Spaccio di cocaina in Puglia, nuovi arresti nel Foggiano e nella BAT: giro d’affari da 3,5 milioni

La Direzione investigativa antimafia ha eseguito altre 15 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati nell’operazione ‘Sed’, un’indagine condotta dalla Dia e dalla Dda di Bari nell’ambito della quale lo scorso 23 settembre, già 12 persone erano state arrestate perché accusate, a vario titolo, di aver promosso, diretto e partecipato ad un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

E di aver, di conseguenza, approvvigionato, detenuto e smerciato cocaina sul mercato di Foggia e provincia, nella provincia di Barletta-Andria-Trani, nel Basso Molise e in Abruzzo con un giro di affari valutato in circa 3,5 milioni di euro. Le 15 nuove misure (nove tra carcere e domiciliari e sei con l’obbligo di dimora) sono state disposte dal gip di Bari dopo aver sottoposto gli indagati a interrogatorio preventivo, un istituto di recente entrato in vigore e duramente criticato dai magistrati baresi già lo scorso 23 settembre.

Gli arresti sono stati eseguiti a Foggia, Napoli, San Severo, Manfredonia e nelle province di Pescara, Campobasso (nella zona di Termoli), Venezia e Barletta-Andria-Trani.

Spaccio di droga a Barletta, maxi blitz della Polizia all’alba: 32 arresti. In totale 40 indagati

Avrebbero creato a Barletta – secondo l’accusa – una capillare rete di vendita di droga dopo aver diviso la città in quattro zone in ognuna delle quali veniva smerciata una specifica tipologia di sostanza stupefacente: cocaina, hashish e marijuana.

Sono una quarantina le persone, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, indagate dalla Procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta denominata Te videre condotta dagli agenti della squadra mobile di Andria.

Per tutte, a vario titolo, le accuse sono di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. In 19 sono finite in carcere, 13 agli arresti domiciliari, mentre altre tre sono state sottoposte a misure cautelari alternative. Nel corso delle indagini, durate diverse settimane, i poliziotti hanno eseguito quattro arresti in flagranza.

Spaccio di droga nel Brindisino, blitz della Polizia da Mesagne a Cellino San Marco: 17 misure cautelari

Sono accusate di detenzione ai fini di spaccio di droga 17 persone a cui è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare dagli agenti del commissariato di Mesagne, in provincia di Brindisi, disposta dal gip del tribunale di Brindisi, su richiesta della procura.

Il traffico di sostanza stupefacente sarebbe avvenuto in diversi centri della provincia di Brindisi, tra cui Mesagne, Torre Santa Susanna e Cellino San Marco.

Spaccio di droga e banconote false, 2 arresti a Trani: nei guai anche un minorenne. Tipografia a Napoli

Due uomini, uno di Trani l’altro di Napoli, entrambi 30enni e con precedenti, sono stati arrestati dalla polizia perché accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di banconote contraffatte e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per gli stessi reati è indagato anche un minorenne di Trani e nei suoi confronti il gip non ha emesso alcuna misura. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile della questura di Andria e dei colleghi del commissariato tranese, i tre si sarebbero occupati della fornitura e distribuzione di banconote false a Trani oltre che dello smercio di stupefacenti.

Gli accertamenti coordinati dalla Procura di Trani hanno rivelato la presenza di una tipografia nel capoluogo campano che avrebbe stampato le banconote false che poi venivano piazzate nella città pugliese. Il gruppo usava la messaggeria istantanea e canali telematici per tenersi in contatto chiamando i soldi falsi e le sostanze stupefacenti genericamente merce. I due 30enni sono in carcere. L’attività investigativa prosegue per risalire ai presunti componenti della filiera del falso e dello spaccio.

Panzerotti per indicare la cocaina, 14 arresti a Minervino Murge: giro di affari da 6mila euro al giorno

Erano soliti parlare al telefono di tavoli da prenotare, panzerotti da degustare o amici da trovare. Un linguaggio criptico che le 14 persone arrestate a Minervino Murge, nel nord Barese, dai carabinieri, utilizzavano abitualmente con i clienti con cui stabilire ordinativi e modalità di consegna di dosi di droga, cocaina soprattutto. In nove sono finiti in carcere, cinque agli arresti domiciliari.

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