Rifiuti abbandonati a Noicattaro, luridi beccati dalle telecamere. Il Sindaco: “Spettacolo indecoroso chi sbaglia paga”

“Cassette di plastica e buste colme di rifiuti abbandonate nei pressi del Parco Comunale o, senza alcuna remora, nel pieno centro storico. Le telecamere hanno immortalato, ancora una volta, uno spettacolo indecoroso. Nessuna via di fuga per i responsabili: identificati tramite le targhe delle auto e ripresi in volto, sono stati sanzionati dalla Polizia Locale”.

Inizia così il post di denuncia pubblicato sui social da Raimondo Innamorato, sindaco di Noicattaro. “Purtroppo, queste immagini non sono una novità: negli ultimi anni ne abbiamo viste fin troppe. Ma non ci stancheremo mai di fare informazione – si legge -. Il servizio quotidiano di raccolta differenziata offerto dal Comune è efficiente e molto apprezzato dai cittadini, come dimostrano le altissime percentuali registrate a Noicàttaro, che ci pongono tra i Comuni più virtuosi”.

“Inoltre, il Centro Comunale di Raccolta è attivo ogni giorno, pronto ad accogliere correttamente ogni tipo di rifiuto.Per questo, vedere ancora oggi scene del genere ci conferma che non esistono più attenuanti per chi continua a inquinare le nostre strade, i parchi e il centro storico, danneggiando l’intera comunità”, aggiunge il primo cittadino.

“Un sentito ringraziamento alla Polizia Locale e al Comandante Gregorio Filograno, che ogni giorno presidiano e monitorano il territorio, contribuendo con impegno e dedizione a questa battaglia di civiltà”, conclude Innamorato.

Polignano, appalti pilotati in cambio di sostegno elettorale: a processo l’ex sindaco Vitto. In totale 18 imputati

L’ex sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, il suo ex vice Salvatore Colella e altri 16 imputati andranno a processo con l’accusa di corruzione, turbata libertà degli incanti e subappalto illecito.

A stabilirlo la gup di Bari, Susanna De Felice, che ha rinviato a giudizio gli imputati. Vitto, arrestato nell’aprile 2022 e posto ai domiciliari, era anche presidente di Anci Puglia.

Secondo quanto sostenuto dall’accusa, nel 2021 avrebbe manipolato un appalto da 840mila euro per i lavori di riqualificazione di largo Gelso e del lungomare Domenico Modugno, favorendo il consorzio Athanor Stabile dell’imprenditore Hibro Hibroj. In cambio avrebbe ricevuto appoggio per la sua attività politica ed elettorale.

Il processo inizierà il 3 luglio davanti ai giudici della seconda sezione collegiale del Tribunale di Bari. Nell’udienza preliminare sono stati contestati complessivamente 25 capi d’imputazione per reati commessi tra il 2015 e il 2021, coinvolgendo 21 imputati.

Nel corso dell’udienza di ieri è stato ratificato il patteggiamento del geometra comunale Pasquale Teofilo, accusato di turbata libertà degli incanti e falso, e dell’imprenditore Vito Dentico, imputato per subappalto illecito e falso. È stato invece assolto con rito abbreviato il dirigente comunale Raffaele Lassandro, difeso dall’avvocato Alessandro Dello Russo dello studio Polis, che era accusato di omissione di atti d’ufficio in relazione alla gara per la riqualificazione delle aree interessate.

Mola, rubato il furgone della comunità educativa. L’appello del Sindaco: “Mezzo vitale restituitelo subito”

“Ieri sera, tra le 20:00 e le 21:00, nei pressi del mercato ittico è stato rubato il pullmino della Comunità Frontiera di Padre Giuseppe De Stefano. Un mezzo che è vitale per accompagnare le ragazze e i ragazzi nelle attività educative e sportive, dando loro l’opportunità di crescere insieme e di condividere esperienze importanti”.

Inizia così la denuncia social del sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, sui social. “A chi ha compiuto questo gesto, vorrei chiedere di fermarsi un momento e riflettere. Non è stato rubato solo un veicolo, ma qualcosa che dà a tante persone una possibilità in più”, si legge nel post.

“Vi chiedo di avere il coraggio di rimediare. Un errore non definisce una persona, ma il modo in cui si sceglie di affrontarlo sì. Mostrate rispetto per chi ogni giorno lavora per il bene degli altri. Restituite subito il mezzo – conclude il primo cittadino -. Se qualcuno ha visto qualcosa di sospetto o ha informazioni utili, vi invito a contattare subito le Forze dell’Ordine. Confido nel senso di responsabilità di tutti”.

Bitonto, fuochi d’artificio davanti alla Cattedrale. L’ira del Sindaco: “Vergognoso identificheremo i responsabili”

“Stamattina mi è stato inviato un video vergognoso: sabato scorso, in piazza Cattedrale, qualcuno ha pensato bene di festeggiare sparando fuochi d’artificio senza alcun rispetto, proprio davanti a una delle cattedrali più belle di Puglia. Non ho esitato a trasmettere il video alle autorità competenti, che stanno già indagando per identificare i responsabili”.

Inizia così il post di denuncia del sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, sui social. “Voglio però aggiungere una riflessione importante: non si tratta di un episodio isolato. È un fenomeno che sta interessando ormai diverse città e su cui anche il prefetto è già stato allertato”, si legge nel post.

“È chiaro che, pur preoccupandoci di quello che accade altrove, la nostra priorità resta Bitonto – aggiunge il primo cittadino -. Non possiamo più transigere. Non possiamo più accettare che questi episodi restino impuniti, anche dal punto di vista della repressione e dell’applicazione delle norme”.

“Siamo tutti impegnati, nessuno escluso. Non è un compito facile, né per le forze dell’ordine, né per la polizia locale, che fanno i conti ogni giorno con risorse limitate e con una sfida difficile, ma non per questo meno urgente. Festeggiare, volersi bene, si può e si deve fare. Ma senza mettere a rischio le persone e senza oltraggiare la bellezza e la storia delle nostre piazze”, conclude Ricci.

Poliziotta locale diventa cieca, Giudice “restituisce” indennità revocata: scoppia il caso politico

Questa volta vi parliamo della storia di una ex poliziotta locale diventa cieca. Il Comune di Cassano le ha riconosciuto ai tempi una indennità, poi revocata e la così la dipendente si è rivolta al Giudice. A dicembre scorso le è stata riconosciuta, condannando l’ente al pagamento relativo al periodo in cui non l’ha più percepita, ma la vicenda è diventata intanto una querelle politica, fatta di accuse e propositi di querela.

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Corruzione elettorale, violenza privata e peculato. In 9 a processo: tra loro anche l’ex sindaco di Manfredonia

Con le accuse, a vario titolo, di corruzione elettorale, violenza privata, concussione e peculato, nove persone, tra cui l’ex sindaco e l’ex assessore ai Lavori pubblici di Manfredonia (Foggia), Gianni Rotice e Angelo Salvemini, sono stati rinviati a giudizio dalla gup Rita Benigno.

Il processo inizierà il 6 maggio davanti alla sezione collegiale del tribunale di Foggia. I nove imputati sono coinvolti nell’inchiesta ‘Giù le mani’ che, attraverso cinque filoni di indagine, nel 2024 ha fatto emergere alcuni episodi illeciti in cui era coinvolta anche la pubblica amministrazione.

Rinviato a giudizio anche il fratello dell’ex sindaco Rotice, Michele, e alcuni ex dipendenti del consorzio Ase, che si occupa della gestione dei rifiuti.
Il Comune di Manfredonia e l’azienda Ase hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile. Gli indagati si dichiarano innocenti.

Determina “falsificata” per eventi estivi, assolti l’ex sindaco e segretario di Grumo. I giudici: “Il fatto non sussiste”

Nella giornata di ieri il Tribunale di Bari, nel procedimento penale a carico di Michele D’Atri e Pietro Balbino, ha pronunciato sentenza di assoluzione ex art. 530 cpv. perché il fatto non sussiste.

D’Atri e Balbino, nel predetto procedimento penale, rispettivamente all’epoca dei fatti, nel 2019, sindaco del Comune di Grumo Appula e segretario del Comune di Grumo di Appula, erano chiamati a rispondere, in concorso tra loro, del reato di falso in atto pubblico (art. 479 c.p.), in quanto, secondo il capo di imputazione elevato nei loro confronti, avrebbero falsificato la determina dirigenziale relativa alla organizzazione degli eventi estivi organizzati e previsti nel Comune di Grumo Appula.

La determina in questione avrebbe attestato falsamente l’esistenza di copertura finanziaria necessaria a garantire lo svolgimento degli eventi estivi in programma nel Comune di Grumo Appula. Il Tribunale di Bari ha ritenuto che il fatto contestato fosse del tutto insussistente. Le ragioni delle decisone del Tribunale si conosceranno tra 90 giorni. D’Atri era assistito e difeso dell’Avv. Antonio Maria La Scala, mentre Balbino dall’avvocato Filippo Bottalico.

Grumo Appula, commento su un gruppo Facebook: l’ex sindaco D’Atri assolto dall’accusa di diffamazione

L’ex sindaco di Grumo Michele D’Atri è stato assolto dall’accusa di diffamazione aggravata dalla Corte d’Appello di Bari perché il “fatto non costituisce reato”.

In primo grado D’Atri era stato condannato ad una multa di 530 euro e al risarcimento nei confronti di un cittadino per un commento pubblicato su un gruppo Facebook di Grumo dove avevano accesso più di 4mila utenti.

In primo grado il Tribunale di Bari aveva ritenuto l’ex sindaco colpevole di diffamazione, peraltro aggravata. I giudici dell’appello hanno ribaltato la questione, revocando anche le statuizioni civili. D’Atri, assistito e difeso dall’avvocato La Scala, non dovrà pagare alcun risarcimento.