga richiesta e poi ceduta, veniva chiamata con nomi convenzionali ed è stato possibile altresì documentare come l’attività di spaccio si svolgesse in forma “itinerante”, con una vera e propria “pubblicità” dello stupefacente tramite applicazioni di messaggistica istantanea.

Gli acquirenti venivano informati del “menu” disponibile, del prezzario al grammo delle dosi in base al tipo di droga e della possibilità di accedere al servizio di “consegna a domicilio h24”. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei soggetti.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

L’operazione odierna testimonia ancora una volta la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri al delicato fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, evidenziando il ruolo delle Istituzioni quale punto di riferimento per un’efficace azione di contrasto al fenomeno criminale.

Terlizzi, prostituzione nel camper sulla sp231: sequestro d’urgenza. Deferiti due uomini e una donna

Favorivano e sfruttavano la prostituzione sulla provinciale 231 nel territorio di Terlizzi. Con queste accuse, a vario titolo, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria un 47enne di Turi, una donna latinoamericana di 36 anni e un 50enne barese. La Polizia Locale di Terlizzi ha poi eseguiti il sequestro preventivo giudiziario d’urgenza del camper adibito ad alcova per gli incontri tra i clienti e le prostitute.

Tutte le operazioni di Polizia Giudiziaria sono state coordinate dal magistrato di turno presso la Procura di Trani. “Il lavoro incessante della Polizia Locale di Terlizzi per rendere decoroso il territorio di Terlizzi sulla provinciale 231 – spiega il comandante Antonio Modugno – continuerà senza alcun indugio”.

Appena un mese fa, a un uomo di 68 anni, accusato di accompagnare e riprendere da Mola a Terlizzi alcune donne a prostituirsi, erano stati concessi gli arresti domiciliari dopo l’arresto in flagranza. All’anziano erano stati sequestrati il cellulare e l’auto.

“Lover Boy”, schiave romene del sesso sulla provinciale Adelfia-Rutigliano: Polizia arresta 20 persone nel Barese

Lo abbiamo denunciato decine di volte e pur sapendo alcuni particolari non abbiamo potuto rivelarli per non compromettere la lunga operazione che trova oggi compimento con un’ordinanza di custodia cautelare e ai domiciliari all’indirizzo di 20 persone. Le misure sono state eseguite alle prime luci dell’alba dalla Polizia ed emesse dalla Sezione G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Ad agosto scorso ci eravamo trovati per caso in un’attività della Squadra Mobile di Bari sulla provinciale che collega Adelfia a Rurigliano, ribattezzata “la strada del sesso”. Gli agenti avevano caricato in auto una giovane donna terrorizzata, che aveva iniziato a raccontare dello sfruttamento subito, in seguito a un’aggressione subita sul luogo in cui era stata costretta a prostituirsi.

In attesa di conoscere i particolari della minuziosa attività investigativa, vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di 20 persone, indagate del reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e allo sfruttamento della prostituzione – unitamente al compimento di altri delitti contro la persona – in danno di giovani donne provenienti dalla Romania, secondo uno schema noto con l’espressione “Lover Boy”.